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-Il Destino Non È Una Questione Di Fortuna, È Una Questione Di Scelte

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-Il Destino Non È Una Questione Di Fortuna, È Una Questione Di Scelte. Non È Una Cosa Da
Aspettarsi, Ma È Una Cosa Da
Raggiungere.

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Quella sera avrebbe dovuto esserci una svolta, che avrebbe allontanando dalla sua vita il pericolo, ma non successe e Summer odiò profondamente la sua vita, poiché non riusciva a mollarla, e il destino, che si divertiva a giocare contro di lei, quasi come una barca che remava controcorrente.

Credeva finalmente di poter essere libera, di poter rinunciare all'esistenza che si ritrovava a vivere da quando era semplicemente una bambina, ma le sue speranze svanirono nell'esatto momento in cui, dopo aver passato del tempo con la sua migliore amica, rientrò a casa, e si trovò suo padre in camera da letto, che la attendeva impaziente.

Aveva le braccia incrociate al petto e uno sguardo severo. Da quando quell'uomo aveva scoperto che Summer cercava un lavoro, aveva cercato di allontanarsi da lei, ma non c'era riuscito.

«Sei già tornata? Ti aspettavo per mezzanotte»

"Ti aspettavo per mezzanotte" Era la solita frase che alla ragazza metteva i brividi, quasi come se non fosse libera di tornare a qualsiasi ora lei volesse.

«Addison ha avuto un problema, perciò sono tornata prima» Il padre sogghignò, lasciando che sua figlia osservasse ogni tratto del suo volto che faceva paura.

«Puoi uscire? Devo cambiarmi»

«Ti ho già vista senza vestiti, Summer. Di che ti preoccupi?»

Quasi le lacrime non balzarono fuori dai suoi occhi. Quella era soltanto la pura realtà, che faceva schifo. Mark si permetteva di avere dei contatti intimi con sua figlia, di sfiorarla senza averne il minimo diritto, e Summer non poteva fare a meno di sopportare, rimanendo in silenzio, nonostante ogni volta, vomitasse ogni singola cosa che si trovava all'interno del suo stomaco.

Sua mamma non apriva bocca. Restava ad osservarla, facendosi andar bene tutto: era questa la ragione per la quale Summer era figlia unica e a Mark andava bene così.

«Puoi uscire per favore? Devo dormire, domani devo svegliarmi presto» Ritentò, sperando di poter ricevere una risposta che avrebbe cambiato le cose, ma Mark non ne volle sapere di lasciarla da sola.

«Summer, tranquilla» Mormorò l'uomo, sollevandosi da quel letto, camminando poi man mano verso di lei, che si trovò ad indietreggiare, ripetendo per l'ennesima volta una delle tante scene abominevoli che aveva già vissuto in quella casa.

Sapeva che con il posto di domestica, avrebbe potuto essere ospite di quella famiglia, ma non avrebbe aperto bocca se non fossero stati loro a farlo.

𝐷𝑎 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒, 𝑃𝑒𝑟 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora