-CAP 23-

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Dopo il lunghissimo viaggio tornammo a casa, eravamo stanchissimi così io e Georg andammo a dormire

mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi, dopo poco sentii una leggera carezza sul braccio

mi girai

<<Ti piace Tom?>>

alzai gli occhi al cielo

<<affari miei>>

<<dai...lo voglio sapere!>>

<<non sono cose che ti riguardano Georg>>

<<ma è mio amico>>

<<e quindi? e comunque...e comunque fatti gli affari tuoi ecco>>

<<vabbè...speriamo che quell'altro non gli viene in mente di mettersi con te>>

lo guardai male e se accorse

<<ho detto qualcosa di male?>>

<<si ma non lo prendo come un insulto, per sta volta, perchè tu sei Georg e le tue cazzate non so da dove vengono>>

<<puff...che simpatica>>

fece una smorfia e si voltò dall'altro lato
dandomi le spalle, mi voltai anche io e chiusi gli occhi anche se non c'era verso

pensai a Tom e le parole "carine" che mi aveva detto anche se in fondo al cuore pensai ancora a Bill e la sua dolcezza nei miei confronti

mi arrivò un messaggio

era Marizza

📱

m: eii
tu: ciao!
m: sta sera vieni ad una festa?
tu: mari sono stanca...
m: uff...che noiosa, dai che ci divertiamo, e poi non ti vedo da tanto
tu: e vabene mi hai convinto
m: allora preparati! fra due ore ti passo a prendere

lasciai il visualizzato

sbuffai, ma allo stesso tempo ero felice

mi alzai dal letto e guardai Georg che russava, quanto odio i suoi versi

aprii l'armadio e guardai che vestiti avevo...
facevano tutti schifo. Dietro l'armadio vidi un vestito rosso scollato, molto scollato...
coprivano a malapena le parti del corpo ma lo scelsi lo stesso

lo indossai e mi guardai allo specchio, sinceramente mi stava divinamente e poi risultavano le mie curve

mi truccai con del fondotinta, blush, rossetto, illuminante, mascara e la matita per gli occhi

poi scelsi delle scarpe, dovevano essere nere abbinate alla mia borsa.

svuotai l'armadio e lanciai tutto sul letto, anche se ci dormiva Georg

sbuffai

manco un paio di scarpe avevo.
Guardai sotto i cassetti e finalmente le trovai, erano degli stivali semplici ma io tanto non ballo mai alle feste

li misi e mi ricomponi davanti allo specchio aggiustandomi il vestito.
era momento dei capelli

questa volta li feci lisci, anche se lo erano di mio.

Presi la piastra e incominciai a stirarmi i capelli

il rumore che batteva tra le mie ciocche svegliò Georg che mi guardò male e assonnato

<<cosa fai?>> disse sbadigliando

mi girai e spensi la piastra

<<sto andando ad una festa>>

mi alzai e aggiustai il vestito che si era alzato

<<con questo vestito?>>

<<si perché? vuoi giudicare anche il mio vestito adesso?>>

<<be...sembri...>>

<<cosa?>>

misi le mani sui fianchi e aspettai una sua risposta, anche se già sapevo quello che voleva dire

<<sembri una...>>

<<immagino che non hai il coraggio di parlare >>

<<be ti incazzaresti se lo dicessi>>

<<tanto l'ho intuito...idiota>>

Georg alzò gli occhi al cielo e sbuffò per la mia tremenda risposta.

Scesi giù insieme alla mia borsetta nera e mi incamminai verso il giardino

mi sedetti e aspettai




LA NOTTE DI GIUGNO-Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora