Sono stata io

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"A questo punto ci raggiungerà una vecchia amica di Goya, è la migliore informatica di sempre." dice Zulema, rispiegando il piano alle altre e spiegandolo a me. "Non riescono a prenderla, nemmeno i servizi segreti." Goya ride, mentre mi rivolge quest'informazione. "Già. A quel punto saremmo pronte per prendere le nostre strade. Bionda e Goya verrete con me, mentre Saray e Estefanìa andranno ad intraprendere... la loro vita. Ci terremo sempre in contatto. Ovviamente, per quanto riguardano cose elettroniche, ci sarà un uso responsabile: una volta a settimana potremmo chiamare, subito dopo cambieremo sim... E così via." Speravo di scappare solo con Zulema, con la mia regina araba, con cui prendere il sole in spiaggia e fare il bagno di notte. Invece no... Che cazzo hai in serbo per noi? "E per quanto riguarda noi? Cioè io, te e... Goya." rivolgo a quest'ultima il mio sguardo deluso. "Faremmo ovviamente la bella vita." mi fa l'occhiolino, di cui non capisco il significato e Zulema non vuole neanche spiegarmi. "Spero di essere stata chiara... Adesso, abbiamo un'ora per fare tutto quello che più ci mancherà fare, qua dentro." le altre escono dalla cella, mentre io trattengo Zulema per provocarla un poco. "Perché hai incluso Goya, nella nostra seconda vita?" chiedo circondandole il collo con le braccia. "Ci serve la sua amica e senza di lei non verrà mai con noi, perché non si fida." le sue mani si poggiano sui miei fianchi. "Mh." sbuffa una risata. "Stai tranquilla. Mica ci serve subito." mi sposta, dietro l'orecchio, la ciocca che ho davanti agli occhi. Sentendo le parole di Zulema, mi spunta un piccolo sorriso. "Sai cosa mi mancherà fare, qua dentro?" scuote la testa lentamente, mantenendo il mio sguardo provocante. "Scoparti dove capita." si lecca il labbro inferiore, per poi baciarmi con passione. "Non ti ho mica perdonata." mi stacco dalle sue labbra, mentre la mia mano destra scende fino al suo seno. "Ah no?" "No." In pochi secondi le mie mani sono sotto la sua maglia a toccarle il seno, provocandole mille brividi molto evidenti; lei sposta la sua mano sul mio collo e all'improvviso si attacca al mio labbro inferiore, mordendolo e portandolo indietro. Mentre leva la mia mano da sotto le sue vesti, si sposta sul mio collo che inizia a baciare, leccare e mordere. "Ti manca scoparmi." acciglio le sopracciglia. "Non ti mancherà scoparmi qua dentro... Semplicemente, ti mancava scoparmi già adesso." anche se bisbigliando quelle parole mi ha provocato mille brividi, la respingo spingendola, per staccarla dal mio corpo. "Pezzo di merda." annuisce, andando verso l'uscita, ma poi ritorna indietro per chiudere dall'interno la cella e passandomi accanto, mi guarda e mi prende per mano e dopo avermi baciata, mi conduce sul suo letto, dove mi ritrovo ovviamente sotto di lei.

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Con un cenno della testa fa partite una rissa in cortile, così da creare un diversivo per riuscire a raggiungere i bagni del blocco 2 (luogo della fuga). "Forza aiutami, cicciona." insieme cercano di spostare un pesante armadietto, che sembra essere fissato con dei chiodi al muro, visto che alla fine siamo servite anche Saray, la Riccia e io. "Tieni." Goya mi passa un pezzo di stoffa abbastanza lungo, che servirà a circondare l'armadietto per riportarlo al suo posto, una volta dentro al passaggio, che Zulema ha passato una delle sue 9 vite a costruire. Infatti lo lego sia sotto che sopra, visto il suo peso e dopo essere entrate tutte, tiriamo ottenendo il risultato dopo 3 infiniti minuti.
"Non ci riesco a credere." dice Saray, circondando le mie spalle con il braccio. "Tra poco respireremo l'aria della libertà." le sorrido, anche se so che non sarà così...
"Zitta Saray." Zulema mi ruba a Saray, prendendomi per mano. "Se succede qualcosa scappa, senza guardarti indietro." dice, mentre prosegue per guidare le altre. "Che cazzo dici, Zulema?" cerco di nascondere la mia paura. "Promettimelo." scuoto la testa. "Andrà tutto bene Zulema." le accarezzo il braccio, rubandole un bacio veloce. Per fortuna nessuno ha sentito o visto, sono tutte impegnate a ridere per l'estasi che provano ad aver sentito la parola libertà.
Dico sentito perché sarò la causa dell'aumento della pena di tutte noi. Si, ho fatto avvisare le guardie da Coral per far evitare a Zulema, ma anche alle altre, una vita difficile e priva di libertà.
Perdonami Zulema, anche se non verrai mai a conoscenza di ciò che ho fatto.

Maledetto ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora