Cap. 57 - We are the directors of our own movie.

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A FONDO CAPITOLO CI SONO DELLE INFORMAZIONI, QUINDI LEGGETELE PLEASEEE <3 <3


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Nel capitolo precedente (nel caso vi foste dimenticate):

EMILY E' INCINTA, CAZZO!

*fine trasmissione, buona lettura*

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-Mercoledì 23 Marzo (il giorno dopo)
I raggi del sole che arrivavano dalla finestra erano così piacevoli sulla mia pelle che avrei potuto sonnecchiare per decenni, oltretutto le braccia del mio ragazzo erano intorno a me e il suo respiro calmo batteva sull'attaccatura dei miei capelli legati. L'unica cosa che rovinava il momento idilliaco era la nausea, amica onnipresente durante quelle mattine. Mi mossi leggermente, cercando di non schiacciare la pancia per far diminuire il leggero malessere, ma nel farlo svegliai il mio ragazzo che, facendomi un sorriso assonnato, mi baciò una tempia.
"Buongiorno." Sussurrò.
"Ciao." Ricambiai con un sorrisone, arrendendomi poi al mio corpo e districandomi da Zayn per andare in bagno a rimettere come ogni mattina. Lui mi seguì subito, arrivando dietro a me per accarezzarmi la schiena con dolcezza.
"Vuoi che ti vada a prendere qualcosa da mangiare?" Mi domandò, facendomi lanciare una mezza risata disgustata.
"Lo chiedi nel momento sbagliato." Mi lamentai, appoggiando la fronte sulla tavoletta.
"Ok, te lo richiedo tra un paio d'ore." Rispose con semplicità, aiutandomi a tirarmi su e lasciandomi tranquilla a darmi una lavata. Ci rimettemmo a letto con calma, io sbadigliai sul suo petto, lui voltato verso di me per guardarmi.
"Perché mi guardi?" Chiesi imbarazzata.
"Perché sei bella." Mi baciò una guancia. "E sei mia." E questa volta il suo bacio fu esattamente sulle mie labbra, prontamente ricambiato da un lieve movimento delle mie. "E non ci posso ancora credere che sono stato così stupido da abbandonarti mentre avevi bisogno del mio sostegno." Sospirò, passandosi una mano a tirarsi ciuffi scomposti di capelli.
"Zayn, ne abbiamo già parlato ieri." Mi lamentai, volendo dare per concluso quel discorso.
"No, Em, non l'abbiamo fatto" Mi guardò seriamente. "Sono davvero contento che tu mi abbia perdonato, ma-"
"Nessun ma. Questa cosa ha spaventato a morte anche me, capisco perchè hai reagito in quel modo e l'importante è che tu sia tornato qui. Da me." Poi gli presi una mano, la intrecciai alla mia e l'accompagnai incerta sulla mia pancia. "Da noi." Lui abbassò lo sguardo e dopo poco tempo..sorrise, in una maniera timida che mi fece battere forte il cuore.
"Sono contento di averlo fatto. Sono contento di aver capito." Mi confessò. "La paura rimane, ma finché siamo insieme..mi sento in grado di conquistare il mondo intero." Gli accarezzai la mascella, avvicinandolo a me per baciarlo.
"Anche io ho paura, Zayn, ma dobbiamo viverla giorno per giorno e prendere le cose come vengono, cercando di far andare tutto nel migliore dei modi." Lo baciai di nuovo e quando mi staccai fu lui a riallacciarsi a me.
"Adoro quando parli in maniera così matura" Disse sulle mie labbra, smettendo poi di parlare per accarezzarmi in silenzio. "Dovremmo..dirlo in giro?" Mormorò dopo un po'.
"In giro?" Chiesi a mia volta.
"Sì, intendo al gruppo.." Lo sentii deglutire. "..alle nostre famiglie."
"Ehi, un passo per volta, va bene?" Gli presi in viso con entrambe le mani. "Ora ascolta quello che succederà: prima di tutto andrò da un dottore-"
"Andremo." Mi corresse con un filo di voce. "Non ti lascerò sola di nuovo."
"Ok, andremo da un dottore per una visita."
"E questo lo faremo proprio oggi." Quasi ordinò.
"No, Zayn, oggi non ho voglia." Lui scosse la testa.
"Oggi pomeriggio, caso chiuso. Voglio essere sicuro che stiate bene, entrambi." E io alzai gli occhi al cielo, felice ed esasperata al tempo stesso.
"Ok, stai calmo, maschio alfa." Borbottai, fintamente indispettita per il suo tono risoluto, poi conclusi la spiegazione del piano: "Quando sapremo che tutto va bene, parleremo con i ragazzi e, solo quando saremo pronti, lo diremo alle nostre famiglie." Ricevendo un cenno d'assenso da lui.
