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-Attacco Di Panico Con Tristezza

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-Attacco Di Panico Con Tristezza. Attacco Di Panico Con Rabbia.
Due Cose Differenti.
Se Ti Prende Con Tristezza È Perché Sei Solo All'Inizio.
Se Ti Prende Con Rabbia È Perché Ormai Ci Convivi.

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Poteva essere qualsiasi cosa, così come poteva essere una cosa da niente. Thomas aveva osservato con estrema ansia gli occhi di Summer, lucidi all'inizio, spalancati verso la fine, durante quindi l'incontro con i suoi genitori. Decise inizialmente di non intromettersi, e di capire fin dove si sarebbe spinto tutto ciò, ma quando Summer urlò, lui capì che avrebbe dovuto intervenire e fermare il tutto.

Summer non aveva la minima idea della presenza di Thomas, così che quando lui si presentò davanti a loro, pronunciando il suo nome, per un attimo credette di avere le allucinazioni e di sognare ad occhi aperti, ma quando poi Thomas sistemò la sua mano sul braccio di lei, incredibilmente Summer si mostrò più tranquilla, nonostante piangesse senza fermarsi.

«Sum...»

«Io...»

«Chi diavolo sei tu?» Aveva preso parola l'uomo, dopo aver intravisto le occhiate che i due si erano lanciati. Thomas all'istante aveva portato via la mano dell'uomo dal polso di Summer, non soltanto perché non era un bel vedere, ma anche perché non sopportava che qualcuno potesse toccarla e farla star male.

«Sono un amico di Summer, voi dovreste essere...» Ma prima che lui potesse concludere quella frase, le parole di Summer mozzarono il fiato ai due.

«Non osare pronunciare quella parola. Non sono i miei genitori»

«Summer finiscila, o giuro che racconterò alla famiglia per la quale lavori, che non sei adatta, così tornerai a lavorare in casa da noi» Continuava la donna, minacciando Summer con gli occhi, ma provocando in Thomas un lieve sorriso.

«Beh, sapete...» Disse, intrecciando la mano con quella di Summer, prima di continuare.

«Non c'è bisogno che voi veniate a parlare con la gente per la quale lavora Summer, perché sanno benissimo che persona speciale è, e che merita tutto il bene di questo mondo» Una volta terminata quella frase, Summer guardò il ragazzo accanto a lei, non aspettandosi un colpo basso da parte di suo padre.

«Chi sei tu per parlare così di mia figlia? Che ne sai della persona che è? Dici che è speciale, eppure porta ribrezzo verso me e sua madre, soltanto perché le accarezziamo il viso, o l'assistiamo quando sta male» Urlò, allontanando il ragazzo da Summer, prima di picchiarlo in volto. Summer fu sconvolta, minacciava il padre di fermarlo, ma sua madre la manteneva da entrambi i lati, cosicché potesse guardare per bene quello che Thomas stesse provando.

𝐷𝑎 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒, 𝑃𝑒𝑟 𝑆𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora