Come vuoi

106 12 1
                                    

6 ANNI DOPO

"Non ci credo." sbuffa una risata, che non è mai cambiata. "Ciao." mi levo il cappuccio della felpa, mentre non stacco i miei occhi da quelli di Zulema, che passo dopo passo arriva davanti a me. "Come stai?" sorrido aprendo le braccia, aspettandomi un abbraccio, ma mi sposta salendo in macchina.
Sarà una lunga giornata.
"Non mi volevi vedere?" arrivo subito al punto, senza girarci tanto intorno, ma non risponde. "Non sei cambiata per un cazzo."
Per tutto il viaggio c'è silenzio, finché non arriviamo a casa mia. "Perché mi hai portata qui?" "È casa mia." dico spegnendo la macchina, per poi mettere il freno a mano. "Infatti, non ci voglio venire." annuisco e, incazzandomi, esco dalla macchina per raggiungere casa mia, che apro con le mie chiavi. "Fanculo cazzo." lancio le chiavi a terra, che vanno lontano. Dopo pochi secondi arriva Zulema che chiude la porta alle sue spalle; le riservo uno sguardo omicida, mentre apro con i denti una bottiglia di birra. "Che?" batto la bottiglia sul tavolo. "Che?" ripeto quel che mi ha appena detto. "Ti vengo a prendere all'uscita del carcere, ti ospito a casa mia e tu non ci vuoi nemmeno venire! Scusa dove andavi sennò?" sbuffa, raccogliendo le chiavi che ho lanciato poco fa. "Ma ti senti quando parli, Macarena? Io non voglio stare a casa di una traditrice." si avvicina a me, con sguardo serio. "Cerca di dimenticarmi, come hai fatto in questi anni." se ne va, sbattendo la porta. "Ma io non l'ho mai fatto." dico con la voce debole, mentre una lacrima mi riga il viso. È ancora arrabbiata per la fuga e lo accetto, ma non il fatto che creda che io l'abbia dimenticata in questi anni. Io, che ho contato i giorni per cinque fottuti anni; io, che ho aspettato lei e soltanto lei, rifiutando ogni tipo di incontro; io, che ho comprato una casa abbastanza grande, abbandonando l'appartamento che mio fratello aveva lasciato per me... Ma l'ho dimenticata e devo continuare a farlo.
Maledetto scorpione del cazzo.

******
Suonano il campanello. "Un attimo." risuonano il campanello. "Un attimo!" indosso l'accappatoio, visto che mi stavo facendo la doccia. Risuonano per la terza volta, allora corro ad aprire spazientita dal comportamento "Dio, ma che-" le sue labbra morbide sono sulle mie, prendendomi per i fianchi mi sbatte alla porta dietro di lei, chiudendola. Cerco di dimenarmi, ma il mio corpo e Zulema, non me lo permettono. "Non puoi risolvere così." continua a baciarmi, senza rispondermi. Arrivando davanti al divano mi stende su di esso, sfilandomi l'accappatoio per lasciarmi completamente nuda. "Zulema." "Mh?" tocca il mio seno, facendomi scappare un leggero gemito. "Smettila." mi lecca l'altro seno e con la mano, scivola fino alla mia coscia che stringe con possessività. Appena alza la testa, sfrutto l'occasione per tirarle uno schiaffo, che la fa subito tirare su. "Ma che cazzo fai?" mi alzo a mia volta, legandomi il cinturino dell'accappatoio, per coprire il mio corpo. "Che cazzo fai te, Zulema! Come ti permetti di trattarmi di merda e ritornare dopo due per scopare? Siamo ritornate al punto di partenza?" rimane allibita sotto il mio sguardo. "Ti sei fatta di qualche droga? Forse non ti ricordi che cazzo hai fatto. Eravamo a poco così dalla libertà, Macarena. E ora che ti voglio scopare perché mi manchi, mi respingi. Ora che ti voglio scopare per perdonarti, mi respingi. E allora sai che c'è? Vaffanculo!"
Continuiamo a litigare tutta la sera, finché non vado a letto, sperando che sia solo un brutto sogno. E invece no! La mattina dopo mi sveglio e ricominciamo a litigare: "Non ho mai dubitato di te! Ho solo preferito dimenticare quel che hai fatto, ma soprattutto ti volevo dimenticare, compreso il tuo corpo e-" "No scusa? Ti sei scopata un'altra?" tira un morso alla banana, cioè la sua colazione. "No." mi meraviglio. "Un altro?" annuisce spaventata; contraggo la mascella. "Fuori da casa mia." "Siamo alle solite? L'ho fatto per dimenticarti, perché pensavo avessi rinunciato a me, vista la tua grandiosa pensata di vendermi alla polizia!" acciglio le sopracciglia, incazzandomi di più: finisco a spingerla. "Fanculo." "Che vuoi? Tanto non mi sei mai venuta a trovare. Neanche un fottuto giorno." mi meraviglio, ancora più di prima. Mi sta iniziando a stancare. "Ma se prima ti vergognavi solo se ti davo la mano! Mi stai stancando Zulema." annuisce, mentre va verso il cestino per buttare la buccia di banana. "Si sapeva." "Vattene."

