Mi vuoi uccidere?

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Non riesco a togliermi questo fottuto sorriso.
Maledetto scorpione.
Si può essere più complicati di così? Io non ti capisco Zulema Zahir. Non ti capisco e non ti capirò mai.
"Hey Maca, come stai?" chiede la Riccia. Probabilmente si è accorta di prima, a cena. "Non ti preoccupare Riccia." le accarezzo la guancia. "Se hai bisogno ci sono, lo sai." annuisco sorridendole e dopo mi levo la felpa e i pantaloni, appoggiandoli alla fine del mio letto. "Buonanotte." mi da un bacio sulla guancia e io lo do a lei. "Buonanotte Riccia." salgo sul mio letto, ma mi pietrifico appena sento la sua risata. Ma devo rimettermi la testa sulle spalle.
È una stronza.
Mi infilo sotto le coperte e immediatamente chiudo gli occhi per non vedere Zulema. Il suo profumo invade le mie narici, la sua risata continua e tormenta i miei timpani. Mi volto, dandole le spalle.
Buonanotte Zulema.

******
"Sirena del cazzo." sento la regina araba lamentarsi, mentre si rigira tra le coperte. Sento dopo altri lamenti per lo stesso argomento: la sirena.
Mi volto completamente verso Zulema, che però mi sta già guardando.
Cazzo!
Scendo subito dal letto e inizio a vestirmi. Indosso i pantaloni e subito dopo la felpa.
Non è il mio profumo.
Porto il tessuto più vicino al naso. Riconoscerei questo profumo a miliardi di chilometri di distanza. Non mi dire che.. Mi volto di scatto verso di lei. Ma non mi guarda. Ti pare.
Sbuffo, mentre mi infilo le ciabatte ed essendo pronta vado in bagno. "Macarena Ferreiro." qualcuno mi chiama. Un attimo sto pisciando.
Fischia.
Ma che cazzo.. "Che vuo-" appena apro la porta mi arriva un pugno, seguito da altri pugni e calci. "Goya non la devi toccare!" mi urla nell'orecchio e allora capisco di chi si tratta: la ragazza di Goya. "Che cazzo fate?" sento una voce in lontananza, la sua voce. "Due per te e due per me."
Tiri fuori il passato Zulema? Parlo di Anabel quando mi voleva far diventare sorda.
Insomma.. approfittando della loro disattenzione, tiro una testata a questa tizia e dopo inizio a pestare l'altra, mentre Zulema prende le altre due.
Menomale che non le interessava di me.
Facendo finta di niente, ci laviamo del sangue di quelle quattro, che sono scappate e dopo andiamo insieme in cortile dove ci accendiamo una sigaretta.
"Ho la tua felpa." dico nel silenzio. "Adesso mi rubi anche le cose?" cerca di non ridere, si vede. "Sei una manipolatrice del cazzo." ridacchio, aspirando dopo il fumo. "Anche fosse? Ti da fastidio per caso?" chiede spegnendo la sua sigaretta. Io scuoto la testa per negare la sua domanda. "A te?" spengo la mia sigaretta. "Ci devo pensare." alza la testa e dopo socchiude gli occhi a causa del sole. "Senti Zulema, tieniti la tua fottuta felpa perché-" mi irrigidisco appena sento la sua mano sulla mia coscia. "Perché?" chiede e appena vede che apro la mia bocca, sale delicatamente, con la mano, verso la mia intimità.
Il mio cuore sta per uscire dal petto e fa sì che i miei polmoni facciano fatica a portarmi aria attraverso i canali respiratori. Non riesco a respirare. Appena la sfiora leva la mano, guardandomi con un sorrisetto compiaciuto stampato sulla faccia. "N-Non pensare di aver risolto il tuo cazzo di comportamento con lo scambio di felpe, il-" mi interrompe di nuovo. "Mi accompagni in cella?" senza darmi il tempo di rispondere, afferra la mia mano e mi alza. "Forza Bionda noiosa." mi guarda dall'alto.
Accetto o non accetto?
"Va bene." il cuore vince un'altra volta, anche se so che porterà alla mia rovina.
Raggiunta la cella, ci chiude dentro premendo il pulsante e dopo cammina lentamente verso di me. "Allora? Che mi dici?" fa un passo. "Che sei una figlia di puttana." fa spallucce. "Mi aspettavo qualcosa di più creativo da una bionda." fa un altro passo. "Mi dispiace." faccio un passo indietro. "Anche a me." mette due passi avanti, ritrovandosi a pochi centimetri da me. "Tutto qua?" annuisco e fa un passo, l'ultimo per essere molto vicina al mio viso. Non posso andare indietro, perché c'è il muro.. L'ha studiata bene, qualunque cosa stia cercando di fare. "Cosa vuoi da me?" chiedo, prendendo a me tutta l'aria possibile che può entrare nei miei polmoni. Rischio l'arresto cardiaco. "Niente." appoggia le mani sul mio fianco destro e mi porta indietro di pochi centimetri, giusti per farmi battere al muro.
