≪ Non possiamo portarla con noi! ≫.≪ Ma qual'è il problema? ≫.
≪ Le troveremo un lavoro, sarà la costumista, oppure non so... un'aiutante... darà una mano in qualcosa ≫.Le urla provenienti dal piano inferiore erano forti e chiare.
A svegliarsi con questo dolce buongiorno fu Giudith, ancora nuda nel letto. Si strinse le tempie fra le dita, in quanto le era preso un forte mal di testa, poi controllò fuori dalla finestra sopra di lei: c'era il van di Marta parcheggiato accanto alle macchine dei ragazzi.≪ Perché urlano così? ≫ chiese sottovoce.
Si mise a sedere composta, si sciolse i capelli che aveva legato per la notte e gli diede una bella scapigliata. Si guardò la punta dei piedi per qualche secondo per poi pensare a come iniziare quella giornata al meglio, evitando di affrontare la manager che discuteva di sotto.
Scelse dall'armadio un vestitino nero e degli stivali di altrettanto colore, per poi dirigersi verso la porta e aprirla delicatamente per non fare rumore.
Camminava in punta di piedi lungo il corridoio delle stanze, ma percepiva le voci litiganti farsi sempre più acute.≪ Lo vedi? ≫.
≪ Non lo sai neanche tu che cazzo farle fare ≫.≪ Scusa tanto, Marta... ≫.
≪ Ma gli altri portano sempre le loro fidanzate in tour e gli riservano pure il posto in primissima fila sotto al palco ≫.
≪ Credo di meritare lo stesso trattamento, o no?! ≫.Giudith si affacciò dalla balconata senza renderlo troppo palese, nascondendosi alla bene e meglio dietro il muretto. La manager aveva girato i tacchi e si era incamminata verso l'ingresso principale senza fiatare. Se ne andò senza salutare, ma sbattendo forte la porta per esprimere la propria rabbia.
Victoria stava piangendo e rimase in piedi pietrificata nella stessa posizione per qualche secondo, mentre i ragazzi si grattavano il capo incapaci di commentare l'accaduto.
Giudith, che da principio voleva soltanto dirigersi in bagno e chiudercisi a chiave, le sembrava scortese e disumano lasciare la sua dolce metà in mezzo alla grande stanza senza conforto.Aveva il viso stanco e i biondi capelli annodati, un po' per la notte precedente, un po' per quelle che erano state le loro giornate lì alla villa; lei e i tre ragazzi avevano preso il vizio di litigare spesso e rimanevano svegli fino a tardi per completare il lavoro sospeso per i bisticci.
Giudith anche era un disastro, sconsolata da quell'ambiente caotico. Quotidianamente si ritrovava costretta a riordinare la sala registrazioni, quella per le prove, pulire gli strumenti, riposare i cavi e molto altro. Era stancante, ma solo quando i ragazzi si lamentavano del lavoro svolto.
Ultimamente succedeva quasi sempre.Il contatto tra la mano e la schiena della rockstar procurò a quest'ultima dei brividi lungo tutto il corpo e alla prima stimolò dei pensieri di riflessione.
Cosa stava succedendo prima?
Perché parlavano di fidanzate e di tour?
Victoria avrà sicuramente chiesto a Marta di portarmi con lei... ma io non le ho mai detto che sarei venuta.
Non ne abbiamo mai nemmeno parlato!
Non può prendere decisioni per me...
Però si è scagliata contro Marta per difendermi, perché mi avesse vicina anche in giro per il mondo.
Si, ma non è una scusa questa. Le parlerò e le dirò che non ci sarò... penso.
Perché non dovrei esserci? Cosa devo fare a settembre? Non ho piani per il futuro...Stavano abbracciate e lei non l'aveva neanche notato; aveva meccanicamente nascosto il capo di Victoria nel suo petto per consolarla e l'accarezzava con delicatezza. Le era venuto così naturale, come quando si risponde a dei pericoli e ci si sposta velocemente dalla strada con scatti felini quando si avvicina un'auto.
≪ Giu'? ≫.
La bionda si scostò dal seno dell'altra e posò una sua mano sulle sue clavicole giocandoci.
≪ Andiamocene ≫.
Le sussurrò quella cosa all'orecchio, lasciandole del vento caldo sul collo. Si asciugava una lacrima prima che scendesse completamente giù dal suo viso.≪ Victoria, non si può ≫.
≪ Si può ≫ rispose con tono freddo e distante, come volesse riprendersela con Giudith riguardo quella questione.
Ma lei che colpa ne aveva del suo pianto? Avrebbe assecondato qualsiasi cosa, ma quella...≪ È così urgente? ≫.
≪ Si, andiamocene adesso ≫.
≪ Fai tu... o mi segui o resti qui, ma io potrei morire a restare in questa villa ≫.Le prese un colpo al cuore. Ma dove doveva andare con così tanta fretta?
Cercava di ragionare, di capire se seguire il cuore o la mente, se andare d'istinto e seguire Victoria o pensare razionalmente e capire che tutto ciò era da pazzi.≪ È una follia, non si può ≫.
La bassista serrò le labbra, s'incupì in viso.
≪ Chi ci ferma? ≫.
≪ Va' a prendere le tue cose ≫.≪ Non si può, Vi'... è una follia ≫.
Stavolta era la bionda a tenere intrappolata fra le braccia la riccia. Ma più che una consolazione quel gesto risultava una tentata prigionia. Non sarebbe potuta andare da nessuna parte, non avrebbe svelato il piano di Victoria a nessuno; non c'era bisogno di mostrarsi tanto possessiva, tanto brutale.≪ Va' a prendere le tue cose, le mie erano già pronte ad ogni modo ≫ si riferì ai bagagli pronti per il tour accanto alla porta principale.
Giudith non voleva disobbedire, non voleva deluderla. Era cosa da scellerati lasciare quel gruppo senza bassista per l'intera stagione estiva di concerti e meeting importanti, ma voleva effettivamente seguirla ovunque lei avrebbe voluto rifugiarsi.
Mise tutto in un vecchio borsone e, tra le cose che le appartenevano, travolse e gettò entro quel bagaglio anche il rosario di Victoria che metteva al collo a giorni alterni.≪ Dio, fermami se sono sulla via del peccato ≫.
Ironizzò sul suo ateismo, sul suo odio per le religioni che non furono altro che trappole per le classi più basse, utilizzate come strumento di controllo dai più potenti da secoli e secoli.
Ma, in fondo, che le costava credere in un miracoloso messaggio divino? Ma, in fondo, avrebbe effettivamente smesso di fare i bagagli se qualche raggio di luce le avesse indicato il rosario tra i panni stropicciati o una colomba si fosse posata sul davanzale della finestra?
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{ Lontana da me }
Fiksi PenggemarAppena maggiorenne, Giudith perde la famiglia in un tragico incidente stradale e, con questo, anche il senso della vita. Per festeggiare la fine dell'anno scolastico, si reca contro voglia in un locale con i suoi "amici", ma presto le manca l'aria e...