[LE RICHIESTE SONO MOMENTANEAMENTE SOSPESE]
Questa raccolta nasce per puro divertimento.
Con quello che scrivo non voglio mancare di rispetto ai piloti o a chi lavora in questo sport.
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Siamo seduti uno di fronte all'altra nel piccolo appartamento che abbiamo affittato per il weekend a Monaco. Fuori, il sole inizia a tramontare, e una luce arancione etra dalla finestra.
Charles si è appena appoggiato contro il divano, le braccia incrociate, il viso contratto in una smorfia di tensione che non riesce più a nascondere. È appena rientrato dalle prove al simulatore, ma c'è qualcosa di diverso stasera. Lo sento nell'aria, un peso che sembra schiacciare ogni cosa.
Lui parla per primo, la sua voce bassa e tesa. «Non possiamo continuare così, Kyla»
Sento il mio cuore fermarsi per un attimo. È strano sentirglielo dire così, senza preavviso, senza una discussione che preceda questa frase. Mi irrigidisco sulla sedia, cercando di mantenere la calma. «Cosa intendi?»
Charles sbuffa, alza gli occhi al soffitto come se cercasse di raccogliere i pensieri. «Intendo che non ci vediamo mai. Io sono sempre via, tu sei in Italia per l'università... non funziona più»
Lo guardo per un attimo, cercando di capire se stia davvero dicendo quello che penso. «Sei tu che lo stai dicendo ora, Charles? Sul serio?» mi guarda con occhi stanchi. «Kyla, non farla sembrare una mia colpa. Lo sai che è difficile per entrambi.»
Mi alzo dalla sedia, camminando nervosamente per la stanza. «Sì, è difficile. Ma tu sembri aver già deciso che non vale nemmeno la pena provarci. Non stai neanche cercando di parlarne. Vieni qui e dici che non funziona. Fine della storia?»
Charles si passa una mano tra i capelli, un gesto che fa sempre quando è frustrato. «Non sto dicendo che non vale la pena provarci, ma guardati attorno! Quanto tempo passiamo davvero insieme? Sono sempre in viaggio, e quando torno, tu hai gli esami. Non riesco a ricordare l'ultima volta che abbiamo passato più di due giorni senza litigare o senza uno di noi che fosse troppo stanco per fare qualcosa»
La sua voce si alza di tono, e sento il mio petto stringersi. So che ha ragione, ma le sue parole mi fanno male, come se mi colpissero direttamente. Come se qualcuno mi avesse appena dato uno schiaffo in pieno volto.
«Pensi che per me sia facile?» chiedo, cercando di mantenere la voce ferma. «Sto cercando di laurearmi, Charles. Sono a un passo dalla fine. Non posso mollare adesso. E tu... tu sei sempre via, sempre concentrato sulle tue gare. Non puoi semplicemente dire che la colpa è nostra, della distanza. Perché non siamo solo noi due a creare questa situazione. C'è anche il tuo lavoro in tutto questo»
Lui scuote la testa, si alza in piedi e inizia a camminare nervosamente per la stanza. «Lo so che è il mio lavoro, Kyla. Ma è la mia vita. È tutto quello che ho sognato da quando ero un ragazzino. E tu lo sapevi. Lo sapevi dall'inizio com'era la mia vita, e hai accettato di farne parte.»
«Sì, ma non pensavo che sarebbe stato così difficile.» lo ammetto a bassa voce, quasi vergognandomi. Ho dato per scontato tutto, immaginandomi come un adolescente una storia perfetta senza preoccupazioni o dubbi. «Pensavo che ci sarebbe stato più spazio per noi»
Lui si ferma e mi guarda, gli occhi improvvisamente freddi. «E allora cosa dovrei fare? Dovrei smettere di correre? Dovrei rinunciare al mio sogno per stare a casa ad aspettare che tu finisca i tuoi esami e che trovi il tempo per me?»
Le sue parole mi feriscono profondamente. Non è questo quello che voglio, non gli ho mai chiesto di scegliere. Ma il modo in cui le dice, come se stessi chiedendo proprio questo, mi fa sentire piccola e inadeguata.
«Non ti ho mai chiesto di rinunciare a nulla», dico piano, cercando di controllare le lacrime che minacciano di uscire. «Ma vorrei solo che capissi quanto è difficile per me. Sento che siamo sempre più lontani, Charles. Non so più nemmeno se siamo ancora una coppia o due estranei che cercano di tenere insieme qualcosa che si sta sgretolando.»
Il suo viso si indurisce. «Questo è il punto, Kyla. Ci stiamo allontanando, ed è frustrante per entrambi. Ogni volta che ci vediamo, invece di goderci il tempo insieme, finiamo per discutere di quanto poco ne abbiamo»
Sento la rabbia crescere dentro di me. «Perché è la verità! Non possiamo ignorare il fatto che stiamo passando meno tempo insieme di quanto due persone innamorate dovrebbero. E mi fa sentire come se stessi lottando da sola per mantenere vivo questo rapporto»
«Non sei sola» ribatte lui, la voce ferma. «Sto lottando anch'io, ma non posso fare miracoli. Il mio lavoro è così. Non è come il tuo, dove puoi scegliere quando studiare o quando prenderti una pausa. Io ho delle scadenze, delle gare, delle responsabilità verso la squadra, verso i fan»
«E io non sono una tua responsabilità? Una tua priorità?» chiedo, sentendo la mia voce incrinarsi. «Non faccio parte della tua vita? Perché ultimamente mi sembra che tutto quello che conta sia il tuo lavoro»
Charles mi guarda, e nei suoi occhi qualcosa cambia quando vede i miei occhi inumidirsi. «Sei importante, Kyla. Sai bene quanto io non riesca a immaginare la mia vita senza di te, ma non posso mettere tutto in pausa. Non funziona così»
Sento il peso delle sue parole. Mi faccio indietro, come se mi avesse colpito fisicamente, non voglio che provi pena per me e che cerchi di rassicurarmi. «Allora cos'è? Questo è tutto quello che possiamo avere? Un rapporto fatto di chiamate veloci e weekend rubati? Io voglio stare con te, poterti baciare e stringermi a te quando ne ho bisogno»
Lui mi guarda, il viso improvvisamente triste. «Non lo so» sussurra. «Non lo so più»
Le sue parole rimangono sospese tra di noi, pesanti e innegabili. C'è un momento di silenzio che sembra durare un'eternità. Mi volto verso la finestra, guardando il tramonto che lentamente si spegne dietro gli edifici.
«Forse dovremmo prenderci del tempo» dico piano, con la voce che trema. «Per capire cosa vogliamo davvero»
Charles non risponde subito. Sento solo il suo respiro lento e profondo, e so che anche lui sta lottando con quelle parole. «Forse sì» sussurra a malapena e io mi volto verso di lui. Non so davvero cosa stia succedendo, se questa sarà solo una pausa per entrambi o un modo per ricominciare tutto daccapo.
Ci guardiamo per un lungo istante, entrambi consapevoli che qualcosa tra noi si è rotto. E questa volta, non siamo sicuri che si possa aggiustare.
Ho interpretato così la tua richiesta, se avevi pensato lo svolgimento della storia in un altro modo non esitare a dirmelo. Ti ringrazio per avermi condiviso le tue idee.