Cap.51-You are perfect to me.

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-Sabato 5 Marzo (cinque giorni dopo)

#Zayn

"Hai preso tutto?" Le domandai ancora e lei rispose con un 'Mmh' affermativo, continuando a guardare fuori. Era l'una e mezza, eravamo partiti da una mezz'ora- dopo aver finito le lezioni del sabato- ed Emily era abbastanza strana. Non diceva quasi nulla, continuava a fissare fuori dal finestrino ed era insolitamente calma. Non cambiava stazione radio ogni tre secondi, non cantava, non si sporgeva a baciarmi. C'era decisamente qualcosa che non andava. "Emily, stai bene?"

"Come?" Mormorò. "Oh, sì, tutto bene." Aggiunse poi, torturandosi le mani tra loro.

"Posso sapere cos'hai? Se non sei sicura di voler incontrare i miei, siamo ancora in tempo per.." Sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri.

"No, no! Sono felicissima di questo, lo sai. E' solo.."

"E' solo..?" Cercai di farla continuare, mentre cambiavo corsia per fare un sorpasso.

"E se non gli piacessi?" Era preoccupata dall'inizio del viaggio per quello? Risi di gusto. "Non ridere, stupido. Sono seria." Disse, arrossendo.

"Oh, Dio, scusa." Mi passai una mano sulla faccia. "Perché mai non dovresti piacere ai miei genitori?"

"Mmh..non lo so, in realtà."

"Piacerai a tutti, comprese le mie sorelle." La rassicurai prendendole una mano e portandola sul cambio dell'auto con la mia.

"Magari per il fatto che fumo o che spesso impreco.." Si bloccò. "Magari loro si aspettano una ragazza più femminile, una..diversa."

"Tu sei perfetta per me. Lo vuoi capire?" Semaforo rosso, fermai la macchina e le lasciai un bacio sulle labbra.

"Ho paura." Mi confessò.

"Anche io ero in ansia la prima volta che ho incontrato i tuoi, ma è andato tutto bene. Vedrai che ti ameranno."

"Lo spero proprio." Le lasciai una altro bacio, poi ripartii.

#Emily

"Allora, sei pronta?" Mi chiese, io chiusi gli occhi e appoggiai la testa al sedile. Dopo due ore buone di viaggio, no, non ero ancora pronta.

"Non me lo chiedere." Sospirai e aprii la porta della macchina, scesi e mi ritrovai davanti una bella villetta a due piani, tre contando una probabile soffitta.

"Quando avevo sette anni, le famiglie dei ragazzi si sono trasferite qui a Bradford. Eravamo tutti vicini, per questo abbiamo fatto amicizia." Mi raccontò nel tempo in cui tirava fuori il borsone e la mia borsa del bagagliaio.

"E' una bella zona questa, non immaginavo fosse così Bradford." Fiori, aiuole, molte piante, casette bianche una vicino all'altra che affacciano sulla strada principale. Una zona abbastanza tranquilla e colorata.

"Ovvio che anche Bradford ha una zona più..povera, come qualsiasi altra città. " Annuii e, mentre lui si metteva la borsa penzoloni sulla spalla, io mi lisciavo il vestito e aggiustano il beanie sulla testa. Eravamo all'inizio di marzo, ma c'era ancora del venticello che rendeva possibile mettersi il cappello. Avevo caldo, ma avevo freddo. Ero strana, già.

Mi ero vestita in maniera semplice, elegante e casual insieme. Un vestito al ginocchio top nero e gonna bianca, delle Vans nere, il mio fidato beanie e una borsa semplice bianca. Nel complesso stava bene..credo.

"Sono..emh..vestita bene?" Chiesi al mio ragazzo, mentre ci avvicinavamo alla porta.

"Sì. Perché?" Rispose dopo avermi guardata.

Your Love Is My Drug (Di Giulia_Choppers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora