𝖡𝗎𝗈𝗇𝖺𝗇𝗈𝗍𝗍𝖾 𝖫𝖾𝗇𝖺

1.2K 39 0
                                    

«Ti amo» le stringo sul tavolo la mano e come la prima volta lei arrossisce

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Ti amo» le stringo sul tavolo la mano e come la prima volta lei arrossisce. Non smette mai di essere in imbarazzo quando siamo insieme e io non potrò mai essere abbastanza grato per averla incontrata.
«Ti amo anch'io» sorride ed io con lei.

«Sei la cosa più bella che mi sia capitata» le dico in tutta sincerità. È arrivata in un momento difficile della mia carriera da pilota, ha saputo infondermi la fiducia necessaria per continuare.

Il suo sorriso svanisce, come se avesse appena realizzato qualcosa, e io non posso fare altro che guardarla confuso.
«Non ho detto nulla di male, vero?» abbasso la testa e penso a quello che ha detto, non ci trovo nulla di strano.

Perché il suo umore è cambiato all'improvviso?

«Lewis...» sussurra e immediatamente la guardo non riuscendo ad immaginare cosa sta per dirmi.
«Io sono morta» una risata nervosa abbandona le mie labbra mentre scuoto la testa. Il dolore che provo al petto è struggente.

«No, tu non... No, non è possibile» sta scherzando. Non può essere vero. «Tu non sei morta» la mia voce è flebile e io mi sento piccolo davanti alle sue parole.

«Mi dispiace» una lacrima le percorre il viso velocememte per poi schiantarsi sul tavolo.
Provo a prendere le sue mani tra le mie, ma all'improvviso la scena cambia. Siamo ancora insieme, non posso prenderle la mano ma sento la sua presenza anche se i nostri corpi non si toccano.

Sto vivendo una scena in terza persona, guardo me stesso come se fossi dietro ad uno schermo.

Ho tra le mie mani un mazzo di fiori e lo guardo con sguardo assente. Non ci sono emozioni nei miei occhi.
I fiori sono simili, se non gli stessi, che le portai la sera del nostro primo appuntamento.
Distolgo lo sguardo da quel particolare per guardarmi intorno e capire dove mi trovo.

Trasalisco e un brivido attraversa il mio corpo facendomi accapponare la pelle.

Mi avvicino ad una lapide. Leggo il nome, la data di nascita e quella di morte, vedo la foto che i familiari hanno scelto.
Il sorriso più bello che io abbia mai incontrato, quello che ha portato luce nei miei giorni, è rinchiuso in quello scatto.
Improvvisamente mi sembra di non respirare e allento la cravatta, che fino a quel momento non mi è sembrata così stretta, intorno al collo.

Non è possibile, penso rileggendo una seconda volta il nome.

Lena Reid.

I miei occhi si inumidiscono e non provo nemmeno a contenere le mie lacrime;  scendono da sole, bagnano il mio volto per poi colpire il terreno.

Sembra quasi che tutto vada a rallentatore.

•°•○•°•


«No!» urlo e di scatto mi siedo sul letto con il cuore che batte freneticamente. Il sol pensiero di ciò che ho sognato mi procura un senso di nausea intenso.
«Va tutto bene Lewis» una voce al mio fianco mi riporta alla realtà. Osservo la donna dai capelli biondi che dolcemente mi sorride.

«Non volevo svegliarti» Brooke mi guarda e scuote la testa.
«Non fa niente, spero solo che lei non si sia svegliata» ridacchia contagiando anche me. Lei che come se avesse sentito quelle parole entra velocemente nella camera da letto guardandoci.

I suoi capelli sono legati in due piccole trecce, l'orsacchiotto marrone è stretto nella sua mano destra mentre con la sinistra si stropiccia gli occhi socchiusi.
Mi alzo dal letto avvicinandomi alla sua piccola figura per stringerla in un forte abbraccio.

«Va tutto bene?» domanda con la sua dolce voce impastata dal sonno. Le sorrido per non farla preoccupare.
«Va tutto bene tesoro» lei mi guarda con i suoi occhioni, come se non mi credesse. Come se con solo sguardo fosse riuscita a capire cosa mi passa per la testa.

«Torniamo a letto» ingoio il groppo che mi si è formato in gola e cerco in tutti i modi possibili di far apparire la mia voce ferma e non tremolante.
La prendo in braccio dirigendomi verso la sua stanza.

Le pareti sono beige e lo spazio in cui un tempo era presente la scrivania, ora è occupato da un letto grande e confortevole tutto per lei. Alcuni suoi giochi sono ancora sparsi sul pavimento.

La poggio sul letto e le rimbocco le coperte accertandomi che stia al caldo.
«Mi racconti una favola?» acconsento sentendomi in colpa per aver interrotto il suo sonno. Prendo il suo libro preferito e dopo qualche minuto sento il suo respiro diventare pesante, segno che si è addormentata.

«𝗕𝘂𝗼𝗻𝗮𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗟𝗲𝗻𝗮» deposito un piccolo bacio sulla sua testa e la osservo rimanendo incantato dalla sua bellezza.
Di uguale a lei non ha solo il nome, ma sorprendentemente anche il carattere: è premurosa, coraggiosa, attenta ai minimi dettagli e così brava in qualsiasi cosa faccia.

E per quanto io provi a negare ciò, sarò per sempre innamorato di una ragazza morta.

Sarò sempre e solo innamorato di lei.

𝗙𝗢𝗥𝗠𝗨𝗟𝗔 𝗨𝗡𝗢 • 𝗜𝗠𝗠𝗔𝗚𝗜𝗡𝗔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora