L'adrenalina viene secretata in risposta a stimoli di intensità molto bassa, raggiunge il picco attorno al 60% del VO2 max (il massimo volume di ossigeno consumato per minuto).
L'adrenalina fa parte di un gruppo specifico che prende il nome di catecolamine.
Esse sono un gruppo di sostanze rilasciate nel sangue, di cui le principali sono: dopamina, epinefrina (adrenalina) e norepinefrina (noradrenalina).La liberazione di tale catecolamina è legata alla percezione di stimoli quali: minaccia fisica, forti rumori, luce intensa, paura o eccitazione; tali stimoli vengono poi elaborati e ad essi viene data una risposta da parte del sistema parasimpatico.
Nel mio caso, invece, la produzione di tale catecolamina è dovuta alla velocità che raggiungo con la mia monoposto.
Si tratta del quinto incontro, su nove totali, al circuito di Sugo, un autodromo Giapponese precisamente localizzato a Murata. La Super Formula è stata la mia ancora di salvezza nel corso dei miei diciannove anni.
Pensavo di non poter avere uno spazio in questo mondo, che a detta di molti non è adatto per una donna, ma ciò non è successo e la mia vita è cambiata radicalmente dopo aver ricevuto un'email che ha dato inizio al mio sogno.
Essere un pilota è difficile sotto vari punti, che sono racchiusi in: livello fisico e mentale.
Il primo a causa del continuo sforzo fisico a cui dobbiamo sottoporci, sia per allenarci sia all'interno della nostra monoposto. Il motivo del nostro continuo allenarci è dovuto a causa della presenza di una regola, ben specifica, presente nel regolamento: il peso della vettura e del pilota non devono superare i valori decisi.
È proprio per questo che noi piloti veniamo pesati prima e dopo la gara, per vedere, o almeno farci un'idea, su quanto il nostro corpo perde. Inoltre, è fondamentale per registrare ed evidenziare la differenza di peso, a volte davvero scarsa, dopo la perdita di carburante, per la monoposto, e di sudore, per quanto riguarda il pilota.
Il secondo, invece, è dovuto a causa del continuo stress a cui siamo sottoposti nel nostro lavoro. È vero, quando ci abbassiamo la visiera ci estraniamo dal modo esterno ma, a volte, il sol pensiero di commettere un'errore ci attanaglia così tanto da non farci stare tranquilli.
Dal canto mio, è per me quasi impossibile non pensare a tutti gli incidenti già successi e che potrebbero risuccedere.
La mia mente mi gioca brutti scherzi eppure, quando sono alla guida, so di avere il controllo sulla maggior parte delle cose, ho fiducia in me stessa e nelle mie capacità.
Questo mondo è fatto così: amore, paura e adrenalina pura. Un mix perfetto per chi ama mettere a rischio la propria vita solo per fare, o essere, ciò che sempre ha sognato.
A volte penso a come la mia vita sia diversa, quasi impercettibile risulta essere il momento stesso in cui è cambiata. Un giorno ero una semplice ragazza che, secondo chi le era vicino, sognava qualcosa da maschi, mentre il giorno dopo ero una pilota di Super Formula per il team Mugen.
E ora sono qui, sulla mia monoposto in cerca della quarta vittoria di questa stagione dopo il ritiro nella scorsa gara.
Il motivo? Ancora non noto alla squadra. Ciò ha fatto sì che la rabbia si diffondesse dentro di me eppure, grazie anche all'aiuto di Charles, sono riuscita a calmarmi e a volgere le mie più sincere scuse al team per il modo in cui mi ero comportata.Arrabbiarmi non avrebbe giovato su tutta la situazione che si era creata. Avevo buttato (se così si può dire) una gara, è vero, ma ciò non significava che tutto era perduto, anche in vista del fatto che avevo già vinto le tre precedenti gare.
Non mentirò, non ero di questo pensiero prima della telefonata ricevuta da Charles. Parlare con lui mi è stato molto d'aiuto.
Ci conosciamo da ben sette anni e mi sembra quasi inutile precisarlo: è il mio migliore amico. Gli voglio bene, so che posso contare su di lui e che, la maggior parte delle volte, è l'unica persona capace di aiutarmi davvero.
E sono più che sicura, che sono lui, in quel momento, sarebbe riuscito a calmare la mia rabbia.
Anche se, alla fine, la rabbia era solo un modo per nascondere la delusione che stavo provando in quel momento. Ero delusa di me stessa per non aver conquistato la vittoria, per non aver potuto festeggiare con le persone che erano lì per me.Le mie vittorie sono dei miei tifosi, d'altronde è l'unico modo che ho per ringraziarli di tutto il supporto e l'aiuto mi danno.
È proprio per questo che oggi cercherò in tutti i modi di portare l'attesa vittoria.
Il Gran Premio ha inizio e, attraverso i riflessi che ho sviluppato nel tempo, riesco a partire con reattività e a mettere del distacco già dal secondo pilota.Questo tracciato è forse il mio preferito, presenta variazioni alimentriche, discese, salite e il punto più bello, nonché più alto della pista, è, a parer mio, la Hi-Point corner.
Siamo al secondo giro e le sensazioni che provo sono più che positive, dubito che qualcosa andrà storto e sono più che pronta a portare la vittoria ai tifosi e alla scuderia.
Il circuito presenta, inoltre, una chicane abbastanza stressa. Destra-sinistra-destra, mantenere la distanza qui è fondamentale per la propria sicurezza e per quella dei piloti vicini.
Destra-sinistra-des-.
Prima che io possa completare la terza curva sento la mia testa girare e tolgo le mani dal volante di scatto. La mia vettura compie un giro di 360° prima di andarmi a schiantare contro le barriere. Non capisco cosa stia succedendo, sento che qualcuno richiama il mio nome, probabilmente è il mio ingeniere di pista, ma nessuna risposta esce dalla mia bocca.
Improvvisamente la voce che mi chiama diventa ovattata e l'unica cosa che sento è un lancinante dolore alla gamba mentre il buio mi avvolge completamente.
Spazio autrice
Sotto richiesta di Luxa_HRSVA (la parte è stata revisionata e ripubblicata, per questo ti ho taggata di nuovo).
🫶🏻
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𝗙𝗢𝗥𝗠𝗨𝗟𝗔 𝗨𝗡𝗢 • 𝗜𝗠𝗠𝗔𝗚𝗜𝗡𝗔
Short Story[LE RICHIESTE SONO APERTE] Questa raccolta nasce per puro divertimento. Con quello che scrivo non voglio mancare di rispetto ai piloti o a chi lavora in questo sport.