"Ottimo piano, micetta." Il mio sorriso si ingrandì, quel soprannome mi ricordava l'inizio della nostra relazione. Gli diedi corda, riportando alla mente ai primi giorni della nostra conoscenza.
"Mio dio, all'inizio neanche ti sopportavo e adesso.." Indicai noi due perché non sapevo come concludere la frase.
"Guarda che anche tu eri insopportabile! Volevi avere sempre l'ultima parola e..dio, quante volte hai ferito il mio intoccato orgoglio maschile." Si portò la mano al cuore come se l'avessi pugnalato.
"Sappi che il tuo ego era un po' troppo grande, volevo solo ridimensionarlo." Risi della sua faccia sconvolta. "E l'ultima parola la voglio avere anche adesso, quello non è cambiato."Feci un cenno orgogliosa di me stessa, ricevendo un ghigno innamorato dal mio ragazzo.
"Credo che il tuo carattere sia la prima cosa ad avermi fatto innamorare. Il tuo essere sempre così forte, mi ha catturato." Sorrise dolcemente. "Intendo..ho sempre avuto un carattere più brusco rispetto agli altri, abituato ad avere sempre ragione, volevo essere sopra a tutti e chiunque era attratto da questo mio atteggiamento, capisci cosa intendo, no? Non ero abituato a sentirmi dire di no, sentirmi rifiutato." Io annuii. "Poi sei arrivata tu, hai iniziato ad andarmi contro, farmi capire cosa volesse dire conquistare, così altamente fiduciosa nella superiorità e nella dignità femminile. Mi hai spiazzato. Mi hai respinto, poi sfidato, e lentamente mi hai cambiato." Continuò. "Mi piace chi mi hai fatto diventare."
"Sei sempre stato tu, Zayn, avevi solo bisogno di qualcuno che levasse la polvere dallo specchio e ti facesse vedere sul serio."
"E io sono contento che sia tu ad averlo fatto." Mi guardò intensamente, poi si abbassò per baciarmi con lentezza. Continuammo a baciarci con calma per qualche minuto, fino a che Zayn non si staccò per poter respirare. "Mi sento così incredulo!" Sussurrò senza staccarsi dalle mie labbra, sfiorandomi ad ogni parola. "Se a settembre mi avessero detto che sarei finito così..felice, fidanzato e in dolce attesa non ci avrei creduto." Si morse un labbro e spostò il braccio per guardarmi. "Nemmeno ora ci credo, a dirla tutta.."
"In teoria sono io quella in dolce attesa." Lo corressi, facendo scivolare la testa nell'incavo del suo collo, baciando la pelle tesa della giugulare.
"Ma io attendo dolcemente con te." Specificò.
"Oh, dio, quanto siamo mielosi!" Mi lamentai con finto disgusto, districandomi da lui per salirgli a cavalcioni. "All'inizio non eravamo così." Continuai con quel viaggio nei ricordi.
"No, decisamente, All'inizio eravamo indipendenti."
"E combattivi." Ribattei.
"E orgogliosi." Continuò.
"E stronzi."
"Quello soprattutto." Rise, sollevando il busto per baciarmi la mascella.
"Oh, e facevamo sesso ovunque." Gli feci notare.
"Come se adesso non facessimo sesso. Abbiamo solo finito i posti fantasiosi dove farlo." Precisò.
"Se non fosse stato per quella scommessa non penso ci saremmo avvicinati così tanto." Lui sollevò un sopracciglio e scosse la testa sorridendo.
"Secondo me sbagli." Disse infatti dopo. "Ci avrei comunque provato con te e tu mi avresti rifiutato all'inizio, per poi stalkerarmi su Facebook per vedere con chi uscivo il sabato sera. Ti saresti fatta trovare casualmente nello stesso posto in cui di solito passavo il tempo e ti saresti ubriacata per venire a letto con me senza poi avere sensi di colpa la mattina dopo." Iniziò il suo spiegone. "Io però da vero cavaliere ti avrei solo riaccompagnata in dormitorio e ti avrei lasciato un bacio sulla guancia, facendoti pazzamente innamorare di me."
"Ma non esiste!" Mi lamentai con una risata. "Tu sei quello che mi avrebbe stalkerato e cercato per locali, innamorandoti poi delle mie movenze leggiadre sulla pista da ballo."
"Una cosa in comune c'è però." Sussurrò, passando le mani sulle mie spalle per farmi abbassare su di lui e toccare il suo petto con il seno.
"E cosa?"
"Il finale: l'importante è che ci innamoriamo."
"Sei smielato da fa schifo." Commentai con un sussurro sulle sue labbra dischiuse. "Ma ti amo lo stesso." Pressai le mie labbra sulle sue.
"Mmh, lo so." Replicò con un sorriso, mentre io passavo le mani tra i suoi capelli per avvicinare il viso al mio, baciandolo di nuovo. Il sangue nelle mie vene ribollì letteralmente e io mossi lievemente il bacino sul suo per creare frizione. "Uhm, Em?"
"Cosa?" Domandai, non bloccando per nessun motivo quella lieve e piacevole oscillazione.
"Vuoi fare-? Cioè io pensavo che-"
"Che c'è, non hai voglia?" Gli chiesi, la fronte aggrottata, il busto sollevato.
"Cazzo si, certo, ne ho sempre voglia con te." Ninfomane. "Solo..la pancia come-"
"Ti stai preoccupando per il bambino?"
"Beh, si?" Rispose confuso. "Non vorrei che il sesso-"
"Zayn, non ho idea di che mese sia, ma sono piuttosto sicura di non aver superato il mese di totale formazione del suo piccolo corpo." Spiegai. "Oltretutto fare sesso fa bene e ne ho voglia."
"Quindi è vero che entrerai in uno stato di continua eccitazione e ipersensibilità fisica?"
"E questa dove l'hai sentita?" Risi.
"Un film credo." Si grattò la testa.
"Non lo so, può essere, devo documentari su internet. Intanto.." Mi levai la maglia e mi slacciai il reggiseno, riappoggiandomi sul suo petto, pelle contro pelle. "..che ne dici di scoprirlo da solo?"
"Molto volentieri." Esalò, levando dalla sua testa qualsiasi altro pensiero che non fossi io, lasciandomi libera di muovermi sul suo corpo, mentre le sue mani mi accarezzavano i fianchi. Lo baciai di nuovo e rabbrividii alla sensazione delle sue dita scivolare lungo la mia pelle, fino a passare oltre i pantaloncini che usavo per dormire e posarsi sui miei glutei nudi. Li strinse tra le mani e mi spinse contro di sé, creando una dolce frizione che mi fece boccheggiare, ripetendo il movimento più volte.
"Un'altra cosa che è cambiata dall'inizio." Mormorò, invertendo all'istante le posizioni per essere lui sopra. "Non ti lamenti di stare sotto."
"Solo perché tenere sempre il comando della situazione è stancante." Risposi, facendolo ridere. "Non ti montare la testa, Malik." Aggiunsi.
"Uh, questa frase è così..da prima!" Riferendosi a prima che ci innamorassimo, continuando a pensare all'inizio della nostra conoscenza.
"La cosa vale anche-" Mi fermai all'improvviso per gemere, mentre lui mi guardava ammirato con una mano ancora piazzata sul mio seno. "-adesso."
"Oh dio." Si morse il labbro e ripeté il gesto appena compiuto, passando il pollice sul capezzolo. "Sei davvero sensibile.."
"Ehi, il mio seno non è un joystick. Ti decidi a.." Ansimai e deglutii, la sua bocca su quello che non stava accarezzando con le dita. "..fare qualcosa."
"Agli ordini." Rispose, facendo sparire gli ultimi indumenti tra noi, portando all'istante una mano in basso, oh, così in basso. Strinsi le lenzuola tra le dita e inarcai la schiena, facendo spuntare un sorriso soddisfatto sulle labbra del mio ragazzo. "Mi ci potrei abituare a questa tua sensibilità, la adoro."
"Come se ti servisse ulteriormente una gonfiatina all'ego." Mi lamentai, però le mie proteste vennero soffocate dalle sue labbra, spinte sulle mie quasi con prepotenza. Mi aiutò con gesti lenti delle dita a prepararmi per lui, alternando frasi dolci a baci a parole così sporche che rischiarono di farmi venire in poco tempo. Poi tutto si fece confuso e veloce, la passione a scaldare ulteriormente le cose. Mi ritrovai ad ansimare sotto il suo corpo, lui seppellito in me fino in fondo, la pelle lievemente sudata attaccata alla mia. Le spinte da subito intense, toccarono nervi dolcissimi dentro il mio stomaco, costringendomi a graffiare la schiena del mio ragazzo e a lasciarmi andare in profondi gemiti, che sembrarono eccitarlo di più. Arrivammo all'orgasmo quasi contemporaneamente, sussurrando i rispettivi nomi sulle labbra dell'altro, prendendoci poi tutto il tempo per far tornare regolare il respiro.
"Una cosa che non è cambiata dall'inizio però c'è." Disse dopo un po' di tempo, il necessario per riprendere il controllo del cervello.
"E quale?" Domandai con uno sbadiglio causato dalle membra rilassate.
"Ti ho sempre fatto godere, non importa dove o come. Gli orgasmi con me sono sempre stati soddisfacenti." Sbuffai una risata e gli tirai un pugno su una spalla, passandomi poi una mano in faccia, sconsolata.
"Sei un idiota."

Avevamo fatto colazione fuori dalla scuola, attenti a non incontrare nessuno dei nostri amici per non dare spiegazioni. Per fortuna la nostra invisibilità ninja era andata a buon fine, così ci trovavamo in giro per il centro londinese, per una piccola passeggiata e con tutta l'intenzione di mangiare pranzo fuori.
"Quindi..tra noi va tutto bene?" Domandò dopo un po' Zayn, tornando sul discorso di quella mattina, mentre attraversavamo Regent's Park a piedi.
"Sì, Zayn." Risposi, mentre il venticello mi accarezzava i capelli. Lui annuì e rimase in silenzio, deglutendo e grattandosi la testa con una mano.
"Sicura?" Ripeté mordendosi il labbro.
"Oh dio, Zayn, fermati e guardami." Lui si bloccò nel bel mezzo del viale del parco, prendendosi gli accidenti di un paio di skaters per essere proprio nella loro traiettoria. "Io non ce l'ho assolutamente con te, perché ti capisco e non ti faccio una colpa per aver avuto il cervello in corto circuito per un paio d'ore." Ripetei ancora, gli occhi fissi su di lui, gli strinsi di più la mano. "Sono contenta che tu sia tornato da me, nonostante tutto quello che dovremo affrontare più avanti."
"Questo è il minimo, io ti amo e in questa storia siamo in due." Mi prese il viso tra le mani. "Qualsiasi cosa succeda più avanti, sappi subito che non mi pento di tutto questo, delle mie scelte, delle nostre azioni..anche se è un bambino che non abbiamo cercato." Mi rassicurò.
"Magari, lui o lei, ci può aiutare a crescere, a prendere responsabilità, ad amarci di più."
"Sì, ne sono certo ora." Mi baciò, scostandomi i capelli da davanti al viso. "Ti amo."
"Anche io." Gli accarezzai uno zigomo. "Sei tranquillo? La finirai di rimuginare su questa storia? Tutto va bene, ci amiamo e siamo felici."
"Sì, ora sto meglio." Sospirò come se si fosse tolto un peso dallo stomaco. A quel punto riprendemmo a camminare, parlare e scherzare lungo la strada, concentrati solo su di noi..almeno fino a quando - seduti al ristorante dove avevamo intenzione di fare pranzo - il mio telefono e quello di Zayn non suonarono in contemporanea.
"Pronto?" Domandai, sentendo il mio ragazzo farmi eco con la sua telefonata.
"Dove cazzo sei? Stai bene? Sei con Zayn? Gliel'hai detto? Come ha reagito?"
"Giulia, troppe domande tutte insieme. Non dovresti essere a lezione?" Chiesi, ascoltando la risata sollevata di Zayn, una risata rivolta a chi era dall'altra parte del telefono. Gli chiesi con una contrazione delle sopracciglia chi fosse e lui mimò Liam con le labbra.
"Si, ma non ti ho visto a lezione e mi sono preoccupata, ok? Sono nascosta in bagno, durante l'ora della Stivens, quindi dimmi che va tutto bene."
"Va tutto bene." Le dissi con un sorriso che, ovviamente, lei non poté notare. A quel punto Zayn, forse per dare a me e Giulia un po' di privacy, si alzò dal tavolo e mi comunicò - nonostante fosse ancora al telefono - che sarebbe andato ad ordinare anche per me. Io annuì e gli feci l'occhiolino, tornando a prestare attenzione a Giulia.
"Non lo stai dicendo solo perché te l'ho detto io, giusto? Va d'avvero tutto bene?"
"Sì, davvero. Gliel'ho detto e, beh, ha reagito male, ha spaccato una sedia e se n'è andato, ma-"
"E questo sarebbe il tuo 'va tutto bene'? Ecco, è tutta colpa mia che ti ho convinta. Adesso lui è andato via e tu mi odierai e- scusami Emily, non volevo finisse così." La sentii tirare su con il naso.
"Puoi lasciarmi finire di parlare, per favore?" La zittii, riuscendo a farla stare zitta e in attesa che parlassi. "Ora va davvero bene, è tornato da me, si è scusato e le cose si sono messe bene."
"Quindi..va tutto bene." Ripeté come per accertarsi.
