Peter Pan

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Stanno per chiudere la bara di Zulema Zahir.
Non posso credere di averlo detto. Non posso credere di dover lasciare la donna con cui ho passato metà della mia vita; la donna che è riuscita a cambiarmi, ad aprirmi gli occhi quando nessuno tentava di farlo; la donna che mi ha saputo colmare il vuoto... La vita. I suoi ricordi, i suoi insegnamenti, il suo tutto sarà sempre con me, ovunque io sarò, lei ci sarà, perché io e lei siamo, in realtà, una persona sola. Mi ricordo ancora di quando Altagracia ci aveva definito come sorelle gemelle identiche e da lì, il nostro legame era più forte che mai, anche se in fin dei conti ci difendevamo per convenienza da qualunque pericolo, però, alla fine, ci siamo ritrovate con il volerlo davvero. E ti giuro Zulema, che se potessi tornare indietro nel tempo, ti fermerei dal fare quella cazzo di rapina. Io volevo smettere con la vita criminale, ma tu, come sempre, mi hai plagiata con la tua fottuta bellezza. Ma non posso darti la colpa dopotutto, perché infondo è solo colpa mia... È colpa mia se adesso ho perso un pezzo di me, che mai più può essere ricucito sulla mia pelle. Sei come quello spicciolo che perdi per strada, che anche se lo cercassi all'infinito, non ti apparirebbe mai davanti agli occhi, perché non cercheresti mai nel posto giusto anzi, sei tu il posto giusto che io, grazie a non so chi, ho trovato e che adesso... mi sono fatta distruggere.
Ti prego di perdonarmi Zulema, per averti portato via l'unica cosa che amavi davvero: la libertà.

Ed eccoci di nuovo alla realtà, dove il mio maledetto scorpione sta per lasciarmi, insieme a tutte le sue stronzate, ma io non posso stare qui con le mani in mano, senza neanche salutarla. Così, all'improvviso, mi alzo fermando tutto e tutti. "Aspettate!" gli occhi sono addosso a me, così sentendomi a disagio, mi ricompongo. "Aspettate." ripeto con calma.
Con calma un cazzo! Nessuno può capire il mio dolore, il mio cuore, che è più rotto di prima e le mie lacrime, che hanno consumato i miei occhi. Ho perso un pezzo della mia vita, che mi ha lasciato un vuoto, che paragonato a quello di prima è la fine del mondo.

Mi avvicino alla bara ancora scoperta, con Saray al mio fianco e intravedo il suo volto perfetto. Appena le sono davanti, mi si illuminano gli occhi; non l'ho mai vista vestita così bene.
Sorrido, mentre un'altra lacrima mi riga il viso, ma subito dopo l'asciugo avvicinandomi di più a Zulema. "Sei sempre bellissima." le accarezzo i suoi capelli lunghi, mentre contraggo la mascella per trattenere le lacrime. Zulema non vuole che io pianga.
"Non morirai Zulema. Io non ti dimenticherò." le tengo stretta la mano fredda, che viene inumidita dal mio bacio. "Mi scusi Ferreiro, dobbiamo chiudere la bara." scuoto la testa con gli occhi lucidi. "No." dico con voce bassa e debole, mentre Saray cerca di spostarmi. "No Saray." incrocio il suo sguardo, che è triste tanto quanto il mio. Non avevo pensato a Saray; non avevo pensato a paragonare il suo dolore al mio. Abbiamo perso entrambe una persona che ci colmava un vuoto inspiegabile e non posso certo perdonarmi di averla lasciata lì. Non posso nemmeno perdonare quelle due stronze (Goya e Triana), che mi hanno portato via di lì, strappandomi dalle mani l'opportunità di salvare la mia Zule, che adesso si, è qui davanti a me, ma sdraiata in una cazzo di bara, che in meno di dieci minuti sarà in un blocco di cemento. Ma Zulema Zahir non si merita questo, non se lo merita davvero! Ha fatto la figlia di puttana per anni e anni, per finire a stare rinchiusa in un blocco di cemento, senza neanche avere l'onore di essere mangiata dai vermi di terra? No. Col cazzo. Zulema avrai un posto molto più bello di questo... Nel mio cuore. E secondo me ci starai da Dio; per non parlare di quello di Saray... Avrai tanti cuori, dove potrai stare.
E poi, ti piaceva tanto stare al centro di tutto, no? Adesso sei al centro di me.

Mi avvicino al suo orecchio, per non farmi sentire da nessuno. "Prenderò la nostra casa sul mare, te lo prometto." sussurro sorridendo e subito dopo mi sposto sulle sue labbra, su cui do tanti dolci baci, finendo poi con l'ultimo, su cui mi soffermo per qualche secondo. Riesco a sentire la magia di Zulema, che ancora riesce a trasmettermi il suo amore. Quando mi stacco e la vedo, scoppio in un pianto, quasi liberatorio, per la paura di non potercela fare o semplicemente perché sono consapevole di aver perso l'unica persona, che al giorno d'oggi, conta più di tutti.
Vengo voltata da qualcuno alle mie spalle e in un batter d'occhio mi ritrovo tra le sue braccia. "Dobbiamo essere forti, per lei." dice Saray, mentre cerca di non piangere, decidendo così di tenersi quel nodo alla gola. "Non ce la faccio Saray." confesso tristemente, mentre bagno con le lacrime la sua felpa e lei annuisce, stringendomi ancora di più a sé. "Ce la farai, Bionda." Subito dopo si stacca sorridendomi. "Lo so." dice, ma diventa stranamente tanto seria quando è il momento di fare ciò che aveva promesso tempo fa alla sua migliore amica: ballare e cantare, per dare un saluto degno allo scorpione che ha lasciato un'impronta dentro di noi.
"Canta e balla per me, non piangere."
Mentre Saray balla spensierata, ma triste al tempo stesso, sulla bara di Zulema, io mi inginocchio davanti a loro piangendo e nello stesso momento, il cielo si fa grigio per rovesciare le sue lacrime su di noi, sulla terra. È triste anche lui, perché ha perso una stella sulla terra e che, adesso, deve accogliere lassù con lui. La chiamerò la stella di Peter Pan, così che un giorno possa volarci dentro ed andare sull'isola che non c'è, dove può accadere quello che nella realtà non ha nome, che qui è sconosciuto: Zulema ancora viva, che può stare tra le mie braccia, sul divano di casa  coccolarmi
Zulema, amore mio, tu sarai la mia stella preferita.

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Mi dispiace ragazzi per avervi ricreato la stessa tristezza dell'ultimo episodio di "Vis a Vis El Oasis". Ma sappiate che vi amo🤣❤️. Spero vi sia piaciuta questa storia, anche se con un finale da dimenticare, sulle nostre amate detenute. Infine ci tengo a ringraziarvi per il supporto che mi date sempre❤️.

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