Perché continui ad ignorarmi? Dopo quel che hai fatto, hai il coraggio di togliermi la possibilità di baciarti quelle labbra, di sentire la tua pelle a contatto con la mia, di parlarti...
"Poi invece se-" sbuffo. "Saray, ci stai un po' zitta?" batto con forza le mani sul tavolo e mi alzo furiosa.
Senza i suoi sguardi mi sentivo come persa. E ammetterlo a me stessa mi sta consumando lentamente.
Mi incammino velocemente verso il cortile non guardando nessuno in faccia, voglio evitare qualsiasi forma di linguaggio.
Che cosa mi stai facendo Zulema?
Per la mia disattenzione mi scontro sulla porta. "Fanculo." mi tocco la spalla dolorante. "Biondina." qualcuno mi chiama alle spalle, qualcuno di cui la voce conoscevo a stento. Mi volto.
"Mi hanno detto che mi cercavi." mi avvicino a lei, facendo cenno di stare zitta. "Quante ne hai?" chiedo guardandomi intorno. "Il necessario." annuisco e in un secondo io avevo la mia droga e lei i suoi soldi. Se ne va, io sbuffo svuotandomi dell'ansia di essere vista e mi volto per riprendere il cammino verso il cortile, ma non faccio in tempo a mettere la droga in tasca che, sbattendomi contro qualcuno, cade alla mia destra. La raccolgo subito e me la metto in tasca, senza guardare chi mi ha appena urtata.
"Che cazzo era?"
È lei.
È Zulema.
Io faccio spallucce e inizio a camminare facendo finta di niente. Ma lei mi ferma, afferrandomi con prepotenza il braccio per portarmi nella prima stanza che trova vuota.
"Fammi vedere." io la spingo, allontanandola da me. "Ma che cazzo vuoi Zulema, eh?" lo dico a denti stretti, che quasi mi fanno male. "Cos'è che ti sei messa in tasca?" chiede seria. "Zulema, non intrometterti nella mia vita." mi avvicino a lei minacciosamente, ma ride amaramente. "Dio, Bionda. Sei così disperata?" se non mi arriva un barile di pazienza, la mia aggressività si ripercoterà su Zulema e io non voglio. "Si Zulema ed è colpa tua. Colpa tua! Dove cazzo sei finita in queste settimane? Mi hai lasciata annegare nelle mie stesse lacrime e adesso mi viene a fare la ramanzina per questa?" quasi urlo e appena finito di parlare tiro fuori ciò che ho comprato poco fa e glielo lancio sul petto. Lei spalanca leggermente la bocca dalla delusione, che poi sicuramente si trasforma in rabbia: contrae la mascella, con sguardo minaccioso. "Ho capito che non ti interessa di me Zulema. Quindi fammi il favore di girarti dall'altra parte." una lacrima solitaria fa il suo percorso e lei invece, socchiude gli occhi, passando le mani tra i capelli, per poi incrociare le mani sulla nuca. "Bionda." sussurra portando la testa indietro. "Cosa vuoi ancora?" chiedo, asciugando la mia lacrima con violenza. "Quindi è colpa mia?" raccoglie la bustina guardandola con.. tristezza? Si, sembra proprio tristezza. "Dimmelo." si ricompone, avvicinandosi a me.
Cosa ho fatto?
Non lo ammetterò mai Zulema.
Il mio cuore inizia a battere forte, il petto mi si gonfia, le gambe iniziano a tremare e tutto, intorno a me, gira. Ma devo nasconderlo, così mi appoggio alla prima cosa solida che trovo. "Porca puttana." borbotto non riuscendo più a respirare. "Macarena."
Macarena...
"Zulema.. Ho bisogno di-di aria." deglutisco. "Che hai?" mi appoggia la mano sulla spalla, che accarezza. "Niente.. D-Devo.." gli occhi mi iniziano a pesare. "Devo sdraiarmi." mi prende in braccio e levando le cose sul tavolo violentemente, mi poggia delicatamente. "Resta qui. Vado a cercare aiuto." la blocco con la poca forza che rimane. "Non è colpa tua Zulema." mi accarezza i capelli e sul suo viso spunta un piccolo sorriso.
Cazzo Zulema.
"Aspettami." la reggo dalla sua felpa, cioè la mia, per non farla andare via. "No Zule.. Mi passa. Basta solo che stai qui e mi tieni la.. mano." scuote la testa. "No Bionda, hai bisogno di un dottore." mi leva la mano dalla felpa. "Zulema... per favore. Il dottore n-non mi può curare." tossisco, ma io devo parlare, devo parlare con lei. "Ok, però dopo devi spiegarmi." si siede sul tavolo accanto a me, ma non mi da la mano..
Faccio finta di niente, forse si sente davvero responsabile delle mie azioni ed è così, ma non voglio darle tutto questo peso, perché di peso sulla schiena ne ha tanto e se ne aggiungo anche un minimo potrebbe sprofondare.
Scherzo, mi ha appena dato la mano.******
"Eccoti di nuovo qua, Macarena." mi ritrovo nella stessa situazione di qualche settimana fa. In infermeria con Ulisse.
"Non hai ancora finito i farmaci?" chiede puntandomi nuovamente la luce negli occhi. "Si, solo che non ho avuto tempo di venire qui." Ulisse è più serio di prima. "Macarena, devi prendere quei farmaci. L'attacco di panico lo subisci in maniera drastica e se non ti curi puoi peggiorare." scuoto leggermente la testa. "Prescrivi altre pasticche e facciamola finita. Sono stanca delle ramanzine."