"Hai dei problemi all'udito per caso?" Mi lamentai. "Sì, Giulia, va tutto bene."
"Oh. Oh! Beh, in questo caso te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene e lui ti sarebbe rimasto a fianco, io ho sempre ragione." Si vantò, passando dall'opposto depresso a quello euforico nel giro di un solo secondo. Io scossi la testa esasperata e divertita, pronta a rispondere alle sue prossime domande. "Ok, quindi dove siete ora?"
"A mangiare fuori, andiamo in ospedale oggi pomeriggio per una visita di controllo."
"Uh, bene, fammi sapere come state, appena sai qualcosa." Sentii il suo sorriso anche attraverso la cornetta.
"Certo, Giuls, non preoccuparti." Vidi Zayn tornare al tavolo e sedersi di fronte a me, quindi mi preparai a salutare la mia amica. "E' il caso che stacchi ora, ci vediamo quando torno ok?"
"Certo, non vedo l'ora di abbracciarti!" Mi disse.
"Ah, ultima cosa, non dire nulla agli altri. Per ora vogliamo tenere la cosa per noi, d'accordo? L'unico che sa è Liam."
"Certo capitano, bocca cucita."
"Grazie, ti voglio bene." La salutai.
"Anche io." Staccai il telefono e guardai Zayn, ricambiando il suo sguardo.
"Quindi Giulia sa?" Mi chiese con un sorriso dolce.
"E' stata la prima a saperlo, mi ha convinta a dirlo a te."
"Non me lo volevi dire?" Io scossi la testa.
"No, ho avuto paura."
"Lo capisco, avrei avuto paura anche io."
"Se fossi rimasto..ingravidato tu?"
Chiesi con una risata per smorzare la tensione.
"Improbabile eh?" Rise anche lui. "Comunque ti ho preso un hamburger e degli anelli di cipolle, da bere una Coca Light."
"Vuoi farmi ingrassare più del dovuto?" Gli domandai.
"No, voglio sfamarti." Rispose semplicemente, facendo spallucce. "E ho già pagato io."
"Sembri mio padre." Scoppiai ancora a ridere.
"Addirittura?" Sbuffò, adocchiando poi il cameriere che stava venendo a portarci i nostri ordini e ringraziandolo successivamente.
"Beh, buon appetito." Augurai, cercando di scacciare l'ansia che l'imminente visita mi stava portando addosso.

Alla fine eravamo arrivati in ospedale, nella sala d'aspetto del medico. C'erano altre coppie nella stanza e tutti sembravano guardarci, chi con comprensione, chi scocciato, chi con curiosità: quegli sguardi mi mettevano in soggezione, mi sentivo come sotto esame e non mi piaceva la sensazione. Mi strinse più vicino a Zayn, cercando di guardare la porta e nient'altro.
"Che succede?" Mi domandò, passando un braccio sulle mie spalle per tenermi più vicina.
"Ci guardano." Sussurrai e lui guardò brevemente le persone intorno a noi con cipiglio infastidito.
"Lasciali guardare. Sicuramente staranno ammirando la nostra innata bellezza." Commentò, facendomi sorridere.
"Sei narcisista."
"Già, così dicono in giro." Lo baciai per zittirlo, finendo poi a ridere sulle sue labbra a causa delle sue mani a solleticare i miei fianchi. "Te l'ho mai detto che sei bella?"
"Giusto un paio di volte."
"Uh, non ricordo, ma nel dubbio lo ripeto: sei splendida." Neanche a dirlo arrossii.
"Ti amo anche se hai problemi gravi alla memoria." Risposi, nascondendo il mio viso rosso nella sua maglietta.
"Emily Allen?" Ci richiamò un'infermiera appena uscita dalla porta davanti a noi, facendoci sobbalzare entrambi.
"Sono io." Mormorai, alzandomi e avvicinandomi alla donna con Zayn dietro di me.
"La dottoressa Martin la sta aspettando dentro." Mi comunicò con professionalità.
"Grazie mille." Presi per mano il mio ragazzo e varcai la soglia imbarazzata. "Uhm, permesso?"
"Entri pure signora- uhm, signorina Allen." Si corresse nel vedermi, mettendo su un sorriso tenue che mi fece sbollire via un po' d'ansia.
"Buongiorno." Salutai quindi.
"Buongiorno a..posso darti del tu?" Mi chiese e io annuii velocemente.
"Sì, lo preferisco."
"Perfetto. E tu sei..?" Chiese a Zayn, alzandosi per stringerci le mani.
"Zayn Malik, il suo..compagno." La dottoressa strinse la mano ad entrambi, invitandomi poi con un gesto della mano a prendere posto su una sedia laterale, dove l'infermiera stava preparando l'occorrente per un prelievo.
