Capitolo 3

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Jihyo non era mai in ritardo per andare al lavoro, tuttavia quella mattina si era alzata dal letto con molta fatica. Aveva inoltre fatto tutto con estrema calma, dalla colazione alla sua solita routine mattutina in bagno.

«Sei stanca mamma?» Jeongyeon si era avvicinata a sua madre, porgendole la cartella contenente tutte le consegne dei lavori che avrebbe dovuto fare nel pomeriggio.

«Grazie tesoro, se non ci fossi tu...» L'aveva presa in braccio e le aveva baciato la fronte. «Per fortuna che non devi andare a scuola oggi, o ti avrei sicuramente fatta arrivare in ritardo»

«Ho molto tempo libero, se vuoi vengo al lavoro con te e ti aiuto a fare tutto quello che vuoi»

«Sei un amore» Jihyo le sorrise, prima di rimetterla a terra. «Ti ringrazio piccola mia, ma mi servi qui... Devi controllare che tua sorella ripulisca casa da cima a fondo da sola, senza chiamare ditte di pulizie o cose varie. Sai quanto possa essere negligente»

«Mi ha detto Dahyun che se faccio la spia su di lei, mi incolla le labbra con l'attak»

«Di pure a tua sorella che se prova anche solo a ripetere una cosa del genere, le incollo le mani alla scopa e allo spazzolone»

«Sei sicura che sia legale?»

«La mia piccolina è troppo intelligente» Jihyo si abbassò e strizzò le guanciotte di sua figlia. «Legale o meno, sei troppo sveglia per fatti mettere i piedi in testa da tua sorella. Inventati un ricatto qualunque e usa quello, va bene?»

«Certo mamma» Jeongyeon si alzò sulle punte ed afferrò la maglia di Jihyo per farla accucciare. «Buon lavoro, a sta sera» Detto ciò, la baciò sulla guancia e corse a svegliare sua sorella.

«Devono proprio crescere i bambini?» Si domandò Jihyo tra sé e sé, mettendosi una mano sul cuore mentre guardava la sua fonte di dolcezza correre nel corridoio.

Uscì poi dal suo appartamento e si diresse verso l'ascensore. Con sua grande sorpresa, dall'appartamento accanto al suo, uscì una Chaeyoung assonnata. Aveva i capelli completamente spettinati e non aveva avuto neanche voglia di vestirsi decentemente.

«Ciao...» Salutò Jihyo con uno sbadiglio, rivolgendole un sorriso con ancora gli occhi chiusi.

«Buongiorno raggio di sole» Scherzò Jihyo entrando in ascensore. «Sei così addormentata che mi saluti? Non sei solita fare una cosa del genere o mi sbaglio?»

«Mia madre ti odia, non io. Per quanto ne so, potresti essere la donna più simpatica della terra»

«Se sa che stai parlando con me, andrà su tutte le furie... Ci facciamo un selfie?» Prima ancora che l'altra potesse risponderle, Jihyo aveva iniziato a cercare il cellulare nella borsa.

«Con questa faccia? Neanche per idea...»

«Peccato»

«Però avrei un favore da chiederti...» Mugugnò Chaeyoung. «Vedi, la punizione che mi ha dato mia madre non è bellissima. Mi costringe a lavorare per tutta l'estate e mi ha lasciato senza carta di credito per incentivarmi...»

«Ma è una iena!»

«Lo so!» Esclamò Chaeyoung, felice che qualcuno finalmente potesse capirla.

«Ma non posso prestarti dei soldi, mi dispiace»

«Non voglio dei soldi... Vorrei fare arrabbiare mia madre per avermi dato una punizione simile e mi chiedevo se potessi assumermi nel tuo studio. Non come designer ovviamente, ma potrei occuparmi di portarti il caffè, risistemare i tuoi documenti e cose così...»

Le due erano già arrivate al piano terra e Jihyo si affrettò ad uscire dall'ascensore. «Sarebbe bello farti lavorare nel mio studio per far arrabbiare Nayeon, ma posso fidarmi di te o ruberesti le mie idee per darle a lei?»

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