Dopo una settimana intera passata a lavorare al loro progetto, Jihyo e Nayeon erano più che intenzionate a firmare il contratto con il loro cliente in comune. A parte i loro vari battibecchi, lavoravano in perfetta sintonia, capendo e cercando di risolvere l'una le carenze dell'altra.
Avevano appena concluso il disegno di un divano da studio e, per quanto sembrasse perfetto in tutto e per tutto, alle due non piaceva affatto il risultato ottenuto.
«Non lo so... Mi sembra un po'...» Nayeon aveva appeso il disegno alla bacheca e cercava di girare la testa per capire meglio cosa non andasse bene.
«E se provassimo a cambiare il design dei cuscini?» Propose Jihyo posizionandosi dietro Nayeon. «La linea mi sembra troppo morbida...»
«Quale linea?»
«Questa...» Jihyo allungò il braccio in avanti tracciando lentamente con il dito la linea che secondo lei andava cambiata.
«A me sembra giusta» Quando Nayeon si voltò per parlare con Jihyo, si accorse che i loro visi erano praticamente attaccati e divenne di colpo intimorita. «Non starmi così vicina» Le disse staccandosi di poco.
«Che c'è? Ti intimidisce la mia presenza?»
«Non dire assurdità...»
«Vabbè, comunque... Che ne pensi? Secondo te riusciamo a squadrarla di più o rischiamo di dover cambiare tutto quello che abbiamo creato fino ad ora?»
Nayeon tornò a prestare attenzione al disegno. Si allontanava e si riavvicinava senza però trovare una soluzione a quel dilemma. «Non lo so... Per me dovremmo soltanto riposarci e fare una passeggiata»
«Riposarci e fare una passeggiata non possono stare sulla stessa frase»
«Quando mi blocco di solito è perché ho lavorato troppo sullo stesso soggetto, quindi vado a fare una passeggiata al parco per cambiare prospettiva nella speranza di sbloccarmi»
«E funziona?»
«Certo che sì, il mio metodo è infallibile. Perché tu che fai di solito?»
«Rimango a fissarlo per intere ore»
«Stare ore e ore davanti ad un disegno non giova alla tua salute, né mentale né fisica. Passeggiare al parco invece potrebbe aiutare molto e, dal momento che siamo in due, magari riusciamo a gridare "eureka" prima del previsto»
«A volte ti esprimi in maniera strana, ma voglio ascoltarti questa volta» Jihyo non perse tempo ed afferrò la sua borsa che aveva precedentemente lasciato sopra la scrivania di Nayeon. «Andiamo al parco»
«Portiamo Jeongyeon e Tzuyu a prendere il gelato? Almeno anche loro si svagano un po'»
Jihyo non aveva pensato a portare con loro le proprie bambine e fu felice di sapere che invece Nayeon l'aveva fatto. «Sei una persona davvero molto strana e odiosa per la maggior parte del tempo»
«Adesso che c'entra? Sembrava che stesse andando tutto bene e mi insulti a caso?»
«Ma sei un'ottima madre»
«Prima mi insulti, poi mi lodi e io sarei quella strana?»
«Sei tenera» Mentre le passava accanto, Jihyo le toccò il naso con l'indice. «Molto tenera»
«Abbiamo la stessa età, smettila di trattarmi come una bambina. Idiota»
«Non ti offendere per così poco, o rischi che finisco per strizzarti le guance. Sei tenera anche quando ti arrabbi e devo dire che non ci avevo mai fatto caso»
«La smetti di prendermi per il culo?»
«Questo è decisamente meglio di tutti i nostri litigi. Prenderti in giro mi rinvigorisce» Jihyo stava ridendo. L'espressione grucciata di Nayeon, le ricordava di quando sua figlia Mina da piccola faceva lo stesso. Le trasmetteva una dolcezza tale da non riuscire più a resisterle, quindi le strizzò una guancia compiaciuta. «Adoro quando metti il broncio»