"Siediti pure qui, ci vorrà un secondo." Mi tranquillizzò la donna, prelevando velocemente due piccole fiaschette di sangue per fare i dovuti esami, lascandomi poi andare con un sorriso dolce. "Ecco fatto. Puoi solo consegnarmi il contenitore con le urine che ti è stato dato da riempire prima?" Io annuii e lo tirai fuori dalla borsa in cui l'avevo nascosto da quando me l'avevano dato in sala d'aspetto, affidandolo alla donna.
"Grazie Wanda, puoi portarmeli entro mezz'ora? Vorrei esaminare per bene la situazione." Le domandò la dottoressa, ricevendo un cenno d'assenso mentre io e Zayn prendevamo posto sulle sedie di fronte alla sua scrivania. "Innanzitutto, benvenuti. Io sono la dottoressa Grace Martin, ginecologa, ma penso lo sappiate già visto che siete qui." Annuii con un certo imbarazzo. "Siete molto giovani.." Constatò, guardando il foglio con le mie generalità che avevo compilato all'inizio, sempre in sala d'aspetto. "E' un bambino cercato?"
"Non propriamente." Sussurrai, facendola annuire come per farmi presente che capiva la situazione.
"Ok. Uhm, vorrei solo farvi alcune domande per accertarmi della condizione medica di entrambi. Va bene?"
"Nessun problema." Dissi, mentre Zayn si limitò ad annuire.
"Quindi, c'è qualcuno nella vostra famiglia che soffre di qualche tipo di allergia?" Scossi la testa e sentii il mio ragazzo pronunciare un veloce 'no'. "Nessuna malattia genetica? Diabete?"Entrambi negammo e lei segnò le nostre risposte su un foglio. "Problemi di alcolismo o di droga?"
"Assolutamente no." Risposi.
"No." Si aggiunse lui, facendo apparire soddisfatta la dottoressa.
"Molto bene. Ora vorrei fare un paio di domande sui tuoi sintomi e poi farti ancora qualche controllo fisico." Mi avvisò, battendo con la penna sul foglio che stava lentamente riempiendo di informazioni. "Hai avuto nausee, giramenti di testa, febbre?"
"Solo nausee e una leggera febbre."
"Ti sei resa conto di essere aumentata di peso nell'ultimo periodo? O di essere più sensibile fisicamente?"
"Mi sono accorta di essere più affamata del normale e..alcuni vestiti si erano lievemente rimpiccioliti." Comunicai. "Però non capisco cosa intenda con-"
"Sensibilità fisica?" Annuii. "Intendo maggiore sensibilità ai capezzoli, per esempio."
"Oh." Esalai imbarazzata, scambiandomi un'occhiata con Zayn, pensando a quello che era successo quella mattina. "Sì."
"Hai già fatto test di gravidanza?"
"Ne ho fatti quattro."
"E sono risultati positivi?"
"Tutti e quattro." Mormorai, Zayn mi strinse una mano per farmi coraggio.
"Hai idea di quante settimane sei incinta?"
"No..non ho fatto molto caso al mio corpo in questo periodo." Confessai e lei annuì comprensiva, poi sembrò tentennare prima di fare la domanda successiva, quasi avesse paura lei stessa di porla.
"Pensate di andare avanti con la gravidanza o avete intenzione di stopparla?" Io mi irrigidii e guarda subito Zayn.
"Non ne abbiamo mai parlato esplicitamente.." Sussurrò lui.
"Ne abbiamo sempre parlato come fosse già deciso..di tenerlo?" Domandai quasi.
"E' sempre meglio fare chiarezza. Volete che vi lasci un attimo soli per parlarne?"
"No, non c'è problema." Disse lui. "Per me sarebbe grandioso andare avanti in questa cosa." Disse sicuro, sondando il mio sguardo con i suoi occhi. Io mi aprii in un sorriso.
"Sì, anche io voglio andare avanti."
"Quindi avete intenzione di portare a termine la gravidanza?" Chiese ancora, ricevendo un assenso da entrambi. "Bene, ho tutto ciò che mi serve per ora, almeno finché non arriveranno i risultati degli esami del sangue e delle urine." Si alzò e mi invitò a fare lo stesso. "Ora, se togli le scarpe e la giacca misurerò peso e altezza." Feci come richiesto e conclusi velocemente anche quella parte della visita, apprendendo con tristezza di aver preso circa tre chili e mezzo dall'ultima volta che mi ero pesata. "Beh, Emily, a quanto hai un corpo normale e sano, tutto sembra procedere con cura." La donna annuì tra sé e sé. "Fai esercizio fisico?"