*******
Come ogni sabato vado alla discoteca che appartiene ad un mio amico, per scolarmi tutta le bottiglie di quattro bianchi che hanno. Ma questa sera c'è una sorpresa in serbo per me: Zulema Zahir, lo scorpione, è al balcone che ride troppo con un uomo troppo bello. "Era questo il tuo appuntamento al buio, eh?" scatto una foto con il flash ai due, per render e più credibile il teatrino che sto creando. "Ora lo dirò a mio fratello, così lo ucciderà e voi due finalmente vi lascerete. Almeno non dovrò più vedere la tua faccia." L'uomo spalanca gli occhi, sicuramente per paura... Ho rovinato il loro appuntamento. Che peccato. "Io non ho fatto niente, signorina." lo fulmino con lo sguardo, mentre Zulema non sa fare altro se non tenere la bocca spalancata. "Farò finta di niente se ti levi dai coglioni." annuisce spaventato, mentre si sfrega le mani sui pantaloni. "Può cancellare la foto?" lo squadro. "Vattene." gli mostro la mia pistola e a questo punto decide di andarsene. Mi volto verso Zulema, sorridendo soddisfatta per chiuderle poi la bocca. "Si può sapere che cazzo fai?" riprende il suo controllo a sé e poi si alza arrabbiandosi, mentre indica il vuoto. "Noi due stiamo insieme. Fattene una ragione." "Ma chi cazzo te l'ha detto che stiamo insieme?" mi spinge piano, per non attirare l'attenzione di nessuno. "Me lo dissi tu Zulema!" dico a denti stretti. Si sta rimangiando quel che ha detto. "Ma quando mai?" "Non sei così stronza. È solo il nervoso che ha preso sopravvento su di te." scuote la testa, prendendomi per mano. "Balliamo, che è meglio." Non la capisco. Veramente, è come essere ritornate al principio. Che palle! Anche se l'ho "tradita" come dice lei, sono comunque passati anni!

Siamo in bagno e ci stiamo baciando, come due adolescenti, che si nascondono dalla mamma perché si vergognano. "Zulema, possiamo non rifare tutto da capo?" mi lascia un ultimo bacio, per diventare subito seria. "Che vuoi dire?" mi ricompongo e facendo sempre la coccolosa (accarezzandole i capelli, etc...), le spiego.
"Bionda, io non torno mai indietro. Ho solo bisogno di riflettere e di ridire, su tutto." annuisco sorridendo e dopo continuiamo a baciarci.

****************
2 MESI DOPO

Due fottuti mesi per risolvere tutto! Ho dovuto correrle dietro, inciampare sulle sue bucce di banana (metaforicamente). In sintesi ho passato due mesi con un diavolo per capello, ma ne è valsa pena visto che adesso non facciamo altro che ridere e coccolarci.

"Che sonno!" sento la mia araba ridere. "Sono le nove, come fai ad avere ancora sonno?" mi alzo improvvisamente sui gomiti, fulminando Zulema con lo sguardo. "Le nove?" annuisce ed io mi meraviglio. "Sei sicura? Le nove?" chiedo voltandomi verso Zulema, lasciando il peso su un gomito e lei annuisce ancora. "E allora vaffanculo! È prestissimo, cazzo!" sospira, cascando in una grassa risata che contagia pure me.

Dopo aver fatto colazione raggiungiamo un negozio di vestiti. "Zulema, perché stasera non ti metti questo?" mi mordo il labbro, immaginandomi Zulema con l'intimo che le sto mostrando. "Bionda, non fare tanto la simpatica, perché a farti venire nel camerino ci metto neanche 3 minuti." Vorrei continuare a provocarla, ma non mi sembra il caso, vista la situazione in cui siamo. Così continuiamo a scegliere vestiti adatti a noi e dopo averli scelti, raggiungiamo la cassa per pagare.
Adesso stiamo andando da un parrucchiere, al quale Zulema parla in arabo. Lo conoscerà, presumo. "Vai Bionda, prima tu." Nuovo taglio per mimetizzarsi tra la folla più facilmente. Mi faccio la frangia e mi decoloro, facendomi di un biondo più chiaro. Dopo sta a Zulema, anche lei si fa la frangia, ma si tiene il nero corvino dei suoi capelli. Ma molto probabilmente useremo spesso le parrucche, però finché il parrucchiere è gratis ne approfittiamo!

La prima notte la passiamo in un hotel scelto a caso, nel centro di Madrid e il giorno dopo ci mettiamo già all'opera per fare la "bella vita", come lei aveva definito molto tempo fa. Cosa facciamo precisamente? Rapine. Si, rapiniamo soprattutto nelle gioiellerie. Ma visto che il nostro volto sta diventando molto conosciuto, così optiamo per un caravan, dove ci trascorriamo un intero anno, che ci ha aiutato ad amplificare le nostre emozioni ogni giorno, tra cui il nostro amore.

Maledetto ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora