Nayeon era seduta alla sua scrivania. Lavorava ad uno dei suoi molteplici progetti, più precisamente ad una sedia commissionata dall'ultimo cliente che era riuscita a soffiare alla sua rivale più accanita.
Era così presa dalla progettazione, rifinendo tutto in ogni minimo dettaglio, che si spaventò appena sentì il telefono del suo ufficio squillare. Sospirò con la mano sul cuore e rispose subito alla chiamata: «Studio di design Queen. Sono Nayeon. Come posso aiutarla?»
«Salve, sono la preside della scuola di sua figlia...»
«Quale figlia?»
«La signorina Chaeyoung»
Nayeon scattò in piedi allarmata. «Cos'è successo?» Sua figlia Chaeyoung non era solita cacciarsi nei guai ed era preoccupata che le fosse successo qualcosa.
«Sua figlia è stata coinvolta in una rissa. Mi rendo conto che, essendo l'ultimo giorno di scuola, non possiamo né punirla né sospenderla, quindi l'ho chiamata per chiederle la cortesia di presentarsi il prima possibile per discuterne insieme alla madre dell'altra studentessa coinvolta»
«Dell'altra studentessa? L'hanno picchiata? Che cosa le è successo?»
«L'altra studentessa e sua figlia hanno iniziato una rissa con delle loro compagne. Le spiegherò i dettagli al suo arrivo se non le dispiace, devo ancora avvertire i genitori dell'altra ragazza»
A Nayeon pareva impossibile che Chaeyoung avesse potuto iniziare una rissa. Non era la figlia più volenterosa del mondo, ma era piuttosto pacifica. «Certo, parto subito...» Dopo aver riagganciato il telefono, Nayeon afferrò di corsa la sua borsa e si affrettò a raggiungere la sua aiutante. «Momo!»
«Si Nayeon?» Anche se era il suo capo, Momo preferiva chiamare la donna per nome. Avevano un ottimo rapporto, tanto che Nayeon la trattava con trasparente riguardo.
«Mi ha chiamata la preside di Chaeyoung e devo subito andare a scuola. Potresti per favore finire te il progetto a cui stavo lavorando?» Nayeon non era solita affidare il suo lavoro ad uno dei suoi collaboratori, tuttavia si fidava cecamente di Momo ed era l'unica alla quale avrebbe mai permesso di finire uno dei suoi lavori.
«Certo, ti manderò il file per revisionarlo prima di inviarlo al cliente?»
«Non ce n'è bisogno, ho piena fiducia in te. Finiscilo ed invia pure la bozza direttamente al cliente. Ci vediamo domani»
«Va bene»
Detto ciò, Nayeon tirò fuori le chiavi dell'auto dalla sua borsa e cominciò a camminare velocemente fuori dall'edificio, preoccupata per l'incolumità di sua figlia.
o - o - o
Jihyo si trovava seduta con le gambe incrociate e le braccia conserte davanti all'ufficio della preside della scuola di Dahyun. Insieme a Nayeon erano state chiamate quella mattina e, dal loro arrivo, non avevano mai smesso di lanciarsi sguardi truci.
«È sicuramente colpa di tua figlia» Dal nulla, Jihyo aveva interrotto quel gioco di sguardi soltanto per lanciare una frecciatina alla donna che tanto odiava. «La mia Dahyun non farebbe mai nulla per comprometter la sua brillante carriera da studentessa...»
«Certo, perché infatti va benissimo a scuola...» Nayeon si teneva ben informata su tutta la famiglia di Jihyo. Era talmente tanto competitiva, che le bastava mezzo voto in più da parte della sua amatissima Chaeyoung a farla stare bene ber un mese intero. Non che Jihyo fosse da meno comunque.
«Pensa per quella scansafatiche della tua. Almeno Dahyun occupa il suo tempo libero a caricare le sue riprese su youtube»
«Le sue riprese... Ma come parli? Che hai sessant'anni?»