"Sono nella squadra di cheerleading e seguo il corso di educazione fisica a scuola, ma oltre a quello nulla."
"E tu?" Chiese a Zayn.
"Io?" Ribatté confuso. "Ha importanza?"
"Metà dei geni arrivano da te, quindi sì, ha importanza." Spiegò con calma.
"Gioco a football: ho quattro allenamenti a settimana, più la partita." La dottoressa Martin si sedette alla sua scrivania, permettendomi di rimettermi scarpe e giacca, scrivendo anche quelle minime informazioni sul fascicolo. Poco dopo l'infermiera, Wanda, ritornò nella stanza, porgendo alcuni fogli all'altra donna, congedandosi poi per lasciarsi soli.
"Oh, bene! Secondo gli esami tutto è in ordine." Comunicò dopo un paio di minuti, continuando a sfogliare. "E posso anche dirvi con certezza che il piccolino lì è di dieci settimane e mezzo. Clinicamente sei entrata nel terzo mese, mese in cui iniziano a svilupparsi i polmoni e i muscoli." Scattai quasi in piedi a quella notizia, guardai Zayn con gli occhi brillanti, stringendo di più la sua mano. "Per il sesso è un po' presto, ma dalla dodicesima settimana potremo già fare un'ecografia completa, più di quella che faremo tra poco, per controllare che il bambino non abbia anomalie."
"Il sesso." Ripetei come in trance, lo sguardo perso.
"Sì, so che questa visita vi farà sembrare tutto reale, più di prima perlomeno, ma ti chiedo di non svenire prima che io abbia concluso l'ecografia." Mi fece ridere, alzandosi di nuovo per farmi strada fino a un lettino di tela bianca dietro un paravento. La seguii e d'istinto Zayn venne dietro di me, mentre la dottoressa mi chiedeva di togliere la maglietta, i pantaloni e poi di stendermi sul lettino. Feci quando richiesto e il mio ragazzo trascinò una sedia fino al mio fianco, rimanendo nel suo stato di mutismo, tipico di quando aveva troppo a cui pensare e da digerire.
"Tutto bene?" Gli domandai, accarezzandogli i capelli.
"Sì, solo..è tutto così nuovo." Disse, poi scosse la testa come a scacciare i suoi pensieri. "Sono un idiota, quella da sostenere dovresti essere tu e invece sono io che mi sto facendo tranquillizzare da te. Scusa, Em."
"Ehi, va tutto bene. Ti amo, non c'è problema."
"Anche io." Mi baciò sulle labbra, poi arrossì ricordandosi della presenza della sottoressa.
"Non imbarazzarti, è sempre bello vedere una coppia, così giovane, così unita da farsi forza a vicenda." Finì la frese, poi afferrò un tubetto di gel da un cassetto e accese un piccolo schermo, prendendo in mano l'apparecchietto per le ecografie. "Ora, non credo tu abbia mai avuto una gravidanza-"
"Effettivamente no." Specificai subito.
"Appunto, quindi ti dirò cosa succederà adesso. Questo gel ci permetterà di avere un quadro completo del feto, nonostante io non possa dire con certezza il sesso, è già possibile vedere i contorni del corpo." E spostò lo schermo in maniera che potessimo vederlo tutti e tre. "Il gel sarà freddo, ma con la sonda si scalderà velocemente, di questo non ti devi preoccupare."
"Va bene." Esalai ansiosa, mentre lei iniziava a spalmare il gel freddo sulla mia pancia, facendomi rabbrividire.
"Agitata?" Mi chiese per distrarmi, iniziando a passare la rotella sopra per scaldarlo.
"Penso di essere sul punto di sputare fuori il mio cuore, lo sento battere in gola."
"E' normale, è successo anche a me durante la mia prima gravidanza." Mi rassicurò. "E tu come ti senti?" Chiese a Zayn. "Ti vedo pallido."
"Uhm..io sto bene." Rispose, nel suo solito comportamento da uomo tutto d'un pezzo. Sorrise nella sua direzione, poi tornò a parlare con me.
"Va meglio?" Domandò riferendosi alla sensazione di freddo. Io annuì e lei premette poco di più la sonda, dando ufficialmente inizio all'ecografia. I miei occhi furono quindi risucchiati dallo schermo, dove un'immagine in bianco e nero riportava ciò che era dentro la mia pancia. La dottoressa continuò a muovere lentamente l'apparecchio, fermandosi solo dopo un paio di secondi, quando i contorni di un piccolo corpo si delinearono, facendomi stringere più forte la mano del mio ragazzo. "Eccoci qua." Premette un pulsante e fermò l'immagine sullo schermo, evidenziando ancora di più quel piccolo corpo. "E' ancora presto per sentire il battito ma posso confermare le settimane di gravidanza: undici circa." Spalancai la bocca senza distogliere lo sguardo dallo schermo, deglutendo per impedire a delle lacrime di bagnarmi le guance per l'emozione. "Sorprendente vero?"