Oggi sono furiosa più che mai, nonostante abbia ripetuto a Zulema di non portarmi qua, l'ha fatto. Figlia di puttana che non è altro.Aspetto Ulisse, stesso tempo e stessa procedura. Non voglio che si ripeta un'altra volta.
"Hey Maca!" mi alzo sui gomiti e c'è la Riccia, che viene a passo svelto verso di me. "Riccia." le sorrido "Ma che ti succede?" si siede accanto a me e io sbuffo. "Ma oggi vi siete messi tutti d'accordo per rompermi i coglioni?" mi alzo istericamente e indosso la felpa, ma appena sento il suo profumo la scaravento sul letto e dopo mi gratto la nuca nervosamente e tutto questo sotto lo sguardo preoccupato della Riccia.
Adesso che mi sono ripresa, mi dirigo verso la Riccia e prendendo le sue mani la tiro su, avvolgendola in un abbraccio, di cui ho tanto bisogno da ormai troppo tempo.
"Scusa." mi accarezza la testa e sussurra qualcosa, che però non sento a causa delle urla, provenienti da fuori l'infermeria. Entrambe ci dirigiamo fuori e vediamo Saray litigare con una guardia. "Cazzo!" la Riccia ritorna dentro, allora faccio lo stesso. "Che hai fatto?" lei sorride. "Sono entrata di nascosto." alzo un sopracciglio. "Esistono le telecamere." ride. "Baby non lo scopriranno mai se ho avuto il permesso, o meno."*******
Arrivo nel penultimo bagno e infilo la mano in tasca.
Non c'è.
Cerco nelle altre.
Non c'è.
"Zulema." spalanco gli occhi realizzando. Quella figlia di puttana mi ha rubato la droga.
Esco furiosa in cerca di Zulema Zahir e quando finalmente la trovo, in biblioteca, l'afferro per i capelli e la sbatto contro lo scaffale, ma lei, essendo più forte di me, reagisce, affermandomi per il collo. Metto i pollici sui suoi occhi, per poi spingerci sopra, così si allontana.
"Ma che cazzo hai bionda?" si tocca dolorosamente gli occhi. "Non sei rimasta con me." contraggo la mascella.
Idea.
"Non sapevo cosa fare." risponde ricomponendosi. Mi guardo intorno e dopo mi avvicino passo dopo passo a lei. "Scusami. Pensavo te ne fossi andata." le lascio un bacio sulle labbra. "Sei impazzita?" si guarda preoccupata intorno e io scuoto la testa.
Portandola in bagno, continuo con la mia idea. "Perdonami." tiro giù sensualmente la zip della felpa, mentre mi mordo il labbro. "Levati." mi guarda seria, ma il mio piano deve andare avanti: mi attacco al collo baciandolo. "Non ti darò la droga." mi spinge lontana, tirandosi su la zip.
Come cazzo ha fatto?
"N-Non voglio quella roba." alza un sopracciglio. "Ah no?" scuoto la testa e a questo punto Zulema se la toglie dalla tasca. "Tieni." sorrido compiaciuto, portando una mano avanti. Ma dopo la butta nel cesso, tirando immediatamente lo sciacquone; mi metto in ginocchio cercando di prendere quel che mi appartiene. "Figlia di puttana!" esco dal bagno per andarmi a lavare le mani. "Sei tu che usi le persone." mi volto asciugandomi le mani pulite sui pantaloni. "Zulema, non venirmi a dire chi fa cosa, perché sei tu la peggior persona in questo fottuto carcere!"
Me ne vado sconfitta, avendo perso l'unica cosa che in questo momento mi aiuterebbe.
Idea.
Mi avvio verso la cella, camminando come un razzo e una volta arrivata, mi assicuro che la cella sia vuota e chiudendola dall'intero, vado verso il mio letto e prendo il mio cuscino. Prendo il barattolo delle capsule, che adesso si riveleranno utili per qualcosa e mi siedo sulla sedia davanti al tavolo della cella. Prendo la prima capsula che mi viene fra le mani, la prima capsula che prenderò.. in modo alternativo. La spezzo a metà e quella polverina chiama il mio nome; la guardo per qualche secondo, ma dopo qualche istante corro a prendere il pettine della Riccia, che ha i denti perfetti per fare ciò che mi serve: una striscia e dopo..
"Ahh." tiro su col naso e mi stendo sulla sedia portando la testa all'indietro. Mi lascio andare e sintonizzando la radio, metto la musica per iniziare a ballare.
Ballo, ballo e ballo ancora, finché qualcuno non mi interrompe; prendo il pettine della Riccia e dopo averlo pulito velocemente sui miei pantaloni lo rimetto al posto, correndo l'istante dopo verso il mio letto. "Cos'è questa musica di merda?" riscendo dal letto, visto che sono Goya e la sua ragazza. "Fanculo." sorrido sollevata e dopo le apro.
Cazzo.
Con la coda dell'occhio vedo il barattolo delle capsule e la capsula ancora sul tavolo: le copro, mettendomi davanti al tavolo.
"Ciao Macarena." la saluto con un cenno della testa, mentre la sua ragazza non mi guarda.
Paura eh? Non è momento di ironizzare.
Appena sono di spalle afferro quel che è mio e me lo metto nella felpa, correndo fuori.
Mi sbatto contro qualcuno.
Devo smetterla di sbattermi contro le persone!"Ferreiro."
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Maledetto Scorpione
FanfictionMacarena e Zulema affronteranno tante difficoltà e, forse, sarà proprio questo a portare le due donne ad unirsi per combattere una battaglia, e non sarà il cercare di uccidersi a vicenda o una semplice rivolta, ma qualcosa di più grande che nemmeno...