Dio, Zulema.
"Tu cosa vuoi da me, Bionda?" usa l'altra per poggiarla sull'altro mio fianco e si avvicina alle mie labbra. "Niente." sorride. "Almeno una volta siamo d'accordo su qualcosa."  un brivido caldo percorre la mia schiena. Qualcosa in ambito sessuale si sta attivando. Me lo sento.
Ho fatto tanti sogni su Zulema e solo uno era erotico.. Eravamo in questa cella.
La sua mano sale lentamente al mio collo, passando prima sul seno. Cerco di trattenermi. La sua mano sinistra è adesso sul mio collo, la destra è sul fianco che stringe possessivamente.
Inizia a baciarmi l'intero collo, io porto la testa all'indietro per darle spazio e nel mentre mordo il mio labbro per non darle la soddisfazione.
Zulema non te la do vinta. Si parla della guerra eh.
"Allora Bionda. Cosa vuoi da me?" chiede ricongiungendo i nostri sguardi. "Niente." ripeto, levandole la mano dal mio fianco e appena faccio per andarmene mi afferra il collo e con violenza mi sbatte al muro. In un secondo le sue labbra sono sulle mie e nel secondo successivo le nostre lingue sono in una lotta continua. Quella famosa lotta di potere che non avevamo finito in biblioteca.
Non staccandosi dal bacio, con la mano destra percorre un percorso che parte dal mio collo e finisce all'elastico dei miei pantaloni.
Dio, Zulema.
Mette un dito tra l'elastico e la mia pancia e inizia a fare un percorso orizzontale, strofinando il dito all'interno dell'elastico.
Staccandosi dal bacio, si riattacca al mio collo, questa volta anche leccandolo e mordendolo. Nel mentre la sua mano scende fino all'elastico delle mutande, che sposta subito dopo e sfiorando svariate volte il clitoride, decide di fermarsi. "Cosa vuoi da me Bionda?" chiede portando lo sguardo sul mio. Il mio era colmo di desiderio, il suo era colmo di stronzaggine. "Dai, dillo." sussurra sensualmente sulle mie labbra. "Dio, Zulema quanto sei.." infila due dita dentro di me. "Stronza." concludo spalancando gli occhi per il suo gesto. "Quindi?" inizia a muovere l'indice e il medio lentamente e un piccolo gemito mi scappa dalla bocca e quel sorriso se non se ne voleva andare prima, figurati adesso..
Dopo altri lenti movimenti smette sfilando fuori di poco le dita. "Cazzo Zulema." sospiro esausta. "Dimmi cosa vuoi Maca." spalanco la bocca dalla sorpresa. "Come mi hai-" rimette dentro entrambe le dita.
Inizia ad aumentare i movimenti regalandomi un piacere unico. Le muove avanti e indietro, è così esperta. Un piacere che mi fa toccare le stelle e regalare gemiti alla donna che ho davanti, della quale mai ho immaginato ciò che sta appena succedendo.
Sento l'orgasmo arrivare. La mia intimità pulsa. "Mhh!" divento subito seria, me le ha levate poco prima dell'orgasmo. "Zulema."  la guardo intensamente, con lo sguardo che la prega di finire ciò che ha iniziato. "Cosa vuoi da me?" chiede, facendo ritornare quel sorrisino. Devo farlo, se è l'unica cosa che mi farà riavere le sue dita dentro di me, per far raggiungere il mio orgasmo. Lo dirò. "Voglio raggiungere l'orgasmo su di te." mi guarda leccandosi le labbra, ride e.. Leva le mani. Scherza? "Zulema!" la rincorro. "Che c'è Bionda?" mi viene incontro, attaccando i nostri corpi. "Zulema ti prego.." mugugno sulla sua pelle. Lei mi accarezza i capelli, ma dopo poco scoppia a ridere. "Mi vuoi uccidere?"  chiedo sofferente. Voglio finire. "Oh Bionda." ridacchia. Mi lascia un bacio casto sulle labbra e si accende una sigaretta. "Dio, Zulema!" la spingo e tossisce per il fumo andato di traverso. "Mi vuoi uccidere?" chiede dandosi dei colpetti sul petto. "Che fai, mi copi?" chiedo infastidita. "No." sbuffa. "Fanculo Zulema." contraggo la mascella dalla rabbia e mi dirigo all'uscita.
Zulema non ti sopporto.
"Aspetta Bionda." la guardo con occhi felici. "Ti sei scordata l'orgasmo." ridacchia. "Vai a fanculo." mi tira a lei e mi lascia un bacio, chiedendo dopo l'accesso con la lingua, ma io lo rifiuto. "Fammi venire Zulema."
Finalmente decide di terminare ciò che aveva iniziato.

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