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-Passerà, Come Le Botte, Come Una Sbornia, Come L'Autunno, Come Le Foglie

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-Passerà, Come Le Botte, Come Una Sbornia, Come L'Autunno, Come Le Foglie.
Passerà, Anche Se Non Vorrai,
Anche Se Non Ci Crederai,
Ma Sarà Passata,
Avrai Vinto Tu.

🦋

Un colpo. Poi due, ancora tre. I pensieri erano pieni, difficili e con una certa importanza. Il colore del volto della donna, una volta arrivati in ospedale, non lo si poteva paragonare a niente e nessuno: bianca come il latte, pallida come un cadavere.

Mike aveva perforato un polmone, scatenando l'ira di Thomas, che se insieme a Summer aveva promesso di non fargli nulla, aveva deciso che quella promessa non era più valida, e che avrebbe fatto pentire il ragazzo dell'azione commessa.

Altri colpi segnavano quelle lacrime che scendevano sul viso, non sapendo di essere guardato da Summer, che a sua volta, era in lacrime. Quando quel ragazzo aveva colpito Charlie, Thomas non era riuscito a superarla così facilmente, così come nessun altro. Il dolore premeva forte sul petto, faceva male, e non si interessava di sentire dolore su quell'ematoma, che rispetto ai frammenti del suo cuore a pezzetti, non era nulla.

"Tua madre è in coma, Thomas"

Era stata proprio lei a pronunciare quelle esatte parole, due giorni prima, e lui l'aveva guardata con occhi colmi di rabbia, pieni di odio e freddi come il ghiaccio. Si era sollevato, per potersi sovrastare a lei, e prendendole il polso, le aveva mormorato qualcosa che aveva sconvolto lei, per prima.

"È tutta colpa tua"

Una coltellata avrebbe fatto meno male, si disse. Summer aveva provato a mettersi dinnanzi a lei, ma non ottenendo alcun risultato: il proiettile aveva già colpito Charlie, e lei aveva abbracciato il corpo inerme della donna, piangendo talmente forte, dal non credere che tutto fosse reale.

"Sai vero che se non avrebbe colpito lei, avrebbe colpito me? È colpa mia per quale ragione?"

Fu la sua prima domanda, provando a non mostrarsi debole davanti al ragazzo dei suoi sogni, che non l'aveva mai guardata in quel modo: Summer era quasi indifferente, come se non ci fosse nessuna davanti a quei due occhi richiusi a due fessure.

"Perché hai deciso di confessare tutto a mia madre. Devi imparare a stare zitta, Summer, il mondo non gira attorno a te. Se non avessi parlato, a quest'ora mia madre starebbe al mio fianco e soprattutto, starebbe bene"

Quelle furono le sue ultime parole, perché Summer non volle ascoltare altro. Credeva fosse semplicemente rabbia, pensava che tutto sarebbe passato, ma Thomas non ne voleva sapere di affrontarla. Quarantotto ore trascorse nella disperazione, nella voglia di mollare tutto e andare via.

𝐷𝑎 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒, 𝑃𝑒𝑟 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora