{ coriandoli dorati }

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Non esiste cosa più soffocante che l'assenza di qualcuno a noi caro. Quando qualcuno parte per un lungo viaggio o per cominciare una nuova carriera lascia sempre qualcosa indietro.
Questo Victoria avrebbe dovuto evitarlo.
Da come i ragazzi le parlavano del tour lei aveva inteso che la sua presenza era data per scontato; eppure senza Giudith non sarebbe davvero venuta a suonare in giro per il mondo. Poco le importava della fama quando la "sua" persona non la poteva seguire.

La riccia aveva intuito dallo sguardo di Victoria che quello fosse il momento giusto per alzarsi e cominciare a sparecchiare. Scusandosi e chiedendo di poter togliere i piatti vuoti, se ne tornò dentro in cucina a sistemarli in silenzio.
Thomas si guardò intorno per accertarsi che se ne fosse andata, quando abbassò leggermente il capo e si fece più vicino al ragazzo che gli sedeva accanto, Damiano.
≪ Ma Giudith è inclusa tra lo staff che dovrà partire con noi? ≫.

≪ Beh, credevo fosse scontato... ≫.
≪ Victo'? ≫.

La bionda, la quale aveva percepito appena cosa si fossero detti quei due, diresse il suo sguardo verso il cantante e diede conferma che lo stesso ascoltando.
≪ Eh? ≫.

≪ Ma... ≫ anche Damiano fece in modo di non farsi sentire. ≪ Giudith viene con noi? ≫.
≪ No perché non ne abbiamo parlato prima che tu te ne scappassi come 'na bambina disse aggiungendo un sorriso scherzoso ≫.

≪ Io non sapevo come chiedervelo alla fine... dopo quello che è successo anche con Marta non sapevo come chiedervi se potesse venire o se dovesse per forza rimanere qui in Italia ≫.

Ethan smise di sminuzzare lo stuzzicadenti che aveva tra le mani e prese a parlare anche lui senza distogliere lo sguardo dalle proprie mani.
≪ Marta si è resa conto di aver esagerato ≫.
≪ La tua ragazza può venire senza problemi, a patto che aiuti con l'organizzazione o con i costumi, si prenda cura dei nostri strumenti e così via ≫.

Victoria rivolse i propri occhi ad ognuno dei ragazzi presenti, per accertarsi che fossero tutti d'accordo. Sentiva una grande pressione ed ansia a portare con sé Giudith, per paura che non sarebbe stata capace di sopportare i ritmi lavorativi e i viaggi interminabili solo per stare dietro al palco, guardare da lontano la propria ragazza e fare il tifo per lei da laggiù, sperando che il concerto finisca presto per stare di nuovo con lei e rifugiarsi in un posto più calmo.
quando però ebbe conferma da tutti quanti, tornò a sentirsi sollevata e si alzò da tavola con un peso in meno sulle spalle.
Un peso in meno, certamente, perché non era ancora del tutto tranquilla sapendo che in pochi istanti la sua vita sarebbe cambiata ancora in meglio.

Controllò di avere ancora "qualcosa" nella tasca del vestito e si allontanò verso il porticato di marmo.

In fondo era una splendida giornata e la villa secolare si ergeva maestosa tra i vigneti che avrebbero presto dato i loro frutti. Le mura in pietra si sposavano perfettamente con il tetto di tegole rosse, il quale emanava un fascino antico e rassicurante. Era il luogo perfetto per quella fuga romantica che aveva messo in atto la bionda per celebrare, con la scusa, un'occasione speciale.
Victoria camminava con le mani dietro la schiena ed esaminava tassello dopo tassello il mosaico che le correva sotto i piedi mentre lei camminava, incastonato nel marmo bianchissimo che faceva riecheggiare i passi della ragazza tra le mura della gallerie rimbombante.

Giudith apparse dal nulla al lato opposto del porticato, mentre si asciugava le mani su un canovaccio per stoviglie, poi lo pose sulla ringhiera arrugginita e si voltò di nuovo per guardare negli occhi la sua ragazza che passeggiava sola.

Victoria si fermò sul posto e, convinta di quanto affermava, disse ≪ Verrai in tour con me. È deciso ≫.
Giudith, anch'essa ferma dall'altra parte, spalancò gli occhi e si portò entrambe le mani sulla bocca non credendo a ciò che avesse sentito. Prese subito a correre in direzione della bionda e quando i corpi si fecero troppo vicini slacciò le braccia da sé e le strinse attorno al collo di Victoria. Prese a ridere sfrenatamente, poi si staccò e saltellò come una ragazzina felicissima della sua sorpresa.

Si era ormai fatto tardo pomeriggio, quando la bassista chiese alla riccia di fare una passeggiata per il frutteto lì vicino. Giudith che amava quei momenti tranquilli con Victoria accettò con entusiasmo.
Si presero per mano e iniziarono a camminare lungo un sentiero di ghiaia che serpeggiava tra alberi imponenti e aiuole fiorite. Giudith si sentì condotta verso una piccola radura nascosta tra gli alberi poco prima superati e lì, con il suo solo aiuto e tanta emozione, la bionda aveva cosparso la superficie del giardino con petali rossi di rose fresche.
Decine di palloncini bianchi erano disposti tra i rami e lungo la siepe bassa e folta che correva tutto intorno a quel piccolo spazio. Delle piccole lucine calde erano state disposte in modo da illuminare quell'ambiente per il resto della serata che veniva, mentre un tavolino sorreggeva una bottiglia di champagne e tanti calici di cristallo che Giudith non riusciva neanche a contare.

≪ Vicky... ≫.

Victoria la condusse al centro di quello spazio e le lasciò un grande bacio sulle labbra. Si inginocchiò, tirando fuori un piccolo astuccio di velluto blu dalla tasca e con voce tremante e commossa, iniziò a parlare.
≪ Se quella sera, in quel locale così caotico e soffocante, tu non avessi avuto il coraggio di aiutarmi e tirarmi fuori da quel vortice pauroso, oggi io non sarei qui a chiederti di essere mia moglie ≫.
Giudith strinse tra i pugni il suo vestito e cominciò ad avvertire il cuore batterle fuori dal petto, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime luccicanti.
≪ Ogni momento con te è stato un dono prezioso, che sicuramente non ho neanche meritato, ma che sicuramente desidero rivivere per il resto della mia vita... della nostra vita.
Io, qui ed ora, ti chiedo di sposarmi rendendomi la donna più felice di questo mondo.
Sii per sempre mia ≫.

Le lacrime scorrevano sul viso di Giudith mentre ascoltava le parole della bionda ancora inginocchiata. Con un sorriso radioso e il viso tutto rosso dalla vergogna, rispose di sì.
E allora ecco che spuntarono dal nulla la famiglia della bassista e gli amici lasciati poco prima al tavolo da pranzo e scoppiarono tutti insieme in un applauso fragoroso e lunghissimo. E poi arrivarono altri amici in comune con fiori e bouquet colorati tra le mani, e la stessa Marta che batteva le mani insieme agli altri commossa.
Qualcuno fece esplodere in serie dei cartoni di coriandoli dorati che caddero dolcemente sui corpi delle due innamorate come neve fresca.

E loro due si baciarono e assaporarono dalle loro labbra le lacrime salate che versavano ininterrotte.

...

La serata proseguì con una cena all'aperto sotto le stelle e con musica dal vivo gentilmente offerta dei parenti della bionda. Si era creata una lunga tavolata apparecchiata con eleganza, colma di invitati e voglia di festeggiare. Il profumo dei piatti deliziosi riempiva l'aria, insieme al forte odore del vino toscano e alle risate che echeggiavano nel giardino.
Gli amici raccontavano storie di momenti condivisi, episodi divertenti e ricordi commoventi. La musica dolce e avvolgente qualche volta, verso le due di notte, conciliava il sonno a qualche invitato troppo stanco. Giudith e Victoria, avvolte dall'affetto dei loro amici, si guardavano negli occhi dai due lati opposti della tavola, consapevoli che quel momento sarebbe rimasto nei loro più cari ricordi per sempre.

Quando le candele sulla tavola si scioglievano lentamente e la cera colava sulla tovaglia bianca, la notte ormai avanzava senza che nessuno se ne preoccupasse. E quando le due ragazze finirono di intrattenere le ultime conversazioni con chi l'aveva trattenute troppo a lungo, queste decisero di passeggiare un'ultima volta per il porticato, mentre una stella cadente profetizzò loro un futuro felice, pieno di amore e avventure indimenticabili.

La proposta di matrimonio alla villa non fu solo un giorno speciale, ma l'inizio della loro avventura insieme, circondate dall'amore e dalla bellezza di un luogo incantato.

Nulla accade per puro caso.
Qualunque sia la vostra credenza al riguardo, certi fatti coincidono troppo perfettamente per nascere dalla pura casualità. Certo è che le due furono legate insieme dal destino, progettate di proposito dalle stelle per completarsi e accompagnarsi per il resto della vita.

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