Allora?

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"Cazzo Zulema!" un sorriso compiaciuto compare sulla sua faccia, appena raggiungo l'orgasmo. "Dio." mi lecco le labbra per inumidirle, per poi baciare la donna che ho davanti.
È passata un'intera settimana di solo sesso e devo dire che sbloccare, mi ha sbloccata a modo. Ci sa fare lo ammetto, ogni volta sotto al suo tocco mi sciolgo. La cosa che più mi fa ribollire è che io non posso toccarla, non mi da mai la libertà... Ma stai tranquilla Zulema, toccherà pure a te o oggi o un domani.
"Sei bellissima." la bacio di nuovo, accarezzandole i capelli. "Mai quanto te." mi mordo il labbro dall'eccitazione; è così bella da ogni punto di vista. Lentamente mi prendo la libertà di scendere fino al petto con la mano, che però Zulema leva. "Dai Zulema, per favore." la supplico, come sempre devo essere io a supplicare. "Non rovinare tutto, Bionda." la mia eccitazione si trasforma subito in delusione. Quindi sono veramente io a rovinare le cose?
Annuisco e mi volto di spalle, per cercare di non piangere. Per qualche minuto nella cella rimane un silenzio tombale, che quasi fa paura. Ho bisogno di te Zulema, ho bisogno di toccare quel corpo magnifico che ti ritrovi. Ma starò aspettando sicuramente qualcosa che non arriverà mai, come il fatto che Zulema non scapperà da me alla minima difficoltà, che si ritrova anche in una semplice domanda. Starò aspettando qualcosa che non è nei tuoi pensieri. Però penso lo stesso ai tuoi occhi che invadono la mia mente e poi sfuggono via dopo aver accesso il fuoco dei miei desideri, un fuoco che non può scaldare. In realtà ho tanto timore di di guardare la verità. Mi farà più male di quanto previsto, io lo so.
Se solo- Il suo braccio avvolge la mia vita e mi portano attaccata al corpo di Zulema. Mi sta abbracciando.
Mi sta abbracciando!
"Zulema." no, non rovinare tutto.
"Mh?" allenta un po' la presa.
Stai zitta Macarena. "Devi abbracciarmi così." le prendo la mano per metterla sul mio seno destro. Perché l'ho fatto? Il suo tocco mi eccita sempre. Infatti dopo qualche secondo mi volto tra le braccia di Zulema. È così bella; le accarezzo il viso, lasciandole piccoli baci dove capita. "Vorrei tanto..." mi blocco, perché non stai mai zitta? "Vorresti?" scuoto la testa sorridendo e continuo a baciarla sulle labbra. "Cosa vorresti?" mi sussurra sulle labbra. Le cingo le gambe e la stringo a me, per evitarle di scappare. "Vorrei..." le indico con lo sguardo la sua parte intima. Si agita, iniziando a muoversi tra le lenzuola per liberarsi dalla mia presa. "Lascia stare." sorrido, accarezzandole la mano, che tengo stretta. "Dai alziamoci. Non abbiano a vederci insieme, le altre." mi alzo, per scendere dal letto di Zulema e proprio in quel momento entra Saray. "Ecco la puttana!" corre verso di me, per lasciarmi uno schiaffo potente sul mio viso, che mi fa girare la testa verso destra. Lo schiaffo è seguito da ripetute spinte.
È venuta a sapere.
Anche se dalla parte del torto, decido di reagire: la spingo così forte da farla cadere a terra, dopo le salgo sopra per riempirla di sberle. A questo punto Zulema si alza. "Ma che cazzo fate?" ci separa. "Dai Macarena, diglielo." scuoto la testa divertita. "Dille che sei una puttana. Cazzo, ti ho aiutata e per tutto questo tempo stavi con la Riccia." spalanco la bocca, portando subito lo sguardo su Zulema, che in neanche due secondi è fuori dalla cella. "Ma che cazzo hai detto, Saray?" le tiro uno schiaffo. "Hai rovinato tutto." fisso il vuoto, perdendomi in mille pensieri. "Io? Sei tu che vai a baciare le ragazze delle altre. Daltronde hai sempre fatto così." contraggo la mascella. "Ma che cazzo di versione hai sentito, eh?" mi avvicino minacciosa a lei. "Saray, figlia di puttana. Sai quanto cazzo ci ho messo a rimediare a tutto con Zulema? E ora che avete problemi di coppia, vai a colpire la mia? Mi fai schifo." me ne vado, riservandole una forte spallata. Devo cercare e trovare la Riccia, quella stronza.

"Oh eccoti." la tiro per la manica della felpa, portandola in disparte. "Ma che cazzo vai a dire in giro, mh?" mi guarda stranita, confusa. "Che stai dicendo, Maca?" rido amaramente. "Non prendermi per il culo Riccia, ok? Io avevo appena... Non importa. Come ti è venuto in mente di dire a Saray che stiamo ancora insieme? Ti sei fusa il cervello?" mi avvicino al suo viso, agitando sia me che lei. "Ma ragioni con la testa? Secondo te mi rovinerei la relazione con Saray?" annuisco nervosa. "Fatto sta che mi hai portata nei casini." la spingo e cerco di andarmene, ma la Riccia non me lo permette: mi prende il polso, portandomi alla mia posizione di prima. "Sai che sei una bastarda? Io sto nascondendo i miei sentimenti anche a me stessa. E non dirmi che mi puoi capire, perché non è così. Oggi ero con Zulema e non hai nascosto i tuoi sentimenti, vero?" la guardo sbalordita, ma allo stesso tempo preoccupata. "Riccia-" "No Riccia niente. Sto facendo di tutto per non rovinare niente, né tra me e Saray, né tra te e quella sociopatica di Zulema. Quindi fammi un favore: fai bene i tuoi calcoli, prima di... fare qualsiasi cosa. Ma io ti perdono, perché stai soffrendo come un cane." se ne va lasciando una risata amara rimbombare nel corridoio.

*******
Un vassoio si sbatte davanti a me sul tavolo, facendomi sobbalzare dallo spavento. Alzo gli occhi e Mercedes è davanti a me, che sorride.
"Allora?" acciglio le sopracciglia non capendo e mi volto verso la Riccia, che ha lo sguardo confuso. "Beh, ecco... Dev'essere stata dura litigare con l'amore della tua vita e perdere una cara amica, no?" poggio nuovamente il mio sguardo (questa volta omicida) su quello di Mercedes. "Infondo è sempre stata colpa tua. Zulema sta male a causa tua e-" "Sei stata tu, figlia di puttana?" ride, lasciando le posate al lato del vassoio e dopo, annuisce. Rido a mia volta, guardando in basso e all'improvviso la faccia di Mercedes viene colpita dal mio vassoio e il contenuto finisce sparso sulla sua faccia e sul tavolo. Mercedes cade a terra, la sua bocca è piena di sangue, accompagnata dal suo naso, che però sanguina solo dalla narice sinistra. Sempre con il vassoio in mano, vado verso di lei per colpirla e colpirla, mentre lei colpisce me. Mi provoca un dolore atroce, ma non m'importa perché devo farle del male. Devo farle capire quanto dolore ha inflitto a me. Ma la Riccia, insieme alle guardie cerca di fermarmi e non me lo permette.
"Ferreiro!" una manganellata sulla schiena e sulla pancia, mi fanno piegare a terra dal dolore. "Smettila di fare la pazza isterica." mi prende dai capelli e mi rialza per darmi un'altra manganellata. "Ti devo sbattere in isolamento, vero?" gli sputo in un'occhio ridendo, con il sangue fra i denti. A questo punto mi prende di forza, portandomi dalla direttrice.

"Grazie Hierro, puoi andare." deglutisco a sentire il suo nome e subito dopo una risata, che sembra isterica, esce dalla mia bocca. "Io riderei poco, Ferreiro. Dopo averti spedita in isolamento, andrai dallo psicologo, come richiesto urgentemente dal medico." scuoto la testa, mordendomi il labbro inferiore e dopo mi appoggio con i gomiti alla scrivania. "Ascolti, io non ho nessuna intenzione di frequentare sedute psicologiche. E se me lo obbligherete nuovamente, sono costretta ad ucciderlo." sorrido ironicamente. "Hierro." entra in neanche due secondi e mi alza dalla sedia di forza. "Forza." mi tira il manganello nello stomaco. "Dio!" gemo dal dolore. "Hierro, non è necessario."

*******
"Sarai la mia compagna di isolamento."
"Se non vuoi che ti spezzi il collo come si fa alle galline, non provocarmi Carrillo."
Parliamo attraverso le pareti, mi urta il sistema nervoso ogni santo giorno. Devo distruggerla, prima che lei distrugga me.
"Perché l'hai fatto?" contraggo la mascella. "Oh Macarena." inizia a ridere. "Io mi annoio, dovrò pur fare qualcosa." metto la testa fra le mani. "Ma che cazzo ti hanno fatto? Prima avevi paura anche della tua ombra." "Le persone... cambiano." batto ripetutamente la testa sul muro. Che cazzo di ansia mi mette questa donna!
"Mi hanno ucciso la bambina, Macarena." rimango a bocca aperta. "Mi-Mi dispia-" "Non voglio la compassione di nessuno, tantomeno la tua." annuisco, ripensando alla mia e a quella di Zulema. Abbiamo tutti perso qualcosa. "Non riesco ugualmente a capire, perché ce l'hai con me?" inizio a camminare su e giù, aspettando una risposta. Sento una strana sensazione. Lei sarà la causa della mia morte.
"È iniziato tutto per causa tua. Le cinesi non mi avrebbero mai presa di mira, se solo non ti saresti messa in mezzo!" metto le mani fra i capelli... mi vuole uccidere. Mi vuole uccidere. "Tu sei pazza! A quest'ora eri morta." ride amaramente. "Invece è morta mia figlia."
Mercedes ha deciso il mio destino e non si tirerà indietro. Quel dolore lo capisco, sia da madre che da zia. Nessuno mi è mai riuscito a fermare, quando il mio unico obbiettivo era uccidere la persona che mi aveva portato via tutto. Però alla fine mi sono innamorata di questa persona, quindi potrei farle cambiare idea, per farle trovare la pace, che nessuno fino ad oggi, non è mai riuscito a farmi trovare.

Maledetto ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora