{ non posso salvarci }

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I tre ragazzi non avevano ancora raggiunto l'appartamento. Victoria era rimasta rigida davanti l'entrata a fissare Leonardo, come fosse stato lui la causa dell'evasione di Giudith.
Si fece largo sbattendo alle spalle del ragazzo scosso dall'immagine della sua amica in quelle condizioni. Bagnava il pavimento ad ogni passo, singhiozzava meno frequentemente. Si avvicinò al divano con molta attenzione a non svegliare la creatura che dormiva.
Sospirò per il sollievo di averla trovata lì, al sicuro.

≪ Perché è corsa da te? ≫ chiese sottovoce senza girarsi.

≪ Ma che ne so io, Vi' ≫.

≪ Devi saperlo per forza ≫.
Un brava silenzio fece da sipario tra una battuta e l'altra.
≪ Come l'hai trovata? ≫.
≪ È venuta lei da te? ≫ ormai aveva ripreso a parlare con un tono di voce normale.

≪ Stava nascosta dietro al portone de sotto, manco m'aveva visto ≫.
≪ Me sa che l'ho spaventata ≫ ridacchiò lui.

≪ Sta bene? ≫ si voltò verso Leonardo. Le braccia continuavano a rimanere dritte lungo il corpo.

≪ Me sembrava un po' affaticata, non so. C'aveva le mani sul petto ≫.

≪ È ferita? ≫ chiese con degli occhi disperati.
Il ragazzo scuoteva la testa e alzava le spalle, non poteva saperlo. Giudith aveva giocato bene la parte della bugiarda.
Victoria corse a sedersi davanti al divano e sollevò appena la coperta. Grande errore: la ragazza si svegliò.
Spaventata, si ritrasse indietro e si mise alzò sugli avambracci.

≪ Vic... ≫.

≪ Giudy, stai bene? ≫ le disse a bassa voce.

≪ Perché sei qui? Leo?! ≫.
≪ LEO? ≫ si alzò in piedi.

≪ Leo ≫ chiamò Thomas.

≪ Stanno qui? ≫ fece Damiano.

≪ Ce l'avete voi, Leo? L'avete tvovata? ≫.

≪ Oh, ragazzi, tutti tranquilli ≫ disse Leonardo.
≪ Io sono uno ≫.

≪ Victovia, sei qui? ≫.

≪ Si... si, sono qui ≫ si voltò verso Ethan.
≪ Torniamo a casa, vi prego ≫.
Prese per mano Giudith e la spinse con delicatezza a camminare, ma lei si ritirò subito.

≪ AAAGH! ≫.
La ragazza, poggiando il piede destro a terra, avvertì un forte dolore. Tornò a sedersi sul divano.

≪ Amore, che hai? ≫ si preoccupò Victoria.

≪ Aaah... cazzo ≫ disse con voce tremolante; si mise una mano sulla fronte e una sul ventre.
≪ La caviglia... mi è arrivato dritto nella pancia ≫.

≪ Hai preso una storta? ≫ chiese Damiano.

≪ No, io... io non me lo ricordo ≫ confessò.

≪ Pevmesso, vagazzi ≫ si fece strada Ethan.
≪ Cvedo di potev aiutave ≫.
Si inginocchiò al termine del divano e prese un piede tra le mani. Cominciò a tastare tra le ossa e i muscoli superiori.

≪ È l'altro, Ethan ≫ disse Victoria.

≪ Uh, pevdonatemi ≫.
Fece la stessa cosa con l'altro piede ma, appena posò le dita sulla caviglia e applicò un minimo di pressione, Giudith urlò all'impazzata e cominciò a piangere dal dolore.
≪ Diamine, Ethan. Proprio quello non dovevi fare ≫.

≪ Okay, non visolvevò nulla ma almeno posso povtavla fino alla macchina ≫.

≪ Non è neanche troppo distante ≫ disse Damiano. ≪ Poi il cambio te lo do io ≫.

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