Lentamente, spingendo la porta delle mie stanze e cercando di procedere in silenzio, fummo fuori l'uscio di quella camera ormai a me resa infernale dall'atto che vi era stato consumato; che ne avrebbe occupato ogni angolo celandovisi per sempre e, con una buona dose di alte probabilità, si sarebbe ripetuto molto più repentinamente di quanto volessi.
Attraverso il corridoio, lungo e stretto, seguita da un buio senza vita e asfissiata da quelle terree pareti, mi girai una volta e un'altra ancora, certa che nessuno ci seguisse.
Doveva essere ciò che più somigliasse alla notte, in quanto la sospettosa tranquillità faceva presagire che molti stessero dormendo, infatti noi potemmo procedere speditamente verso un ancor più buio corridoio che discendeva accompagnato da grossi scalini.Da lì in avanti, il silenzio venne coperto da gemiti, lamenti e sin anche urla straziate. I prigionieri di quella spregevole struttura subivano forti atrocità per punizione, o meglio dire per allettare il loro carceriere, agli sbagli compiuti; sempre se di vere colpe si potesse parlare.
Seguendo il consiglio della mia fidata ancella continuammo la nostra discesa e la traversata di quelle prigioni, rimanendo nel buio e nel silenzio, per non allarmare gli imprigionati e regalare loro false speranze d'aiuto con il nostro passaggio e per riuscire a uscire invisibili così come eravamo entrate.
Affinai più che potei la vista, concentrandomi alla ricerca dell'unico recluso di cui avessi bisogno, non risparmiandomi così la visione di scene assai violente e perverse.Un Incubo, non sostenendo più il dolore delle proprie braccia appese su di una muffosa parete o forse a causa del proprio peso, giaceva a terra, col suo sangue che si era riversato colante e che imbrattava le mura fino al suolo, ora morto, privo dei suoi arti che, putridi, erano rimasi attaccati alle manette che li avevano cinti.
In un'altra, bestie rinsecchite, col solo strato delle loro pelli grinzose, rosicchiavano voracemente ossa di loro simili che erano sopperiti per legge di natura: il più debole muore per sfamare il più forte.
Teste mozzate, budella sparpagliate, sangue, ossa e resti fecali occupavano la maggior parte delle celle.
Finché, rannicchiato in un cantuccio, in fondo a uno di quei cubicoli maleodoranti, cingendosi le proprie gambe con le braccia e dondolando sul posteriore avanti e indietro, lo vidi: Aeglos.
Mi feci dare subito le chiavi da Magoa e aprii la serratura, entrandovi, lui arretrò spaventando coprendosi il volto con le mani: - No, no! Basta... pietà, pietà! - urlò singhiozzante.- Ssh! Aeglos, basta, sono io, Heloise.
- NO, vai via, VAI VIA! Mi ucciderà, tu non puoi... mi ucciderà.Era chiaro che avesse subito una tortura assai penosa e la causa era stato il mio abbandonarmi a un piacevole momento tra le sue braccia, non potei non sentirmi enormemente in colpa tanto da sentirmi soffocare.
- Dobbiamo andarcene, se resti qui succederà di nuovo, se scappi, hai una piccola possibilità di farcela.
- No, no! Lasciami, lasciami! - insisteva spaventato lui.
- Andiamocene via, assieme.
A quell'ultima parola, schiuse gli occhi e mi fissò, immobile.
Gli tesi la mano e fortunatamente ricambiò il gesto, così che, sentendone salda la presa, velocemente potemmo uscire di lì. Camminava a fatica, dolente per ciò che aveva subito, a gambe larghe quasi gli si fossero storte. I prigionieri ci videro, iniziarono a percuotere le sbarre e a farne fuoriuscire le braccia che vanamente cercavano di afferrarci, lamentandosi, urlando, dibattendosi. Come le anime perdute nell'antro di Ade, si agitavano imploranti, così fragili da essere quasi incorporee.
Cercammo di esser lesti in quella traversata, col cuore che mi pulsava irregolarmente nel petto e risalimmo, col fiatone, gli scalini che ci condussero fuori.
Nessuno aveva sentito niente, bene.
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Rovhtàri e la dimora delle ombre
FantasíaHai mai sentito parlare di Incubi e Succubi? Abiette creature che si nutrono prevalentemente delle tue paure più intense, e per cibarsene, ti inducono a provarle in maniera feroce e spietata. L o r o sono i veri protagonisti di questa vicenda...