Quello fu l'ultimo ricordo prima di svegliarmi in sala infermeria distesa sul lettino con accanto la signorina Jenevrieve, l'addetta a questa mansione che, quasi tutte le volte, doveva occuparsi solamente di finti malanni improvvisati dagli studenti che volevano saltare una lezione, un'interrogazione o una verifica o semplicemente che chiedevano un permesso anticipato per tornare a casa.
Io, invece, ero lì perché trovata priva di sensi nel giardino della scuola, come mi fu raccontato al risveglio. Non avendomi visto rientrare dopo una quindicina di minuti dal suono della campanella che segnava la fine dell'intervallo e l'inizio delle lezioni, il professor Joseph, spazientitosi, aveva deciso di venirmi personalmente a cercare per portarmi dal preside per un provvedimento disciplinare.
Delusi le sue aspettative.Mi era stata data dell'acqua zuccherata, scongiurando un abbassamento di pressione, anche se mi fu trovata nella norma una volta misurata, come anche quella della temperatura corporea.
– Lo dicevo, io, stamattina, che non avevi una bella cera! Come stai? – Kimberly entrò nella stanza. Il professore le aveva concesso di venire, stando a quanto disse, esasperato dai suoi continui interventi in classe sulla mia salute. In questo somiglia tanto alla madre, troppo apprensiva da diventar paranoica. Anche questa volta, non ricordai esattamente cosa fosse successo, per quale motivo fossi svenuta e non sapevo rispondere a nessuna domanda della signorina Jenevrieve, né a quelle di Kimberly che notò che avessi del sangue rappreso sulla spalla sinistra.
Jenevrieve la pulì accuratamente con garze sterili e dell'acqua ossigenata. Stavolta il segno che emerse fuori dalla mia nuova ferita era simile alla precedente rinvenuta sul collo. Strana coincidenza.Kim sostenne che con la caduta avevo urtato qualcosa di appuntito che mi aveva lasciato quel segno. Eppure, dentro di me, sentivo che non fosse così.
Per tutto il tragitto verso casa, stetti con la testa appoggiata al finestrino dell'auto, più che guardare fuori, pensavo e cercavo di far luce su quell'insolita mattinata.
Mamma era corsa a prendermi quando la scuola l'aveva informata del mio malore durante l'intervallo, nonostante le avessero precisato che ormai mi ero ripresa per cui avrei potuto concludere la giornata scolastica, non volle sentire ragioni, venne e mi portò a casa; se non altro per rivolgermi le sue attenzioni premurose di madre.
Mi riempì di domande: perché fossi fuori sotto la pioggia, se già dalle prime ore del giorno stessi poco bene, perché non avessi mangiato. Più di una volta mi chiese se adesso mi sentissi bene, se il taglio che mi ero procurata facesse male, se adesso avessi fame, anche se quest'ultima non fu una domanda, tanto un modo per mettermi davanti ad un toast bagnato nell'uovo e fritto, ricoperto di zucchero e cannella ... semplice, buono, come piace a me. Mi sforzai di mangiarlo per farle piacere e per rassicurarla sul mio stato di salute.
Poi mi misi davanti al televisore e
iniziò il TG regionale: " I cittadini sono sempre più allarmati per le morti avvenute negli ultimi giorni. Due, la scorsa notte, presso il quartiere latino: una ragazza di ventisei anni priva di vita, morta nelle ore notturne, e ritrovata solamente alle prime luci del giorno dopo gli allarmismi dei genitori.Il secondo, un uomo di quarantadue anni, è stato ritrovato alle tre e trentasette di questa notte. Il motivo del decesso, per entrambi, sembra ancora essere irrisolto, ma ad accumunarli sembrano essere gli stessi deturpamenti, uguali alle vittime rinvenute nei giorni passati. Le autorità sono impegnate nelle ricerche:
– Non ci fermeremo finché non avremo una pista da seguire – afferma il maresciallo Caulton – il killer sarà arrestato prima che altre vittime verranno fatte.Lo Squarciatore, così è denominato il pazzo omicida che sta seminando il panico in tutta la città, lascia le sue vittime recise violentemente in più parti del corpo e, cosa più insolita e raccapricciante, li priva del loro cuore. Il motivo delle sue aggressioni resta l'interrogativo più discusso, dopo quello della sua identità".
Con la mamma ci scambiammo uno sguardo pieno di terrore. Lei, come tutti del resto, era veramente preoccupata. Chi poteva avere una mente tanto deviata da uccidere le sue vittime apparentemente senza un motivo valido? Nessuna delle sue vittime aveva nulla in comune nessun grado di parentela, né l'età anagrafica, ma restavano comunque vittime della stessa mano omicida che ne deturpava e uccideva i corpi.
Pare che l'omicida raschiasse la pelle delle sue vittime con qualcosa di tagliente e acuminato, come volesse lasciare la sua firma, far sapere che le morti fossero causate dallo stesso pazzo omicida e ci tenesse a prendersene i meriti. Stranamente, nei cadaveri, non veniva rinvenuto nulla che potesse far risalire all'assassino. Macabra fuori ogni misura, la mancanza del cuore in ogni salma, strappato via violentemente dalla loro gabbia toracica. Casi del genere erano già accaduti in passato, seppur non in maniera così diffusa e violenta... casi che venivano insabbiati, taciuti, forse per non creare allarmismi, per non far andare i cittadini nel panico e creare così il caos.La situazione doveva essere più complicata di quanto non vogliano far credere, forse si trattava di una setta.
Le morti aumentavano sempre più, ogni mese che passava si facevano sempre più violente, brutali e inspiegabili. La paura aleggiava ovunque. La situazione era spaventosa per tutti, mia mamma viveva nel panico, come darle torto. Mi raccontò della signora Gall che, oltre ad aver comprato una decina di bottigliette spray al peperoncino e averle distribuite ai suoi figli, che avrebbero dovuto tenere sempre con sé e dai quali io avrei dovuto prender esempio, aveva rinforzato le serrature di porte e finestre nella propria casa, anche quest'ultimo accorgimento le era piaciuto e avrebbe chiesto a mio padre di fare lo stesso.
Non era l'unica, tutti i vicini stavano adottando lo stesso e altri accorgimenti: il signor Delome affermò che aveva acquistato proiettili per il suo fucile da caccia e di tenerlo carico per essere pronto a "far secco il bastardo" immediatamente.☽𓆩♛𓆪☾
Due chiacchere con Moon:
Anime.
In prima stesura mi era stato fatto notare che per i canoni di wattpad, i miei capitoli fossero eccessivamente lunghi - ma quanto siete pigri 😅 - per questo motivo, stavolta dividerò fin da subito i capitoli in più parti, così da darvi modo di fare una pausetta.Allora, che ne pensate di questo ragazzo tenebroso che appare e scompare nella vita di Heloise?
Vuole metterla in guardia?
Vuole farle del male?E perché Heloise non ricorda mai nulla che lo riguarda?
Inoltre, questo Squarciatore, che miete vittime.
Situazione assai inquietante.Nella prossima parte avremo un incontro ravvicinato con questo, siete pronti?
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Rovhtàri e la dimora delle ombre
FantasiHai mai sentito parlare di Incubi e Succubi? Abiette creature che si nutrono prevalentemente delle tue paure più intense, e per cibarsene, ti inducono a provarle in maniera feroce e spietata. L o r o sono i veri protagonisti di questa vicenda...