«𝖳𝗎 𝗁𝖺𝗂 𝗊𝗎𝖺𝗅𝖼𝗈𝗌𝖺 𝖽𝗂 𝗌𝗉𝖾𝖼𝗂𝖺𝗅𝖾»

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Il salone era illuminato da un'abbagliante cascata di luci, i lampadari di cristallo riflettevano bagliori che danzavano sulle pareti, rendendo l'atmosfera quasi irreale. Il Prom era un evento atteso da molti, una serata che, per una volta, univa studenti provenienti da realtà diverse.

Ilaria aveva accettato di partecipare solo per insistenza delle sue amiche. La lunga gonna blu scuro del suo abito si muoveva con grazia mentre si faceva strada tra la folla. Continuava a darsi della stupida per essere lì, ma una parte di lei, quella più romantica e speranzosa, era convinta che quella sera avrebbe avuto qualcosa di speciale.

Dall'altro lato della sala, Kimi osservava l'ambiente con una certa distanza emotiva. Non era mai stato particolarmente a suo agio in eventi del genere, troppo caos, troppa gente. Ma le sue compagne di classe non gli avevano lasciato scampo.

Si sentiva un po' fuori posto, in parte per l'attenzione che, anche lì, sembrava gravare su di lui. Ormai la voce che sarebbe approdato in F1 l'anno prossimo si era sparsa, e più di qualcuno lo osservava con un misto di ammirazione e curiosità. Kimi, però, desiderava solo passare inosservato, almeno per una sera.

Fu proprio mentre cercava una via di fuga dalla folla che la vide. Non sapeva cosa lo avesse colpito di lei: forse il modo in cui si muoveva, con quella grazia spontanea, o forse il fatto che, a differenza di tanti altri, non sembrava interessata a mettersi in mostra. I suoi occhi si soffermarono sui dettagli: i capelli che le ricadevano morbidi sulle spalle, il sorriso leggermente incerto mentre parlava con un'amica.

Ilaria sentì uno sguardo su di sé e, girandosi, incrociò quello di lui. Era come se il tempo si fosse fermato per un istante. Sapeva perfettamente chi fosse, anche troppo bene. Kimi Antonelli, il giovane talento della Formula 2, prossimo a fare il suo debutto in Formula 1.

Lo seguiva da anni, fin da quando aveva iniziato a correre in monoposto. Ma in quel momento non era il pilota che aveva davanti, bensì un ragazzo dai lineamenti decisi, con uno sguardo intenso e una leggera aria di malinconia.

Senza nemmeno accorgersene, Kimi le si avvicinò.

«Ciao» disse, con un sorriso che sembrava rompere la barriera tra loro.

«Ciao» rispose Ilaria, sentendo il cuore battere più forte. Doveva controllarsi. Non poteva permettere che lui intuisse quanto fosse emozionata. Doveva sembrare normale, una ragazza qualsiasi.

«Non mi sembra di averti mai vista prima. Sei di Bologna?» domandò lui, incuriosito.

«Sì, studio qui, anche se non vengo spesso a eventi del genere. E tu?» La domanda era superflua, ovviamente sapeva chi fosse, ma doveva pur iniziare da qualcosa.

Kimi fece un leggero cenno con la testa.

«Anche io studio qui, o almeno ci provo. Tra gare e allenamenti è difficile.»

Non sapeva perché le stesse raccontando quelle cose. Con lei si sentiva stranamente a suo agio, come se non dovesse essere il 'futuro pilota di F1', ma solo se stesso.

La conversazione continuò, fluida e spontanea. Parlarono di Bologna, dei luoghi preferiti in città, delle materie di studio. Ilaria accennò alla sua passione per le monoposto, ma si trattenne dal rivelare quanto fosse una sua fan.

«Mi piace il motorsport» disse con nonchalance. «Ma non sono troppo fissata.»

Kimi annuì, sorpreso di quanto fosse naturale parlare con lei. C'era qualcosa nella sua voce, nel modo in cui lo guardava, che lo metteva a suo agio. Non c'era traccia di quella venerazione che spesso trovava negli occhi di chi lo riconosceva. Lei sembrava interessata al ragazzo, non al pilota.

Ilaria cercava di nascondere il tumulto dentro di sé. Non poteva credere che stesse parlando proprio con lui. Ma più lo conosceva, più si accorgeva che Kimi era diverso da come lo aveva immaginato. Era più genuino, più semplice. E questo lo rendeva ancora più irresistibile.

Kimi, dal canto suo, si ritrovò a pensare che era una fortuna aver partecipato a quel Prom. Non era sicuro di cosa fosse, ma c'era qualcosa in Ilaria che lo intrigava. Forse era il modo in cui sembrava ascoltarlo davvero, senza secondi fini.

Mentre la serata proseguiva, Kimi si fece coraggio.

«Ti va di ballare?» le chiese, tendendole la mano.

Ilaria esitò per un istante. Era come vivere un sogno, e una parte di lei temeva di svegliarsi. Ma poi, guardandolo negli occhi, decise di lasciarsi andare.

«Sì, mi va.»

La pista era affollata, ma nel momento in cui iniziarono a ballare, sembrava che il mondo intorno a loro svanisse. Il contatto delle loro mani, il ritmo lento della musica, i loro occhi che si incontravano di tanto in tanto. Era tutto perfetto, quasi troppo.

«Tu hai qualcosa di speciale» disse Kimi, a un certo punto, rompendo il silenzio. Le sue parole erano semplici, ma sincere. Non era abituato a esprimere i suoi sentimenti, ma con lei sembrava tutto più facile.

Ilaria arrossì leggermente.

«Anche tu» rispose, cercando di mantenere la calma. Poi, con un pizzico di coraggio, aggiunse: «Anche se penso che te lo dicano in molti.»

«Non come lo dici tu» rispose lui, con un sorriso.

La serata volò via troppo in fretta. Quando arrivò il momento di congedarsi, Kimi si sentì quasi riluttante a lasciarla andare.

«Posso rivederti?» chiese, con una nota di speranza nella voce.

Ilaria lo guardò, cercando di decifrare se stesse scherzando o meno. Ma nei suoi occhi non c'era traccia di ironia.

«Mi farebbe piacere» disse, quasi sottovoce.

Si scambiarono i numeri, e quando si separarono, entrambi avevano la sensazione che quella serata fosse solo l'inizio di qualcosa di speciale.

Mentre Ilaria tornava a casa, si ritrovò a sorridere senza motivo. Non sapeva dove quella storia li avrebbe portati, ma per una volta decise di non preoccuparsi. Aveva incontrato Kimi, il ragazzo dei suoi sogni, e lui sembrava interessato a lei. Forse, per una volta, la realtà poteva essere persino più bella di un sogno.

Anche Kimi, rientrando, ripensava a lei. Era abituato a inseguire obiettivi, a fissare traguardi. Ma quella sera, per la prima volta, si rese conto che c'erano cose che non potevano essere programmate o pianificate. E Ilaria era una di quelle.











Spazio autrice

Richiesto da: IoanaBostan28.

Avrei dovuto pubblicarlo domani ma ormai era pronto e non mi andava di farti aspettare ancora.
Colgo l'occasione per ringraziarti nuovamente per la tua richiesta, spero di aver soddisfatto le tue aspettative.

🫶🏻

𝖥𝖮𝖱𝖬𝖴𝖫𝖠 𝖴𝖭𝖮 • 𝗜𝗠𝗠𝗔𝗚𝗜𝗡𝗔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora