Alle otto di mattina, Nayeon era già bella che pronta per andare a lavoro. Come Momo le aveva giustamente ricordato, avrebbe avuto un incontro con un cliente importante e non vedeva l'ora di fare bella figura per ottenere un contratto e sbatterlo in faccia a Jihyo.
D'altro canto, Chaeyoung non era molto felice di svegliarsi presto per andare a lavorare e sembrava uno zombie alle prese con qualunque cosa riguardasse la routine mattutina. Anche se era abituata con la scuola, l'estate era pur sempre l'estate.
«Buongiorno, a che ora inizi a lavorare?» Nayeon si trovava davanti alla porta di casa, pronta per uscire.
«Non ne ho idea. Mi ha detto di andare questa mattina e ho deciso di seguire i tuoi orari, tanto sono gli stessi» Le rispose con la voce ancora assonnata, afferrando le chiavi di casa prima di uscire dall'appartamento con lei. «Papà ha già chiamato una babysitter per Tzuyu?»
«Si, ma arriverà domani... Oggi se ne occuperà lui»
Le due arrivarono davanti all'ascensore durante quella breve chiacchierata e, nel frattempo, anche Jihyo era uscita di casa per andare a lavoro.
«Sei pronta per il tuo primo giorno di lavoro?» Scherzò Jihyo, rivolgendosi alla ragazza assonnata.
«Non parlare con mia figlia» La rimproverò Nayeon, prima che questa potesse risponderle.
«La vedo difficile... Vuoi far licenziare tua figlia il primo giorno perché non lei dai il permesso di parlare con il suo capo?» Jihyo entrò in ascensore con un sorrisetto più che soddisfatto. Vedere lo stupore sul viso di Nayeon era luce per i suoi occhi. «Che c'è? Non pensavi mica che non avrei approfittato di questa opportunità»
«Non parla sul serio, vero Chae?» Nayeon si girò per guardare sua figlia, la quale aveva distolto lo sguardo facendo finta di niente. «CHAE!» Urlò cercando di attirare la sua attenzione.
«Che c'è? Mi avevi detto di trovare un lavoro no?» Le rispose entrando in ascensore con Jihyo. «Tu non mi hai voluta assumere e Jihyo è stata così gentile da farlo senza neanche farmi troppe domande. Mi dispiace mamma, ma ci sono un sacco di cose che voglio fare quest'estate e senza la carta di credito che mi hai tolto, questa era l'unica soluzione»
Le porte dell'ascensore si chiusero subito dopo. Nayeon vide sua figlia andarsene via con quella donna che tanto odiava e non riusciva a capacitarsi del fatto che infondo, era stata colpa sua.
o - o - o
Nayeon si trovava sulla sua scrivania, intenta a cercare una soluzione per togliere sua figlia dalle grinfie di Jihyo. Pensava a tutti i modi in cui quella donna avrebbe potuto maltrattare la sua amata Chaeyoung e non riusciva a pensare ad altro. Tanto che quando Momo entrò nel suo ufficio per farle sapere che il cliente l'avrebbe aspettata al bar vicino all'ufficio, non si era neanche accorta della sua presenza.
«Nay...» Momo si era avvicinata e le aveva accarezzato la spalla per riportarla alla realtà. «È tutto ok?»
«Come? Si...»
«Ti conosco, non va tutto bene... Che cosa è successo?»
«Nulla di importante» Le rispose afferrando la borsa. «Il cliente è arrivato?»
«Si, ci aspetta al bar... Preferisci che vada io? Non mi sembri molto reattiva oggi»
«No, ce la faccio» Le rispose sforzandosi di sorridere. «Ti dirò tutto strada facendo»
«Ottimo, andiamo allora» Nayeon sapeva che Momo non avrebbe mai mollato, inoltre aveva bisogno di parlarne con qualcuno, quindi preferì cogliere l'occasione al balzo.