Gli occhi di Nayeon si aprirono pian piano. Era sabato mattina e fortunatamente non si era svegliata grazie al suono assordante di quella maledetta sveglia che era solita impostare dal telefono. Fu un risveglio abbastanza tranquillo, ma quella pace non durò per molto tempo. Appena il suo cervello cominciò a mettersi in moto, tutti quei pensieri che la notte precedente pensava di aver cacciato via, si ripresentarono sotto forma di tsunami, travolgendola completamente.
«Mammina! Il caffè è pronto!» Tzuyu si era letteralmente lanciata sul letto di sua madre. Nessuno sapeva spiegarsi il perché, ma aveva come un sesto senso molto sviluppato e si rendeva conto delle cose che stavano per accadere, ancor prima di chiunque altro.
Nayeon le sorrise e la tirò a sé per farle il solletico. «La mia piccola sensitiva sapeva già che necessitavo del mio amatissimo caffè?»
«Mi fai il solletico!» Tzuyu non riusciva a smettere di ridere, ma le bastò salire sopra sua madre ed abbracciarla per farla smettere.
«Piccola e dolce Tzutzu...» Nayeon la strinse forte ed iniziò a riempirla di baci. «Tu sei la gioia di questa famiglia!»
«E tatta Sana e tatta Chae?»
«Anche loro, ma tu sei la più dolce... Però non dire alle tue sorelle che te l'ho detto, ok?» Nayeon avvicinò l'indice alle labbra.
«Troppo tardi» Chaeyoung era entrata in camera con un vassoio contenente la colazione per sua madre e la poggiò sul comodino. Aveva il sorriso sulle labbra, ma Nayeon poteva capire dal suo sguardo che c'era altro dietro.
«Vado da papà» Tzuyu che aveva intuito tutto, si era staccata subito da sua madre per lasciare le due da sole, ma non prima di aver dato un bacio sulla guancia ad entrambe.
«Grazie per la colazione» Nayeon si alzò poggiando la schiena al muro, poi afferrò il vassoio per iniziare a mangiare.
«Lo so che non è abbastanza e non lo sarebbe neanche se lo facessi tutti i giorni, ma è il mio modo per chiederti scusa...»
«Senti, non mi importa della rissa, perché so che non sei un'attaccabrighe e se lo hai fatto, era solo per proteggere un povero ragazzo indifeso, ma andare a lavorare per Jihyo... È stato un gesto di ripicca che non mi è piaciuto per niente...»
«Lo so e mi dispiace... Ero arrabbiata per via della punizione e volevo ferirti in qualche modo. Ho sbagliato e se vuoi lunedì andrò diretta da Jihyo e mi licenzierò seduta stante, ma non litigare con papà a causa mia»
«Cosa?» Nayeon non si ricordava nemmeno che la sera prima aveva discusso con Jin e che quest'ultimo avesse passato la notte da un'altra parte.
«Dormiva in camera di Sana questa mattina ed è per questo che mi sono resa conto di aver esagerato. Avrei dovuto darti ascolto fin da subito e trovarmi un qualunque altro lavoretto sarebbe andato bene...»
«Vieni qua...» Nayeon accantonò momentaneamente il vassoio e picchiettò il materasso accanto a lei, permettendo a Chaeyoung di sedersi. «Io e tuo padre non abbiamo discusso a causa tua... Era per via di una cosa insignificante, ma conosci tuo padre, è una vera e propria drama queen quando ci si mette»
«Sei sicura?»
«Certo che sì» Nayeon le sorrise e le accarezzò la guancia. «Ti piace lavorare lì?»
«Jihyo mi tratta bene e gli altri dipendenti sono molto comprensivi con me. Sanno che è il mio primo impiego, quindi se faccio degli errori non mi dicono niente... Anche se cerco di non farli ovviamente»
«Allora non c'è bisogno che te ne vada... È difficile per una ragazza della tua età trovare un lavoro dove non ti sfruttano e dove ti trattano bene, quindi se vuoi rimanere da lei va bene»