In un solo istante il tempo si fermò. Mi sentivo bruciare forte l'anima perché è inammissibile pensare come, in un battito di ciglia, venisse spezzata la vita di una giovane donna in carriera.
Riflessioni infinite.
Se tutto finisse di colpo, il Giorno Nero arriverebbe, così immediato, senza preavviso alcuno.
Il destino esiste?
Se tutto fosse scritto? Non a matita, ma con inchiostro indelebile, in uno di quei documenti dove un solo errore potrebbe danneggiare il bel capolavoro che in tutta una vita hai cercato di comporre e non puoi cancellare, rimediare, tamponare, sovrascrivere; dopo tutto la vita è questo.
Un piccolo errore, un attimo nel posto sbagliato, può determinare un'irrimediabile conseguenza. Siamo noi, dunque, ad avere il grande potere di determinare tutto con le nostre scelte o esiste... esiste un destino?☽𓆩♛𓆪☾
Lei, dottoressa al Jour Georges Vecola, non sapeva, ignara, che il Giorno Nero sarebbe arrivato così rapidamente e non avrebbe potuto respingerlo.
Non ha potuto fermarlo o chiedergli altro tempo, per vivere... per arricchirsi, per godere di ogni cosa.
Chissà perché lei è stata così sfortunata e io e Kim così fortunate da non essere aggredite. Si è trattato realmente di un solenne caso fortuito o no?Non restava che chiedersi mille e mille volte ancora "perché?", "perché non io?".
Dovrei gioire ancora adesso di quel non, che per me oggi si è rivelato come possibilità e non come negazione.
Non posso permettermi di andarmene ora, non posso e non voglio; se quel Giorno fosse arrivato adesso, avrei osservato eternamente quel buio infinito che mi avrebbe fatta cadere in un baratro di incompiutezza incessante.
Adesso non posso andarmene.Non ho mai desiderato tanto vivere come in questo momento, non potrei sopportare di impormi la parola fine. Mai avuta così tanta paura di non arrivare sana e salva a casa come questa notte. Seguita solamente da ogni tipo di pensiero negativo e costante nella mia mente.
Per fortuna adesso sono al sicuro, sono a casa, spero che quel Giorno resti lontano da me.
Quando ti trovi faccia a faccia con la morte, la paura è tale da farti nascere una speranza che vedi come un corridoio illuminato da percorrere per scapparne il più possibile lontano dal buio.Turbata da ciò che ho visto? È un eufemismo.
Ritrovarti la morte in faccia è di per sé una visione orribile, ma assistere a uno scempio del genere è insostenibile. Ho vomitato, più e più volte al ricordo di ciò che avevo visto, e continuavo a vomitarne il ricordo, fisso nella mia memoria, che fa orrore e immensa rabbia.
Non riesco a credere che Lui, che sia stato Lui a far questo; a condurci dalla dottoressa per poi lasciarci andare, a quale scopo?
Un assassino malato a tal punto, non ci lascerebbe sfuggire così; un assassino tanto abietto capace di sbriciolare la vita di un innocente, non proverebbe pietà.
Così cercai di convincermi che non fosse stato Lui, non so neppure il motivo, ma cercavo di difendere una persona così pragmatica che non aveva portato nient'altro che scompiglio nella mia vita. Eppure, sentivo di doverlo fare. Spero davvero che questa negazione sia vera.
Kim, che fino a quel momento era crollata sul mio letto, urlò sbarrando gli occhi, per poi guardarmi e scoppiare a piangere.
Ci abbracciammo, come mai avevamo fatto prima, con energia di chi era sopravvissuto miracolosamente, con la consapevolezza che avevamo la possibilità, ancora una volta, di quella stretta l'una nelle braccia dell'altra.
La paura di quello che tutti chiamavano lo Squarciatore era in tutti noi. Una presenza invisibile eppure, così presente, indelebile ai nostri occhi che avevano visto ciò di cui era capace.
Quella giornata fu pessima.
Le nostre madri tremavano ancora fin dentro le ossa e ci guardavano in ogni istante con gli occhi raggelati, impauriti e imploranti, di chi aveva quasi perso ciò che di più caro ha nella propria vita, sguardi che allo stesso tempo scaldavano il cuore e ti colmavano di tutto l'amore che solo una madre può provare, e che divulgavano l'aiuto silente e implorante che solo la morte poteva smuovere.
Inutile dire che fossi in punizione per l'eternità.
Quanto gli eventi possono influire la vita di un essere umano? Chi, che cosa, ti rende ciò che sei. Era come se si fosse piazzato dinnanzi la mia strada un segnale stradale di obbligo, che imponeva di proseguire verso un'altra strada diversa da quella che mi ero riproposta.
Non lo sapevo, come potevo; ma qualcosa, qualcosa di veramente grande, di lì a poco avrebbe rivoluzionato la mia vita per sempre senza che io potessi decidere diversamente: ed è forse questo il destino.
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Rovhtàri e la dimora delle ombre
FantasíaHai mai sentito parlare di Incubi e Succubi? Abiette creature che si nutrono prevalentemente delle tue paure più intense, e per cibarsene, ti inducono a provarle in maniera feroce e spietata. L o r o sono i veri protagonisti di questa vicenda...