𝖢𝗂𝖺𝗈

1.1K 37 1
                                    

ps

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

ps. mi manca Isa. Spero ancora in un loro ritorno.







@f1.news
ᴹᵃʳᵃⁿᵉˡˡᵒ

♡ piace a Carlos

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

♡ piace a Carlos.fp55 e altri

f1.news Recentemente @carlossainz55 e @isahernaez sono stati avvistati insieme a Maranello, sede della Scuderia Ferrari.
Lei è una nota giornalista, addetta stampa, e modella spagnola.
Una nuova amicizia per il pilota numero cinquantacinque o una piccola distrazione?
Chissà cosa ne pensa @mia.alvez. È a conoscenza di questo incontro tra i due o è all'oscuro di tutto?
La storia si infittisce visto che Mia non è stata presente a nessuna delle ultime gare del campionato.
Vedremo presto Isabel al suo posto?

Da f1.news per il momento è tutto.

#gossip

visualizza commenti

_________________________________________

«Voglio solo che tu mi dica la verità!» la mia voce è ferma ma il mio cuore è a pezzi. Non pensavo che una semplice foto potesse ridurmi così. Non pensavo che lui potesse mai procurarmi questo tipo di dolore.

«L'ho baciata» l'ha fatto davvero. Non sto immaginando, ha pronunciato davvero ciò. Lui che ha risanato tutte le mie ferite, ora ne sta creando delle altre.
Lo amo e l'ho capito solo dopo che mi ha tradita. Lo amavo già quella sera, in spiaggia, quando non ebbi il coraggio di dirglielo.

Quando non ebbi il coraggio di ricambiare il suo ti amo, di accettare che non dovevo avere paura ad amare. Che andava bene. Perché amare è una cosa così naturale, pura, che respingerla è totalmente inutile.

«Io... ero pronta a dirti quelle due parole» ora non lo sono più, vorrei aggiungere. Ora non ho più nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi. Come posso farlo dopo aver saputo una cosa del genere?

«Non guardarmi così» sbatto velocemente le palpebre non lasciando che le emozioni abbiano la meglio su di me. Pur avendo il volto verso la parete, posso sentire i suoi su di me.

«Così come?» domanda facendo qualche passo verso di me.
«Come se ti facessi pena» trovo il coraggio di alzare lo sguardo e i suoi occhi sono proprio come immaginavo: ricchi di pena.
Pena per me.

Gli occhi di cui mi sono innamorata non sono questi. Quelli di cui mi sono innamorata erano ricchi d'amore, non c'era una benché minima sfumatura di pena verso di me.

«Mi dispiace» scuoto la testa. Il suo dispiacere non risolverà ciò che ha fatto.
«Non scusarti» mi allontano da lui sapendo di non poter salvare ciò che ora è stato infangato.
Sapeva che avrei preferito un'amara verità a una dolorosa bugia eppure ha preferito ferirmi così.

«Ti ho fatto male, lo so» prende parola e si ferma quando solo qualche metro ci tiene distanti. «Però, ti prego, possiamo riprendere in mano tutto» quasi rido nel sentire come prova a rendere tutto così semplice.

Un uomo che ama non tradisce, non prova alcuna attrazione fisica nei confronti di un'altra donna. Non ha occhi per un'altra.

«E in che modo?» alzo la voce, cerco di scaricare quello che sento urlando. Non voglio piangere, lui ha già visto troppe mie lacrime in passato. «Con noi che ci baciamo mentre dentro di me c'è una battaglia in corso?» mentre penso alle sue labbra che hanno toccato anche quelle di un'altra.

Sospira sconfitto e si siede sul divano di pelle beige.
Si passa le mani tra i capelli scompigliandoli ed io mi volto dandogli le spalle. Osservo il cielo buio ricco di stelle sperando, che almeno loro, possano essere per me un appiglio in questo momento in cui mi sento cadere.

«Nulla tornerà come prima» almeno ne è consapevole. «So che qualunque scusa non servirà» annuisco ma non mi volto. Per ora mi va bene affrontarlo senza guardarlo.
«Da quanto?» questa domanda è presente nella mia mente da quando ho visto la foto.
«L'ho conosciuta durante il weekend di Imola» apro la bocca per parlare ma ne esce solo un sospiro tremante.

Il Gran Premio di Imola non è stato di recente.

«È stato quattro mesi fa» quattro mesi di prese in giro e parole dolci sussurrate all'orecchio mentre c'era un'altra nella sua mente.
«Non volevo farti questo Mia, devi credermi, io non capisco cosa mi sia preso» lo vorrei davvero Carlos, vorrei crederti e stringermi a te.

Lo vorrei così tanto che mi odio. Perché per quanto io voglia sembrare forte, non lo sono per niente quando qualcuno che amo mi ferisce.

«Hai mai pensato a lei mentre eri con me?» un singhiozzo mi scappa e porto la mano davanti alla bocca con la speranza che non ne escano altri.
«No» lo dice subito senza alcuna esitazione. «Quando sono con te non ho bisogno di pensare alle altre» parole, parole e parole. Sono solo parole che volano silenziose mentre i fatti fanno così rumore da essere fastidiosi.

«Quando non sei con me, invece, sì che ne hai il bisogno. Non funziona così Carlos, anche quando io non ci sono non dovresti avere il bisogno di altre» e questa volta mi giro, voglio guardarlo negli occhi mentre sono sicura che continua a mentirmi.
Chissà se questa non è la prima volta.

«Non pensarlo» dice all'improvviso e io lo guardo leggermente confusa. «Non pensare che ci siano state altre volte» ed è in momenti come questo che non so cosa seguire, testa o cuore?

La testa dice di non fidarmi, non di nuovo, che mi mente anche ora mentre mi guarda negli occhi.
Il cuore, invece, ribadisce che si tratta sempre della persona che amo e che pur avendomi fatto male, non potrebbe continuare a mentirmi.

«Ci provo a crederti, ma è così difficile» affermo.
«Non ti chiedo di farlo adesso» la sua voce è spezzata. «Però prova a farlo più in là. Pagherò per l'errore che ho commesso non avendoti al mio fianco» le sue parole sono come lame taglienti.

Non dirmi ciò, ti prego.

«Ti amerò Carlos, probabilmente per sempre» la mia voce è così bassa che faccio fatica io stessa a sentirla.
Perché amare fa così male?

«Adesso va via» gli dico. Lui mi prega con lo sguardo di farlo restare, ma non posso cedere. «Ti prego» in preda alle lacrime lo guardo mentre si alza per poi dirigersi verso la porta. Si volta verso di me e, forse per l'ultima volta, ci guardiamo. Ora sì che li vedo, sono lì, gli occhi che ho imparato ad amare.

Sono lì che mi guardano con dispiacere e non so da dove abbia ricavato tutta questa forza. Sono pronta a crollare, ma non ora.

«Ciao» poggia la mano sulla maniglia della porta.
«Ciao» sussurro quando ormai essa è stata chiusa da lui.

𝗙𝗢𝗥𝗠𝗨𝗟𝗔 𝗨𝗡𝗢 • 𝗜𝗠𝗠𝗔𝗚𝗜𝗡𝗔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora