La notte mi spaventa sempre, non si sa mai quali pensieri possono arrivare alla mente: belli o brutti. E la maggior parte delle volte sono sempre quelli brutti. Pensieri che ogni notte sono differenti tra loro, che possono solo rovinarmi il sonno, la felicità... Il presente. Quei pensieri mi rovinano il presente.
Questa notte è colma di questi fottuti pensieri, ma l'unico che si evidenzia più tra agli altri è questo: Domani se ne andrà.
L'eco nella mia testa, che riproduce la frase di Saray, mi sta facendo impazzire. Cosa dovrei fare con quel maledetto scorpione, che quando ti punge è letale per il suo veleno? Con quel veleno di cui non puoi fare a meno e infatti quando lo scorpione non c'è, lo vai a cercare, perché quella droga dentro il pungiglione, riesce a colmare il tuo vuoto, ma che allo stesso tempo ti uccide... Capacità che nessuno ha dopo tutto, se non lo scorpione che si chiama Zulema Zahir, che dopo anni sta riuscendo solo adesso a rovinarmi e lo sta facendo proprio bene, devo dire... In fondo non voglio neanche farci pace con Zulema, ma non voglio nemmeno che se ne vada. Cioè, con o senza aver fatto pace, non voglio che se ne vada.******
"Come te lo devo dire Maca?" mi tira un leggero schiaffo, per farmi stare attenta e per non farmi fare, per la milionesima volta, lo stesso errore. "Prima le fai prendere una forma abbastanza circolare, le immergi nel sugo e dopo le cuoci a bassa fiamma!" strizzo gli occhi appena lo sputo di Antonia mi arriva in viso, visto che stava gettando fuori le parole con rabbia. "Che schifo, Antonia." mi asciugo con il grembiule e dopo mi rimbocco le maniche ricominciando tutto da capo. Mi ci hanno messo davvero a fare il turno in cucina... Da aspettarselo, dopo tutti i guai che ho combinato in biblioteca, saltando anche parecchi turni.
"Maca!" Saray mi viene a salutare con un abbraccio. "Dai gitana, ho da fare." Sono passati dieci minuti e sono ancora alla sesta polpetta! "Che delizia. Aspetta ti aiuto." dice, indossando la cuffia per capelli; si sfrega le mani, venendo poi al mio fianco per iniziare a fare quello che sto facendo io. "Oggi si mangerà bene a pranzo!" sorride, facendo con delicatezza sfere perfette. "Hai un dono per la cucina." porto lo sguardo sul suo, che mi sorride. "Si..." mette le sue dieci polpette, fatte in un secondo, insieme alle altre e dopo ne fa altre venti, continuando e continuando, per poi cucinarle a bassa fiamma, come si era raccomandata prima Antonia."Zulema come sta?" scuote la testa, mentre spazza il pavimento. "Non ne ho idea, Bionda." mi avvicino al suo orecchio per bisbigliarle le seguenti parole. "Tu scapperai con lei?" si guarda intorno e dopo qualche istante annuisce. "Andrete solo voi due?" mi guarda intensamente, per poi distogliere lo sguardo e non rispondermi. A questo punto sbuffo una risata, che fa capire il mio nervosismo e la mia delusione. "Chi cazzo viene? Se viene anche quella stronza di Goya, vi strozzo ad entrambe." Saray si gratta nervosamente la nuca, essendo in imbarazzo, mentre mi guarda impazzire. "Mi avete tagliata fuori." annuisco levandomi il grembiule, che poi lancio a terra per andarmene da questa fottuta cucina.
"Bionda aspetta." mi ferma appena tocco la maniglia della porta d'uscita. "Che?" "Zulema è contraria per le sue ragioni, ma devi venire con noi." ritorno indietro, con il mio solito sguardo omicida, che uso solo quando dentro di me qualcosa scatta e Saray lo sa molto bene. "A me non frega un cazzo delle sue ragioni e non ci penso proprio a venire! Tanto i piani di Zulema sono sempre e solo destinati a fallire." lancia la scopa a terra e mi viene contro. "Smettetela di fare le stronze, che tanto sappiamo tutte quante che una senza l'altra non può stare." attacca la sua fronte alla mia, mentre i nostri sguardi omicidi non si staccano mai. "Fammi il favore di andartene con Zulema, davvero." mi stacco da lei e ritorno da dove sono venuta: la cella.
Non c'è nessuno, sono tutte a fare o il turno o, come Zulema, a pensare a come sbarazzarsi delle bionde noiose.
Fanculo Zulema."Maca, non rompere i coglioni." me la ritrovo dopo 5 minuti alle mie spalle. "Saray, che cazzo vuoi ancora?" sbuffa, tirando piano un calcio alla sedia, che si sposta di poco. "So che non pensi quel che dici. So che vuoi Zulema più di chiunque altro... Non so perché, ma è così." annuisco stringendo i denti per la rabbia. "La smetti Saray? Così non andiamo d'accordo." "Perché dico la verità?" mi siedo a terra accendendomi una sigaretta; non voglio sentire il nome di Zulema, un'altra volta. "Fai come vuoi Bionda... Basta che io non esca da qui senza aver fatto pace con te." mi porge la mano per farmi alzare, io la afferro e dopo casco tra le sue braccia. Entrambe sorridiamo nascoste. Mi mancherà questa gitana. "Parlaci." mi sussurra, dopo qualche secondo dall'abbraccio. Io vorrei parlarci, gitana, solo che io sono stronza e lei lo è di più.
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Maledetto Scorpione
FanfictionMacarena e Zulema affronteranno tante difficoltà e, forse, sarà proprio questo a portare le due donne ad unirsi per combattere una battaglia, e non sarà il cercare di uccidersi a vicenda o una semplice rivolta, ma qualcosa di più grande che nemmeno...