Gli occhi di Kimberly erano scuri per via delle borse sotto gli occhi formatasi a causa di una notte passata in bianco. Sebbene fosse rientrata presto da quella che si doveva definire una festa, non riuscì a chiudere occhio e i motivi erano diversi.
Non poté fare a meno di ripensare alle parole di Fabien. Lui non era minimamente interessato a lei, ma a Heloise. "Povera sciocca", si ripeteva tra sé, come aveva anche solo potuto sperare che finalmente lui si fosse accorto della sua esistenza, di tutti gli sforzi che lei faceva per rendersi più attraente per lui, che fosse imbarazzato nel doverle chiedere se provasse il suo stesso sentimento.
L'imbarazzata quella notte fu lei. Mentre le lacrime le si appiccicavano addosso e il mascara le colava sulle guance, per poi sporcare le fodere del cuscino. Era arrabbiata, così arrabbiata da aver lasciato diversi messaggi in segreteria, dove urlava tutta la sua rabbia e la sua amarezza, al cellulare della sua amica che continuava a ignorarla, senza motivo.
Le aveva detto di non volerla vedere più.
Non sapeva quanto quelle parole si sarebbero rivelate vere.Qualche senso di colpa l'aveva invasa, soprattutto quando Barbara l'aveva chiamata; capendo che l'amica non le rispondeva perché non aveva il cellulare con sé e perché qualcosa, in quella telefonata, le aveva innescato un orrendo presentimento che non l'aveva più abbandonata lasciandola sveglia tutta la notte, provando un misto di sentimenti contrastanti che le impedivano di trovare pace.
Quel groviglio di sentimenti la portarono a stare così male da avere conati di vomito quasi per tutto il tempo. Solo nelle mattinate era crollata, ma dormì poco, poiché la madre la svegliò riferendole che Heloise era sparita.
L'incubo riprese a palesarsi al primo raggio di sole: si sentì in colpa per tutti quei brutti pensieri che aveva rivolto all'amica, per quei massaggi duri e crudeli che per tutta la notte le aveva lasciato alla segreteria del cellulare.
Hel non era tornata a casa.Mille pensieri le attraversarono la mente, ognuno di questi l'angosciavano sempre di più.
Se quel pazzo omicida che aveva ucciso, avesse preso anche lei?
Il suo cuore si colmò di paura.
Il disegno.
Il disegno doveva farle capire qualcosa? Ma cosa?
Da quel momento non fece altro che camminare avanti e indietro per la cucina, aspettando qualsiasi tipo di notizie, provando e riprovando a disegnare, sperando che qualche altra illuminazione potesse aiutarla a trovare l'amica. Lasciò un'altra valanga di messaggi di scuse, ma quelli non riuscirono a spegnere i sensi di colpa. Sperando che a Heloise non fosse successo nulla, che magari si trattasse solo di una bravata, una sbandata da parte sua, che avrebbe spiegato i suoi repentini cambiamenti.Kimberly si sedette sul divano, sprofondando nell'angoscia, sentendosi addosso tutto il peso di quelle ore appena trascorse, riflettendo su ogni piccolo dettaglio. Decise che avrebbe detto tutto alla polizia, ogni cosa: il ragazzo che lei negava di aver visto, che poi però si era ripresentato e le aveva condotte dinnanzi quel cadavere, i disegni, i sogni, tutto. Doveva esserci un nesso tra tutte quelle vicende e il fatto che Hel fosse sparita non poteva non essere collegato ad almeno uno di quegli strani avvenimenti. Qualunque cosa avrebbe potuto aiutare a capire qualcosa, non aveva senso tenersele per sé a quel punto.
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Barbara, ferma e immobile, persa nel niente, stringeva forte Matthew che ormai si era svegliato. Anche lui era visibilmente scioccato da quello che era successo, sua sorella non era tornata a casa quella notte. Non diceva quello che tutti pensavano e temevano: sua sorella poteva essere morta per mano dello Squarciatore. Non sapeva quanto questo pensiero si avvicinasse alla verità.
Erano rimasti soli in casa, il signor Blanc era uscito, di nuovo, per cercare sua figlia; non sopportando di starsene con le mani in mano aspettando che qualcun altro facesse qualcosa per ritrovarla, per dovere, per coscienza, per obbligo sociale, ma non affettivo, non con determinazione e vero interesse come solo un padre può essere motivato.
A malincuore, sapendo di lasciare la moglie e il figlio in quello stato d'animo provato e triste, uscì ugualmente per cercare sua figlia. Chiese a chiunque se l'avesse vista, non si arrestò un solo minuto. Si augurava soltanto che non le fosse capitato nulla di male, che stesse bene e sarebbe tornata presto tra le sue braccia, poco importava cosa avesse combinato, le avrebbe perdonato tutto non appena l'avesse stretta a sé.☽𓆩♛𓆪☾
Due chiacchiere con Moon:
La famiglia di Heloise è a pezzi.
Kimberly, nonostante sia molto arrabbiata con l'amica per come si è comportata con lei, sta impazzendo all'idea che qualcosa sia successa all'amica.
Tutti sperano che ella venga ritrovata, mentre Hel è prigioniera di due creature, di un destino che non ha mai voluto e di una decisione dolorosissima che le si sta imponendo.Ci becchiamo dopo, col punto di vista di Hel.
Ciao anime!
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Rovhtàri e la dimora delle ombre
FantasíaHai mai sentito parlare di Incubi e Succubi? Abiette creature che si nutrono prevalentemente delle tue paure più intense, e per cibarsene, ti inducono a provarle in maniera feroce e spietata. L o r o sono i veri protagonisti di questa vicenda...