Capitolo 26

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I giorni della gita scolastica passavano veloci come fulmini. Era già il quarto e Nayeon e Jihyo, furono costrette ad ammettere che infondo non era poi così male. Si alternavano passando del tempo prezioso con le loro amate figlie e tra di loro. Oltre a dei semplici baci, non avevano fatto altro, eppure ad entrambe pareva bastare solo quello.

Dopo aver salutato l'insegnante e gli altri genitori, Jihyo e Nayeon avevano preso per mano le proprie figlie per accompagnarle nella camera da letto, tuttavia, le due bambine non avevano molta voglia di camminare.

«Mi prendi in braccio, Jihyo?» Tzuyu aveva teso le braccia in avanti verso la donna e quest'ultima aveva rivolto lo sguardo a Nayeon come per chiederle il permesso di farlo.

«Così mi fai piangere amore della mamma! Perché non l'hai chiesto a me?» Le domandò Nayeon con una mano sul cuore.

Tzuyu non le aveva risposto e si stava arrampicando sopra il corpo di Jihyo, come era solita fare con sua sorella Chaeyoung.

«Prendi in braccio me Nay?» Jeongyeon si era subito adoperata a domandarglielo con estrema dolcezza. Era anche lei molto stanca e vedere Nayeon triste, non le era piaciuto.

«Con estremo piacere»

Fu così che le due donne si diressero verso la camera di Jeongyeon e Tzuyu con le suddette bambine in braccio.

Anche se non erano a casa e Jeongyeon non aveva i suoi amatissimi libri, la fiaba della buonanotte era essenziale per entrambe. Dopo aver lavorato di fantasia per quanto riguarda il racconto, Nayeon aveva rimboccato le coperte ed entrambe, uscendo da quella camera con un sorriso indecifrabile.

«Perché sorridi così tanto?» Le domandò Jihyo, prendendola per mano mentre camminavano per il corridoio, in procinto di tornare nella propria stanza.

«Perché sono felice»

«Ok, e a cosa devo questa tua improvvisa allegria allora?»

«Pensieri...»

«Sei così vaga...» Nonostante fosse seccata dal fatto che non volesse dirle nient'altro, Jihyo non poteva smettere di sorridere. «E se posso permettermi, sei anche molto più bella quando ridi così»

«Oh mio Dio... Park Jihyo che mi fa un complimento?» Sconcertata, Nayeon si mise una mano sul petto. «Devo assolutamente segnarmi questa data sul calendario»

«Sei la solita idiota...» Non erano neanche arrivate davanti alla porta della loro camera, che Jihyo l'aveva sbattuta addosso al muro, bloccandola per i polsi. «E anche stramaledettamente eccitante»

«Jih... Non siamo neanche in camera... Che fai?» Senza risponderle, Jihyo si era fiondata sul suo collo, iniziando a baciarlo e a mordicchiarlo. «Siamo in un hotel pieno di bambini...»

«Non mi interessa»

«E se la maestra si svegliasse?»

«Non mi interessa»

Fu dopo aver finito di parlare, che dovettero staccarsi di corsa l'una dall'altra. Una porta si era aperta proprio accanto a loro e due dei padri di altri bambini della scuola, erano usciti con un accappatoio e delle ridicole ciabatte con dei pon-pon.

«Salve» Uno dei due uomini, Jimin, aveva salutato inchinandosi. «Scusate se vi abbiamo spaventate, stavamo andando a provare la sauna... Volete unirvi a noi?»

«Eh... No, grazie» Rispose Jihyo, cercando di mostrarsi il più impassibile possibile.

«Sicure? Sono le nove e se non sbaglio, neanche voi siete di turno domani» Rispose loro l'altro padre, il signor Liam.

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