Verso l'ora di cena, non vedendo tornare sua madre da casa di Nayeon, Dahyun decise giustamente di passare dai vicini per chiamarla. Attese poco tempo, prima che qualcuno le venisse ad aprire dopo aver suonato il campanello.
«Dahyun!» Tzuyu si guardò intorno con gli occhi spalancati. «Posso parlare con te? Vedi la mamma da qualche parte?»
«Vai tranquilla» Era intervenuta Chaeyoung sbucando da dietro il muro. «Stanno lavorando nello studio, vuoi che vada a chiamare Jihyo?»
«Ci stai parlando? Poi non ti metteranno in punizione?» Tzuyu sembrava davvero preoccupata. Il conflitto tra Nayeon e Jihyo l'aveva traumatizzata.
«Penso sia una situazione un po' diversa questa» Dahyun le sorrise dolcemente e si abbassò alla sua altezza per accarezzarle la testa. «Ma possiamo parlare tranquillamente e, se temi che tua madre possa rimproverarti, mi prenderò io la colpa, ok?»
«E posso parlare anche con Jeongyeon?»
«Ora sta apparecchiando la tavola con nostro padre, ma ti prometto che la prossima volta la porterò con me, così potrai parlare con lei senza problemi»
«Posso davvero?» Tzuyu aveva gli occhi che brillavano e si voltò verso sua sorella per averne la conferma.
«Prima vediamo cosa stanno combinando le mamme. All'inizio urlavano di continuo, ma sono in silenzio da almeno tre ore ed ho paura ad entrare nella stanza»
«Armiamoci di coraggio ed entriamo allora. In tre sarà più facile» A parlare fu proprio Tzuyu, la quale cercò di arrampicarsi subito dopo sulle spalle di sua sorella.
«Possiamo andare anche tenendoci per mano...» Nonostante sembrasse contraria al fatto che sua sorella le salisse sulla schiena, Chaeyoung non fece nulla per impedirglielo.
«Sei mia sorella e devi proteggermi. Preferirei fosse Sana, ma è in Giappone e non possiamo chiamarla soltanto per questo, no?»
«Direi di no» Chaeyoung mise le sue mani sotto le gambe di Tzuyu, poi guardò Dahyun divertita.
Le tre ci impiegarono poco ad arrivare davanti alla stanza. Bussarono e, senza attendere una risposta, entrarono nello studio spalancando la porta.
Fogli di carta accartocciati erano sparsi su tutto il pavimento. Le matite erano state appuntate un po' ovunque e, come se non bastasse, entrambe le donne avevano le mani ricoperte di colore rosso.
«Spero che quello non sia sangue» Il commento di Dahyun, era riuscito a far voltare le due donne nella direzione della porta.
«Piccola, che ci fai qui?» Jihyo aveva il viso visibilmente stanco. Aveva disegnato per ore senza sosta.
«È ora di cena... Papà mi ha mandata qui per chiederti se avevi intenzione di mangiare qualcosa o meno»
«È già ora di cena?» Nayeon guardò le sue figlie spalancando gli occhi. «Vostro padre ha cucinato qualcosa o quello scansafatiche è rimasto tutto il giorno a poltrire sul divano?»
«Divano!» Esclamò Tzuyu. «Voleva cucinare Chaeyoung, ma l'ultima volta hai chiamato i polpieri e gliel'ho impedito»
«I pompieri» La corresse Chaeyoung. «Ho bruciato il polpo, ma ha chiamato i pompieri, non i polpieri»
«Ahhh ora ho capito...»
«Mio Dio... Senti, ordinate le pizze, non ho voglia di cucinare questa sera»
Dahyun guardò sua madre e le fece un cenno con la testa. Jihyo aveva capito quello che voleva fare, ma non aveva comunque intenzione di dire nulla.
«Quando papà cucina, lo fa per un esercito intero... Volete venire a cena da noi?» A fare il primo passo per riunire le famiglie, fu proprio Dahyun.