⚠️ Atti descritti in questo capitolo potrebbero indurre a equivocità in questo capitolo.
I fatti narrati non vogliono incitare, incalzare o giustificare in alcun modo l'atto descritto. ❗Al mio ritorno, trovai un caldo fuoco ad aspettarmi e solo Aeglos seduto di fronte. Mi sedetti anch'io intorno al focolare, lasciando che i miei capelli si asciugassero al suo tepore.
Maraud era andato via nel momento in cui avevo messo piede nella grotta, senza dire nulla, chissà dove.
Aveva però mantenuto la parola data.
- Ci voleva. - Dissi, interrompendo il lungo silenzio che finora aveva separato me e Aeglos da quando c'eravamo nutriti.
Lui continuò a tacere, limitandosi a osservare ogni mio movimento. Seduta di fronte, a dividerci vi erano solamente le gialle fiamme, ma quelle non bastarono a far da separé tra me e i suoi meravigliosi occhi verdi che spiccavano e rimanevano fissi su di me.Avevo ancora l'aspetto da Succube, lasciato volontariamente per non rischiare di essere vista mentre mi lavavo in una forma più nuda ancora: quella da umana.
Anche lui aveva quello da Incubo.
A differenza di Maraud, il suo corpo era di un grigio pallido e i suoi capelli sembravano più lucenti. Non aveva la bellezza da "bello e tenebroso", ma manteneva comunque un suo elevato fascino. Emanava un'aurea arrabbiata, infastidita e forse, velatamente, anche triste, ma non riuscii a capirne il motivo.- Dimmi, hai sentito qualcosa al tocco della Taurehon?
Rimasi spiazzata da quella domanda che tagliente aveva squarciato di netto il silenzio che s'imponeva di mantenere, non sapevo cosa rispondere, che cosa avrei potuto dirgli?In un movimento rapidissimo fu accanto a me e sussurrò al mio orecchio: "Libera di respingermi, sai come fare".
Quella frase...Nel mio cuore guizzò un attimo di smarrimento a seguito di quelle parole, che Aeglos si prese subito cura di spiegare. Afferrandomi, mise la sua mano dietro la mia nuca e mi avvicinò a sé baciandomi con trasporto.
Le sue labbra erano calde, morbide e delicate.Feci per respingerlo, ma lui fu insistente.
Forò la mia pelle e prese ad asportarmi via essenza, che restituì dentro me dalle sue labbra alle mie.
Stava facendo ciò per cui compassionevolmente aveva osservato le mie lacrime cadere: quella volta in cui Maraud attinse da me le energie che gli servivano a riprendersi.
Ciò che tanto lui stesso aveva rimproverato a Maraud, pensando di non essere ascoltato da me.Perché?
Volevo fortemente respingerlo, ma fu come se fossi impotente. Quel suo magnetismo era una trappola e, piuttosto che sforzarmi inutilmente di combatterla, mi abbandonai.
L'emozione che mi travolse fu forte, impeto funesto; come una cascata irrompe distruggendo l'immobilità dell'acqua sottostante, lastra quieta.Con le possenti mani prese a carezzare la mia schiena, foga che sovrasta, che rende piacevole l'esser lì, sottomessa all'ardito corpo impetuoso che, sfiorandosi ora col mio, trasmetteva tutta la sua mascolinità.
Fu come se dall'aria mi fosse caduto addosso, senza farmi male.
Le fiamme di quel fuoco scoppiettavano in contemporanea, come se si fossero messe d'accordo col suo tocco, che entrò dentro di me e sussultariamente dominò il mio essere donna.Cosa stavamo facendo?
Appassionato, però, il mio corpo si sentiva tra le braccia di un angelo.
Se solo tu riuscissi a vederti attraverso i miei occhi, capiresti come io ti veda assolutamente perfetto in quest'istante.

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Rovhtàri e la dimora delle ombre
FantasyHai mai sentito parlare di Incubi e Succubi? Abiette creature che si nutrono prevalentemente delle tue paure più intense, e per cibarsene, ti inducono a provarle in maniera feroce e spietata. L o r o sono i veri protagonisti di questa vicenda...