Nonostante la nottata terrificante, i ragazzi si erano svegliati alla solita ora, troppo presto per recuperare le forze. Per questo la mattina passò per tutti allo stesso modo, seduti in terrazza tra sigarette e occhiali da sole per coprire le occhiaie. Ognuno sperava che arrivasse presto il pranzo per tornare a riposare.
Quello stesso pomeriggio di diluvio aveva portato maggiore sonnolenza.La pioggia fresca e rigenerante batteva sulle finestre della villa.
Al piano di sopra erano tutte spalancate e urtavano continuamente le persiane aperte lungo i muri, per via del forte vento.
Il corridoio a loro sottostante si stava pian piano allagando, ma nessuno sembrava curarsene.
Thomas ed Ethan dormivano nella stanza di quest'ultimo dalla fine del pranzo; Damiano aveva cercato di sconfiggere la stanchezza con una partita alla play e un caffè, ma non ne uscì vincitore e finì per addormentarsi sul divano in salone con lo schermo della tv ancora acceso.Le ragazze, invece, si trovavano nella stanza da bagno del piano superiore ed erano le uniche sveglie.
Victoria imbeveva ripetutamente un panno bianco nella vasca e lo strizzava sulle spalle dell'altra, la quale sembrava rimanere incantata dalla gentil lentezza di quel gesto ipnotizzante.La notte aveva lasciato spazio ai pensieri di Giudith e ciò aveva scosso la sua tranquillità.
Si chiedeva se fosse abbastanza per quella bionda piena di energie, se questa si fosse già pentita di aver scelto lei al suo fianco.Giudith fissava il manto di schiuma che rivestiva la superficie dell'acqua e che, a tratti, si interrompeva incontrando il suo corpo.
Stava seduta, di profilo, quasi completamente immersa.
Le sue ginocchia emergevano da quel lago di sapone come due isole gemelle.
Poco le importava che il suo seno fosse libero alla cattura di quegli occhi blu.
Non intendeva coprirsi.
Mostrandosi gelosa si era già messa a nudo.
Rimasero entrambe in quella posizione per lungo tempo, in balìa del rumore dell'acqua della vasca e della pioggia.
Ma una era più pensierosa dell'altra.≪ Giudy... che ti prende? ≫ parlò dolcemente Victoria.
Giudith scosse lentamente la testa.
≪ Non mi prende niente ≫ si voltò, dando le spalle alla bionda.
≪ È questo il problema... niente ≫.≪ Che intendi dire? ≫.
La più giovane sospirò e nascose il viso tra le ginocchia.
≪ Che è tutto quello che sono, il niente.
Niente in confronto alla donna che hai avuto ≫.
La sua voce cominciava a spezzarsi.
≪ Non sono niente per nessuno e, ancor peggio, niente per te... ≫.
Si girò di tre quarti verso l'altra ragazza.
≪ ... che sei l'unica persona al mondo per cui ho bisogno di essere qualcuno ≫.
Una singola lacrima scese lungo la sua guancia sinistra.
Lì dove la singola goccia salata impattò contro il pelo dell'acqua nacquero tanti piccoli cerchietti che si propagarono in modo centrifugo.Victoria, immobile all'esterno, era un intreccio di emozioni all'interno; forse era triste, commossa da quella scena, o forse era felice di contare così tanto per qualcuno, o forse era arrabbiata per via della scarsa considerazione che Giudith avesse di se stessa.
Ma poco contava quello che provava, dal momento che il suo istinto ebbe la meglio e prese in mano le redini della situazione.Victoria si spogliò immediatamente, fissando quella schiena nuda a lei rivolta.
La temperatura lavica dell'acqua le procurò del rossore sulla pelle e qualche imprecazione repressa.
Ricercò le gambe della sua ragazza e le sollevò con un braccio; allacciò l'altro intorno alla sua vita.
Sollevò Giudith e se la portò sulle gambe, stringendola forte in un abbraccio.
Le posò la testa poco sopra il seno, mentre con una mano le teneva le cosce strette al suo ventre.≪ Sono io il niente, quando tu non mi guardi, non mi parli, non mi sei vicina.
Anche io sono il niente se non ho te ≫ sussurrò Victoria.Quella dichiarazione calmò il pianto di una, scatenando, tuttavia, quello dell'altra.
Giudith si era sentita avvolta, più che dalle braccia della bionda, dalle sue parole.
Un brivido adrenalinico le aveva percorso tutto il corpo, ma nel suo stomaco aveva fatto più di qualche giro.≪ Sei, per caso, gelosa Giudith? ≫.
≪ La gelosia mi corrode dentro, Vi', e si mangia tutto quello che ho di più razionale ≫ disse avvolgendo le sue braccia al collo dell'altra.
≪ Io ho paura di non rispecchiare i tuoi ideali ≫.≪ Sei pazza, G? Tu sei bellissima, sei perfetta e... ≫.
≪ No. Non dico quello ≫ scosse la testa.
≪ Io ho il terrore che non ti senta più di vivere come sai fare tu perché ora ci sono io ≫.
Tornò a sentire un nodo alla gola, ma doveva spiegare per bene e non poteva farsi sopraffare dall'emozione.
≪ Vi'... tu esci, vai a ballare, suoni ai concerti, visiti città, fai interviste, shooting, incontri tanta gente nuova e non ti fermi mai, neanche un secondo ≫.
≪ Non importa quanto tu sia stanca, tu devi vivere al massimo, sempre ≫.Victoria si asciugò le lacrime che le correvano lungo il viso e le bruciavano la pelle.
≪ E io questo lo odio ≫.
≪ Non sai quanto lo odio ≫.La finestra accanto si spalancò di colpo e andò a sbattere contro la parete interna; il suo vetro si scheggiò e cadde in parte a terra.
≪ Sento di dover fare tutto anche quando ho le gambe stanche e tengo gli occhi aperti a fatica ≫.
≪ Vorrei sapermi bloccare quando è necessario ≫.Si guardarono per la prima volta da quando Giudith entrò in acqua. Si fecero tenerezza a vicenda, per questo si abbracciarono forte. Mentre si staccavano, i loro visi si sfiorarono e il bacio venne d'istinto. Sorrisero appena, forse ancora scosse dalla chiacchierata.
≪ Sono pronta a sentirmi viva con te, ma non solo a modo mio, anche a modo tuo ≫ disse Victoria.Era entrato troppo freddo dalla finestra rotta, così decisero di uscire dalla vasca.
Mentre si avvolgevano a degli asciugamani bianchi, il loro sguardo cadde sulle loro figure nude. Le linee femminili, bagnate, sinuose fecero ad entrambe un certo effetto, come fossero spinte a scoprirsi meglio.
Victoria si avvicinò a Giudith con una marcata lentezza. Le passò gli occhi da testa a piedi, la spinse verso il muro e fece ben attenzione a premere il corpo sull'altro.
Le prese il fianco e lo avvicinò ancora di più a sé - come se fosse possibile essere più vicine - e le passò la mano tra i capelli bagnati, per poi tirarli appena per tenersela sotto controllo.
Tutto quello che di tenero c'era stato poco prima si trasformò presto in lussuria.
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{ Lontana da me }
FanfictionAppena maggiorenne, Giudith perde la famiglia in un tragico incidente stradale e, con questo, anche il senso della vita. Per festeggiare la fine dell'anno scolastico, si reca contro voglia in un locale con i suoi "amici", ma presto le manca l'aria e...