-CAP 39-

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//Tn Diana Listing// 30 agosto

dopo quattro giorni passati a casa di Gustav tornai a casa insieme a Georg, andai dal dottore e mi disse che era solo la terribile influenza che girava in questi giorni, menomale

<<come sta Diana?>>

disse entrando in camera mia mentre ero sdraiata sul letto, chiusi subito gli occhi e feci finta di dormire

<<sta...>>

Georg mi guardò

<<...sta dormendo>>

<<ah okay, chiamami quando si sveglia>>

<<mh mh>>

uscì dalla stanza e aprì gli occhi

<<Non si è mai preoccupato in tutti questi anni si deve preoccupare per sta influenza di merda>>
dissi sbuffando

<<vabbè è tuo padre in fondo>>

<<non mi importa...quanto sarebbe bello se ci fosse ancora mia madre e mia sorella>>

Georg venne vicino a me e mi guardò

<<ti ricordi quando giocavamo tutti e tre in giardino?>>

<<si me lo ricordo>>
sorrisi e mi scese una lacrima

<<oppure quando facevamo il bagno insieme nella vasca gigante di mio padre>>

<<già...>>
sorrisi e lo abbracciai

<<uf...vabbè comunque...oggi andremo a fare un intervista>>

<<un intervista?>>

<<mh mh durerà circa mezz'ora>>

<<ah bene>>

<<ti và di venire?>>

<<si...ma cosa dirò a mio padre?>>

<<digli che stai meglio>>

<<ma aspe...perchè devo chiedere il permesso a mio padre se la maggior parte delle cose che faccio non le sa neanche>>

mi tirai velocemente sù, quasi stavo per cadere, aprii l'armadio e guardai

<<apparte il fatto che tu sei tutta strana, poi non vestirti troppo scollata, ti ricordo che non dobbiamo andare a ballare>>

<<be...guarda che lo so>>

presi le calze a rete, una maglia strappata e i pantaloncini di jeans

<<come non detto>>

<<fatti i cazzi tuoi Georg>>

<<oh attenzione la ragazza è tornata in sé, mi sembrava troppo bello che fossi così dolce>>

<<be infatti non lo sono, adesso vai fuori devo cambiarmi>>

<<okay...>>

finalmente uscii

mi vestii e mi truccai con una matita nera sotto gli occhi e il gloss e ovviamente non può mancare in fondotinta e il blush...

mi misi dei bracciali e una collana, mi misi le scarpe alte e uscii

<<pronta?>>

<<si>>

<<bene>>

scendemmo giù e mio padre aveva quasi gli occhi spalancati dal vedermi così in forma

<<scusa ma dove stai andando?>>

<<stiamo andando a fare un intervista>>

<<stai scherzando? sei tutta scoperta, vatti a mettere una maglia decente e...senti Diana come cazzo ti sei vestita?>>

<<sto benissimo così, dai Georg andiamo>>

uscimmo fuori e chiamò un taxi






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