Io e Charles non saremo mai amici.
O almeno, non saremo mai solo amici.
L'attrazione fisica può essere fatale, può portare due persone a volersi così tanto da cadere in una trappola chiamata peccato.
E noi eravamo caduti in quella trappola.
I peccatori si guardano da lontano, sanno riconoscersi e vengono pervasi da quel bisogno di compiere quell'atto. La mente è debole e non resiste alla tentazione di connettersi con un'altra mente, di fondere due corpi e unire due anime.
Il sesso è un atto carnale, dove il sentimento non predilige e si cerca solo un rapporto fatto di baci, strusciate, toccate e lunghe stoccate. Nel corso di quest'atto il corpo sembra non essere più in possesso delle due persone, esso trema, sussulta, freme dalla voglia di essere toccato e baciato.
Gli uomini sono fatti per riprodursi, per cercarsi e unirsi. Per scappare dal mondo, perdere il controllo e lasciarsi andare al loro istinto. Sono fatti per vivere le proprie emozioni, per distruggersi da soli e cercare qualcuno che possa rimettere insieme i pezzi.
Il sesso è vuoto, non c'è amore, solo pure passione. Un fuoco incontrollabile.
Io e Charles siamo quel fuoco incontrollabile, mentre ci cerchiamo tra le altre persone pur sapendo che i nostri rispettivi fidanzati sono qui.
Ci cerchiamo e quando i nostri occhi si incontrano rivelano tutte le cose sporche che vorremmo fare.
E ora siamo in una stanza vuota, da soli, a perdere l'ultimo briciolo di autocontrollo.
Si avvicina lentamente a me, passa le sue dolci labbra sul mio collo. Lecca lentamente, succhia ed io non capisco più niente. Continua a lasciare una scia di baci arrivando al mio seno, con la lingua traccia il contorno della scollatura, abbassa la spallina del vestito e si avventa sul mio capezzolo ormai turgido.
Ansimo al contatto dei suoi anelli freddi con le mie gambe. Mi stringe a sé come se fossi sua, passa le sue mani su di me spingendomi contro il muro. Contorna con un dito il mio intimo inferiore, lo abbassa di poco e accarezza delicatamente il mio sesso prima di infilarci un dito dentro.
Inarco la schiena, gemo, mentre introduce un altro dito dentro di me.
L'altra sua mano scorre velocemente sul mio corpo e sento una passione accendersi dentro di me.
È sbagliato quello che sta succedendo, lo sappiamo entrambi, eppure nessuno dei due accenna a fermarsi.
Sono ancora incastrata tra il muro e il suo corpo mentre con le sue labbra torna a mordicchiare il lobo del mio orecchio destro.
Ansimo sotto le sue carezze e porto le mie mani sotto la sua maglietta. Accarezzo la sua schiena, traccio dei piccoli cerchi immaginari su di essa e la stringo forte tra le mie mani quando con la sua bocca scende, nuovamente, verso il mio seno.
Qualcuno bussa alla porta e velocemente ci allontaniamo uno dall'altro, entrambi cerchiamo di calmare i nostri respiri ansimanti sperando che la persona dietro alla porta non ci senta.
«Charles, sei qui? Isabella? Non ho idea di dove siano» abbasso la mia gonna per poi alzare la spallina del mio vestito.
«Anch'io»
Sentiamo le voci di Eleonor e Andrea fuori dalla porta e i miei occhi saettano subito su Charles.
Lui già mi stava guardando e anche se il calore dentro di me è forte, penso subito a come uscire da questa situazione.
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𝖥𝖮𝖱𝖬𝖴𝖫𝖠 𝖴𝖭𝖮 • 𝗜𝗠𝗠𝗔𝗚𝗜𝗡𝗔
Kurzgeschichten[LE RICHIESTE SONO MOMENTANEAMENTE SOSPESE] Questa raccolta nasce per puro divertimento. Con quello che scrivo non voglio mancare di rispetto ai piloti o a chi lavora in questo sport.
