Per tutta la vita non ho fatto altro che crearmi problemi su problemi, non rendendomi conto che l'unico problema da risolvere è Zulema Zahir. Prima di lei la mia vita era perfetta, poteva benissimo essere perfetta anche in carcere... Ma Zulema, in qualche modo, ha deciso che io per lei ero solo un ostacolo. Si è intromessa nella mia vita, portandomi via tutto quello che mi rendeva sicura e felice. Non ho dato ascolto nemmeno alla Riccia, l'unica che davvero aveva ragione e adesso non so neanche dove sia. Mi manca quel rapporto che avevamo in carcere, anche se certe volte mi faceva davvero incazzare.
Perché sto facendo questo discorso? Perché Zulema se n'è andata, insieme al nostro amore. Per un intero anno non ha fatto altro che rimproverarmi; sbattermi la sua verità in faccia, che era tutto all'infuori della verità; diventare ancora più violenta... Mi ha consumato lentamente per farmi soffrire tutto di un botto e adesso che l'ho cacciata dal caravan mi manca più dell'aria. Il maledetto scorpione non si smentisce mai.
Ormai è da tre mesi che non la vedo, non ho nemmeno il coraggio di cercarla. Mi sono pure spostata da Madrid, per intraprendere una nuova vita, ma quale vita voglio intraprendere, se l'unica che riesco ad immaginare è con Zulema? Con Zulema, una donna che fino a tre mesi fa mi trattava come se fossi stata la sua puttana personale."Ferreiro, tavolo otto." sono richiesta dopo neanche 2 minuti di pausa. Ho trovato lavoro in un club in America, dove mi sono trasferita e devo dire che fa veramente schifo il salario, ma è meglio che stare a chiedere l'elemosina.
"Buonasera, cosa desiderate?" accenno un piccolo sorriso per essere più accogliente. "Io vorrei..." mi soffermo a guardare la coppia che ho davanti: si sorridono con gli occhi, hanno le dita intrecciate ed entrambi sono rossi come peperoni. La ragazza è magra, capelli castani, avrà più o meno diciassette anni e il ragazzo è alto, occhi azzurri, avrà poco più di lei. "Scusatemi, potete ripetere?" soffio una risata, mentre impugnò la penna per scrivere dopo."Stasera sei piuttosto distratta, vero?" mi prende la mano, intrecciandola con la sua. "Si, ho tanti pensieri che spero se ne vadano il prima possibile." scuoto la testa, levando la mano per accendermi una sigaretta. "Dai resisti un'ora, poi vai dormire." ridacchia, passandomi l'accendino per poi andare verso la sua macchina, per andare a casa sua. "Carlo." la mia voce lo ferma, facendolo ritornare indietro. "Macarena." sorride impacciato, mentre si gratta la nuca nervoso. "Ti va di vederci, magari dopo il turno?" dico espirando il fumo, che avevo nei miei polmoni poco fa. "Ti vengo a prendere io. Si." continua ad annuire contento, quasi eccitato visto che l'ultima volta che sono andata a casa sua abbiamo fatto sesso. Già, sono finita a letto con Carlo per ritornare nel mio vecchio campo da etero, così da scordarmi Zulema una volta per tutte.
Lo guardo andarsene via con la sua macchina e subito mi ritorna in mente quando Zulema fece lo stesso, solo che non è più tornata...
"Aiuto!" sento ripetere la stessa parola per due volte; essendo preoccupata, spengo veloce la sigaretta e poi entro dentro. "Che cazzo succede?" chiedo a Sara, una mia collega, vedendo tutti inginocchiati. "Stai giù!" bisbiglia spaventata e io obbedisco; subito mi indica col dito davanti a sé: una rapina nel nostro club. Ci sono due individui ed è difficile dire se siano maschi o femmine, ma sono comunque un pericolo per i nostri clienti. Da rapinatrice esperta, aspetto che uno di loro prosegua, rubando i soldi alla cassa, così da avvicinarmi all'altro.
È il mio momento: lentamente mi avvicino a codesto, che resta in mezzo alla folla, in caso qualcuno scappasse, ma non sa che sono entrati nel club sbagliato. La sua pistola è nelle mie mani e solo il contatto con quella superficie di quella lega d'alluminio, mi fa salire un brivido lungo percorre la mia spina dorsale, ma ciò non impedisce di puntarla addosso al rapinatore. "Andiamo via." dice a quello alla cassa, ma non posso più permettermi di far scappare il male, devo fare una buona azione. Scuoto la testa sorridente. "Alzatevi." bisbiglio agli ostaggi. "E andatevene." vedo muovere la mano della persona alla cassa, così gli sparo poco più su del fegato. "Cazzo!" urla facendo cadere la sacca contente i soldi, per pressare la ferita. "Sara." con la testa faccio cenno di mandare via tutti e lei obbedisce, aiutandoli ad uscire. "Muoviti e sei morto." dico al soggetto che ho davanti, al quale vado alle spalle circondando il suo collo per tenerlo fermo e puntargli la pistola alla testa, e andando verso la cassa continuo a puntare la pistola su questo. "Vieni qui." dico all'altro, che obbedisce dolorante. "Avete colpito il club sbagliato." rido amaramente, ma divento subito seria appena vedo la chiazza di sangue sulla maglia. "Sara, devi chiamare un'ambulanza. Tieni queste." mi tolgo dalla tasca delle manette prese "in prestito" da un negozio in caso mi fossero servite; le passo alla mia collega ancora impaurita. "Cosa?" chiede scioccata. "Chiama un ambulanza!"
Il rapinatore tra le mie braccia scuote la testa, mentre l'altro viene portato zoppicando a sedere su una delle sedie, mentre Sara mette le manette al soggetto. "Che vuoi?" chiedo, portando anch'esso su una delle sedie davanti a noi, lasciando puntata la pistola su di lui. "Dì alla tua amica di non chiamare nessuno."
La mia faccia si sbianca appena lo sento parlare, cioè la sento. Per non parlare del mio cuore che sento in gola e che non riesce a farmi circolare l'ossigeno. "Non è possibile." mi passo una mano sui capelli, abbandonandomi alla disperazione. "Sara ferma!" sobbalza dalla paura e immediatamente stacca. "Vai." mi guarda stranita, ma non se lo fa ripetere due volte e subito mi dirigo dall'altro, tenendo con forza la rapinatrice. "Vattene." gli levo le manette per farlo scappare e subito dopo le metto alla donna... La mia opera di bene non è andata a buon fine.
La prendo sotto braccio, portandola con me nella sala di sorveglianza per eliminare le prove di questa stupida rapina e dopo scappo insieme a codesta, per portarla nel caravan.
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Maledetto Scorpione
FanfictionMacarena e Zulema affronteranno tante difficoltà e, forse, sarà proprio questo a portare le due donne ad unirsi per combattere una battaglia, e non sarà il cercare di uccidersi a vicenda o una semplice rivolta, ma qualcosa di più grande che nemmeno...