Perché sei qui oggi?

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Sono riuscita ad uscirne.
Sono impazzita, letteralmente. Ho urlato e battuto la testa ogni giorno al muro. Stavo per morire. Non mangiavo nemmeno, ma nonostante ciò, questo fottuto mese in isolamento è volato e adesso lo amo più che mai, non che voglia tornarci, però mi ha aiutata.
È così bello non essere più dipendente da qualcosa.
Ma sono rinata, anche se il trauma è sempre impalato nel mio cuore. Però non vedo l'ora di abbracciare Zulema, quindi è un buon segno, no?

"Bionda!" Saray allarga le braccia, aspettando il mio consenso e io annuendo, l'abbraccio. "Lei dov'è?" mi guardo intorno, per poi staccarmi dall'abbraccio. "È in cella." metto il primo passo e mi blocca, afferrandomi dal braccio. "Devi sistemare le cose, Bionda." annuisco e cercando di non farmi prendere dall'ansia, inizio a camminare per arrivare dalla persona che veramente mi è mancata.
"Zulema." chiude il libro incredula e si alza dalla sedia. "Bionda?" si asciuga le mani, probabilmente sudate, alla stoffa dei suoi pantaloni. "Si." annuisco e dopo corro da lei, fermandomi a qualche centimetro di distanza. "Zulema." gli occhi mi diventano lucidi. "Ti posso abbracciare?" deglutisco per paura. La paura della negazione da parte della donna che... che è qui, davanti a me.
Allarga le braccia.
Mi fiondo tra esse.
Mi accarezza la schiena, stringendomi più che può a lei. In realtà è un abbraccio che, a Zulema, non avevo mai pensato di dare, non mi era mai passato per la mente, perché so che la regina araba è untchoble! (intoccabile). Però mi sta regalando sensazione di gioia, perché è sincero, è affettuoso, è... insolito.
Macarena non rovinare tutto.
"Come stai?" chiedo ancora fra le sue braccia forti. "Io sto bene. Tu piuttosto?" mi stacco dall'abbraccio, grattandomi la nuca. "Bene." sorrido e le accarezzo i capelli. Ogni sguardo che ricambio a Zulema, è destinato a cadere sulle sue labbra. Le rivoglio, ma due problemi disturbano il desiderio: Zulema vorrà, dopo quello che le ho detto? Il mio corpo la respingerà, dopo quello che ha subìto?
Tento.
"Zulema..." mi guarda intensamente, per capire ciò che voglio dire ancor prima di parlare. "I-Io..." non riesco, deglutisco, ingoiando insieme alla saliva le mie parole. "Che c'è Bionda?" acciglia le sopracciglia, cercando il mio sguardo.
Devo provarci.
"Posso baciarti?" strizzo gli occhi per la paura e dopo qualche secondo di silenzio li riapro. Zulema è qui, davanti a me, che boccheggia. È una cosa buona?
"Scusami, non avrei dovuto." mi ritiro subito indietro, realizzando l'imbarazzo e la tensione che si sono appena creati tra noi due. Cosa ho fatto? Esco dalla cella e lei non tenta nemmeno di fermarmi.
L'ho fatta soffrire.

*****
Non mi sta più considerando.
"Mio dio! Per una fottuta domanda." dico meravigliata, lasciando una risata amara. "Bastava dire si o no!" tiro un calcio alla panchina dello spogliatoio e continuando a borbottare, arrivo davanti al saccone da boxe ed essendo pronta, con le fasce e i guanti, inizio a dare tutto ciò che ho in corpo, su questo saccone.
"Devi" tiro un diretto. "Sempre" tiro il secondo. "Esagerare!" tiro il terzo, il più forte, che esprime tutta la mia rabbia. Si, adesso sono incazzata nera; la rabbia si è mangiata persino i sensi di colpa!
Altri pugni fanno una sequenza ripetuta, ma con forza differente, sempre più forti, causandomi sempre più dolore.
Mi fermo appena vedo le stelle. Il polso destro, che già dei minuti prima ha preso un bel colpo a causa dei pugni forti e tirati male, adesso mi sta lasciando un dolore atroce. Ma non me lo merito, cazzo!

"Dio Macarena, non posso lasciarti un secondo da sola!" alzo gli occhi al cielo e levandomi delicatamente il guanto, inizio piano a muovere il polso. "Stai ferma." mi leva lentamente la benda per non farmi male. "Mi vuoi lasciare in pace?" inarca le labbra, forse l'ho irritata. "Scusami Bambi, è che oggi non è giornata." annuisce ritornando a levarmi la fascia,per vedere la situazione. "Tranquilla. Ti fa tanto male?" sospiro. "Abbastanza." mi guarda il polso attentamente. "Beh non sono un medico ma forse te lo sei slogata. Devi andare in infermeria." giro gli occhi. "Pff. Non se ne parla." rido amaramente. "Macarena, devi andare in infermeria." mi alza con forza dalla sedia e io contraggo la mascella. Non voglio ritornare in quel posto... mi chiederà sicuramente degli ansiolitici.
Ma la scassa cazzo di Bambi mi ci porta con l'aiuto di Saray, che oggi è stranamente più forte di me.

Maledetto ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora