Sento un'irrefrenabile forza interiore dentro me che non riesco a tenere a bada. È una notte calda e sono qui a combattere me stessa e quest'istinto animale che graffia e agita tutto ciò che di tranquillo era assopito in me.
È come se un fulmine mi fosse entrato dentro e stesse scuotendo tutto energicamente.
Come fossi un animale capace di penetrarti coi suoi occhi bramosi che irrompono nell'oscurità della notte. Cacciatrice, vogliosa di intrappolarti al suolo coi suoi artigli che, scelta la sua preda, GRAFFIA, MORDE, sente l'odore della paura che alimenta la brama di sangue. Il mio essere incute terrore e suggerisce l'idea di una regina, incontrastata, della notte. Potrei balzare addosso in un fugace istante e donarti subito la morte e, vittoriosamente, godermi in tutta tranquillità il mio pasto.Sento me stessa dominata da questo feroce istinto animale.
I suoi occhi cobalto fissi su di me, deliziati da quella creatura famelica ch'ero diventata, asserviti a me completamente, non spiacente affatto di questa mia perdita di volontà. Nonostante ciò, questa parvenza non mi era sgradita anzi ne traevo piacere, il potere crescente dentro di me mi inebriava, e ancor più il fatto di riuscire in questa condizione a essergli tanto gradita.Lui col suo corpo marmoreo scolpito, era tra le più belle creature che questo mondo potesse offrire, bello in modo dannato, bello in modo sovraumano, dannava e affamava il mio corpo che avrebbe voluto afferrarlo e farlo suo. Finché in una mossa fulminea non mi fu addosso e il mio e il suo corpo copularono sfociando in una violenta emissione di energia dalla quale scaturì un fumo nero; vidi poi il suo beffardo ghigno affiorare soddisfatto e i suoi occhi vivaci spegnersi man mano nel buio, portando con sé quell'istinto felino che aveva pervaso me stessa in quegli istanti, lasciandomi sola, carne inerme, colma di una sconfortante e più normale timidezza qual era la mia vera natura.
Aprii gli occhi. Nulla di ciò che avevo sognato aveva un senso, se non quello di essere inconsapevolmente e adesso consapevolmente attratta a dismisura, e come mai nessuno fino adesso, da Lui che era apparso nella mia vita rimanendo tuttavia un colossale enigma. Sul mio letto, tra le lenzuola e con tutti i vestiti addosso, tutto era normale eppure diverso in modo inspiegabile.
Forse ciò che la mia mente aveva elaborato, mi aveva scossa a tal punto da farmi sentire accompagnata ancora da un'inspiegabile forza che invadeva tutto il corpo.
Non seppi spiegare in che modo, ma mi sentii diversa.
Un soffio di vento gelido accarezzò il mio viso, scacciando la sensazione di calore che avevo fin ora avvertito, vidi la tenda muoversi, mi alzai e chiusi la finestra che avevo lasciato aperta e rimasi estasiata dalla bellezza della luna in quella notte: così grande, così luminosa, seppur fosse metà del suo tutto, pareva chiamarmi, attirarmi a sé. Sentii come un sussulto dentro, la consapevolezza che qualcosa là fuori chiamasse il mio aiuto, ma tutto ciò che potevo fare era analizzare quella sensazione e tenerla per me.
La mattina seguente, Kimberly era tornata la ragazza sorridente, grintosa e piena di forza di sempre, aveva deciso ancora una volta di riporre dentro sé tutto il suo dolore lasciando che la consumasse all'infinito riponendolo nel suo profondo, per far emergere solo una ragazza più forte.
- Buongiorno amichetta! Ti sono mancata? Ma certo che sì, vedo che sei a malapena sopravvissuta in questo noiosissimo posto.
- Buongiorno anche a te. - L'abbracciai, sinceramente felice che fosse tornata a scuola, che stesse bene o che almeno ci provasse.
- Che mi sono persa?
- Mmm... niente, la solita noiosa vita scolastica. Anche se... in effetti qualcosa è successo, Annabel e Lea hanno litigato di brutto.
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Rovhtàri e la dimora delle ombre
FantasíaHai mai sentito parlare di Incubi e Succubi? Abiette creature che si nutrono prevalentemente delle tue paure più intense, e per cibarsene, ti inducono a provarle in maniera feroce e spietata. L o r o sono i veri protagonisti di questa vicenda...