36.

446 68 9
                                    

-Trattenere La Rabbia È Come Trattenere Un Carbone Ardente Con L'intento Di Gettarlo A Qualcun Altro: Sei Tu Quello Che Si Scotta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

-Trattenere La Rabbia È Come Trattenere
Un Carbone Ardente Con L'intento Di
Gettarlo A Qualcun Altro: Sei Tu
Quello Che Si Scotta.

🦋

I loro sorrisi spontanei erano finalmente venuti a galla, una volta lasciata la sofferenza alle spalle, il dolore vero e proprio messo in un angolo, rimasto soltanto come un ricordo sbiadito, che man mano sarebbe volato via. Summer e Thomas sapevano di poter ricominciare a vivere meglio di prima, senza paure ne incertezze, ma c'era qualcosa che tormentava la ragazza, da quando aveva abbandonato l'ospedale assieme al suo fidanzato.

L'incontro con sua madre, non era stato voluto, ne tantomeno desiderato. Non aveva aperto bocca, ma era impossibile non pensarci, e non dare un valore al modo in cui aveva confessato alla ragazza di aspettare un bambino.

"Me l'ha detto lei direttamente. Ha voluto parlarmi, quindi lasciare che a darmi la notizia non fossero le infermiere, ma fosse lei, oppure è lei che me ne ha parlato, prima ancora che qualcuno potesse averne avuto l'occasione?"

"Spero non mi faccia abortire"

"Proteggerò questa vita a costo della mia"

«Thom» Quando pronunciò il suo nome, la sua mano automaticamente si spostò verso il basso ventre, li dove aveva la possibilità di sentire il suo bambino. Aveva deciso di raccontare a Thomas di sua madre, della paura che aveva e che si era ripromessa di non provare.

«Ehi, dimmi, cuore mio»

«Mamma è passata in ospedale oggi»

Non fece giri di parole, ne tantomeno ci girò attorno, guardando altri punti, o osservando la strada che scorreva veloce. Semplicemente guardava lui, osservava come con maestria portava il volante, e come con eleganza osservava prima la strada davanti a lui, e un istante dopo lei, al suo fianco.

«Tua madre?»

«Si, lei»

«Va bene, ragioniamo un attimo, non raggiungiamo conclusioni affrettate. Per quale ragione avrebbe potuto presentarsi in ospedale da te? Chi le ha detto che non stavi bene?»

«Benvenuto nella mia vita. È stata lei a dirmi della gravidanza, e a dirmi da quanti mesi procede»

«Lei? Come faceva a saperlo Summer?»

«Non lo so, forse ha sentito un discorso fra i medici e prima che potessero parlarmene loro, l'ha fatto lei. Oppure è stata lei a chiedere il consenso ai dottori per raccontarmi della gravidanza, a quattr'occhi. Oppure, non lo so, Thomas... Giuro, non ne ho la minima idea»

𝐷𝑎 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒, 𝑃𝑒𝑟 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora