Era venerdì, il sole stava calando e tingeva i dintorni boscosi della villa di rosa e arancio.
Le cicale cantavano ininterrottamente nascoste tra gli alberi e la collina si stava finalmente asciugando dopo le giornate di pioggia precedenti.
L'aria era fresca, inusuale per una sera di luglio.
Sedute sui gradini più alti della scalinata c'erano Giudith e Victoria che chiacchieravano come loro solito prima di cena.Quella era stata una giornata di prove intensa dal momento che l'album era già quasi completo e i ragazzi volevano fare una bella figura nelle prossime date del concerto. Quando ti chiudi per qualche settimana nella musica, ci entri completamente e sei incentrato solo sul tuo lavoro di musicista. Ti vengono idee, paranoie, paure, fantasie; è un intreccio perverso di alti e bassi.
E ora la biondina raccontava euforica ogni particolare di quanto accaduto nella sala registrazioni tra loro quattro.
≪ Ethan m'ha fatto arriva' una bacchetta in testa ≫.
≪ Poi a una certa Damiano si è arrabbiato tantissimo perché stavamo a fa' troppo casino, allora urla tipo "E mo basta!", ma fa cascare il microfono e si mette a ridere ≫.
La bassista raccontava il tutto con una luce negli occhi molto rara, speciale. Quei tre ragazzi erano i suoi migliori amici e amava raccontare le loro piccole avventure a Giudith, la quale l'ascoltava sempre con tanta pazienza.
Quest'ultima, in verità, ancora non riusciva a credere che avesse diretto accesso a tutte le informazioni e pettegolezzi che circolavano in quel gruppo, quindi era più che contenta di sentirla parlare per ore e ore.≪ Ma qualcuno di voi è caduto, per caso? Ho sentito un botto fortissimo quando stavo giocando sul divano ≫.
≪ Oddio, l'hai sentito? ≫ cominciò a ridere a pieni polmoni Vic.
≪ Era Thomas! Ha capito che avevi acceso la play ed è inciampato sul cavo collegato all'amplificatore pe' venitte a spegne la televisione ≫.Le due risero tanto, fino allo sfinimento; era così divertente immaginare la scena.
Quando ripresero fiato, si soffermarono a guardarsi negli occhi, più felici che mai.
Il sole che tramontava colpiva gli occhi di entrambe e cambiava il loro colore. Sembrava che avessero del miele sparso sulle pupille, che colava sull'iride e donava allo sguardo un luccichio particolare.
Il silenzio regnava tra quelle due che, ora, si trovavano a qualche centimetro di distanza. Forse avevano appena capito che si amavano fino in fondo, che le loro risate creavano un'armonia dolce e nessuno avrebbe mai donato loro un suono più memorabile di quello.
Non si muovevano, quell'attimo così surreale le aveva volte alla sprovvista. Tutto quello che facevano insieme, anche se banale e quotidiano, diventava magia.
L'aria si immobilizzò e tra i due volti non osò interporsi nient'altro se non una tensione che si poteva tagliare col coltello.≪ Vi date un bacio? ≫.
Una voce fina e tenera interruppe quel momento di staticità romantica. Le ragazze si voltarono per controllarsi dietro le spalle e notarono subito la figura di una bambina, Ida Sofia.
Quella era la cugina più piccola di Victoria, la quale era venuta a stare lì per qualche giorno per passare del tempo con la bassista. Dal momento che la famiglia danese l'aveva abituata a venire in Italia ogni anno per le vacanze, la bambina parlava anche l'italiano e non aveva problemi a capirlo.
Perché lasciare una ragazzina di sei anni a cinque ragazzi sfacciati? Perché Ida era ossessionata dalla cugina più grande e affermava di voler diventare una rock star proprio come Victoria non appena fosse diventata abbastanza brava per suonare sui palchi di tutto il mondo.≪ Didi, che fai qui? ≫ la invitò ad unirsi a loro la bionda, allargando le braccia per farla sedere tra le sue gambe.
La bambina aveva smesso di ciondolare dal posto, col suo orsacchiotto di peluche in mano, e si avvicinò a lei con un sorriso d'imbarazzo.≪ Mi annoio ≫ rispose la piccola, sedendosi tranquilla in braccio alla cugina.
Victoria prese a giocare con le sue treccine bionde.
≪ Ethan non mi fa giocare in cucina ≫.
Pronunciò quelle parole con tristezza. Fece sporgere il labbro inferiore, rivolgendo uno sguardo da cucciolo a Giudith.E la ragazza, intenerita, le spiegò: ≪ Forse perché sta preparando da mangiare, Ida ≫.
≪ È impegnato nel suo lavoro adesso. Appena finirà, ci giocherò io con te ≫.≪ Promesso? ≫ le chiese la cugine tra quando era già in piedi euforica a quell'affermazione.
≪ Promesso ≫ le confermò l'altra.
Allora la più piccola avvicinò la sua mano con il mignolo teso e aspettò che Giudith ci legasse attorno il suo. Dopodiché Ida si voltò verso la bionda e rise compiaciuta.
≪ Pinky promise ≫ disse la piccina.
Risero tutte e tre insieme, ricordando che quelle erano le uniche due parole in inglese che la bambina riuscisse a ricordare.Quel gesto così innocente aveva dipinto un bellissimo sorriso sul viso di Victoria. Guardava tutti i movimenti e le espressioni scambiate tra le due e si sentì spinta indietro nel tempo, come riportata alla sua infanzia. Anche lei era stata così piccola e anche con lei erano stati spesso pazienti in quel modo. Forse quella ragazza, sconosciuta fino a poco tempo prima, era davvero l'emblema della figura materna che le mancava.
Quanta purezza in così poco tempo, in cose così piccole e sottovalutate; tipo le promesse con il ditino, quelle sono sottovalutate.
Ida fece un salto per superare il gradino più alto e tornò dentro saltellando, lasciando penzolare il peluche corroso dagli anni da una mano.Ethan gridò da dentro la struttura: la cena era pronta.
Victoria aiutò Giudith ad alzarsi porgendole la sua mano. L'altra fece un inchino ad imitazione delle dame e le sussurrò un "grazie".
La quiete della sera portava sempre una serenità particolare alla coppia; tutti i problemi svanivano, o meglio, rimanevano sospesi e la stanchezza risvegliava l'inconscio e tutti i desideri più sinceri che nascondeva alla psiche.
E il loro desiderio era stare insieme e vivere tutti i giorni come una perenne sera estiva col tramonto.
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{ Lontana da me }
FanfictionAppena maggiorenne, Giudith perde la famiglia in un tragico incidente stradale e, con questo, anche il senso della vita. Per festeggiare la fine dell'anno scolastico, si reca contro voglia in un locale con i suoi "amici", ma presto le manca l'aria e...