"Lui..è qui dentro?" Chiesi lievemente, accarezzando con un dito il lato del mio stomaco per non intralciare la dottoressa.
"Sì, sicuro al cento percento. Congratulazioni." Solo a quel punto mi ripresi ed ebbi la forza di voltarmi verso Zayn, almeno per vedere la sua espressione. I suoi occhi erano incollati al bambino - il nostro bambino - e il labbro inferiore era intrappolato tra i denti per l'agitazione.
"Zayn?" Lo richiamai.
"Quello è.."
"." Risposi, sapendo già cosa volesse dire.
"Il nostro bambino." Rabbrividii nel sentirgli dire quelle tre parole, stringendo la sua mano.
"Sì Zayn." Annuii ancora, vedendolo piano pano aprirsi in un sorriso. Quando riuscì a staccare gli occhi dallo schermo, li posò su di me, abbassandosi subito per darmi un bacio sulla bocca pieno di gioia. A quel punto non ci fu verso di fermare le lacrime, emozionata com'ero, era già un traguardo che non stessi singhiozzando.
"Non ci posso credere!" Si lasciò andare in una risata, chiudendo persino gli occhi in un'espressione di pura felicità, continuando a lasciare piccoli baci sulla mia faccia, due sotto gli occhi per eliminare le gocce.
"Volete che vi stampi un'immagine?" Domandò mentre mi porgeva un asciugamano di carta per potermi ripulire.
"Sì, ." Rispose lui, posando un ultimo bacio sulle mie labbra per poi lasciarmi ritornare seduta, passandomi la carta sullo stomaco per togliere il gel.
"Dobbiamo prenotare la prossima visita, prima delle tredici settimane." Mi comunicò, io mi infilai la maglietta, gentilmente passatami da Zayn, e insieme la seguimmo di nuovo alla scrivania, riprendendo i nostri posti sulle sedie. "Tra due settimane va bene?"
"Per me è ok. Zayn?" Lo guardai.
"Sì, va bene anche per me." La dottoressa fotocopiò ogni documento e gli esiti degli esami, mettendoli poi in una piccola cartellina con l'ecografia stampata e il bigliettino con il prossimo appuntamento.
"Un paio di avvertenze: entrando nel terzo mese, la nausea sarà una costante e potrebbero subentrare anche stanchezza e mal di schiena. Cerca di sforzarti il meno possibile e prendi con regolarità le vitamine che ora ti prescrivo." Firmò una ricetta e la aggiunse al plico con il resto dei fogli, consegnando tutto nelle mie mani dentro una busta di plastica. "Qui c'è una piccola guida alla gravidanza, leggila se hai voglia perché è davvero utile." Appoggiò sul tavolo anche un libricino, afferrato con sicurezza da Zayn e aggiunto all'interno della busta. "Ultima cosa, curiosità a dirla tutta: in questo periodo comincia a svilupparsi il senso dell'udito. Potete iniziare a fargli ascoltare musica con le cuffie o a cantargli qualche canzoncina, lo aiuterà una volta nato a riconoscere la voce dei genitori." Al che mi aprii in un sorriso: il piccolo quindi poteva sentirmi quando gli parlavo!
"Grazie mille, dottoressa Martin." Mi alzai e le strinsi una mano, mentre Zayn faceva scivolare un braccio lungo la mia vita e mi stringeva a sé. Anche lui strinse la mano alla donna, sorridendole e ringraziandola per la visita.
"Dovere." Rispose lei, accompagnandoci alla porta e aprendola per noi. "Alla prossima, allora."
"Arrivederci." La salutai, uscendo dalla stanza e non sentendo nemmeno le occhiate degli altri su di me. Ci spostammo verso l'ascensore per tornare nel dormitorio della scuola, e una volta tra le mura metalliche, mi strinsi di più nell'abbraccio del mio ragazzo, voltandomi del tutto per affondare il viso nel suo collo. "Mi sento così felice e confusa e spaventata e-"
"Lo so, Em, lo so." Mi accarezzò i capelli. "Mi sento così anche io."
"Però è una bella sensazione." Aggiunsi, tirando fuori dalla busta e dal fascicolo l'ecografia in bianco e nero. "Cioè, questo piccolo sta crescendo e..è nostro. Metà di ciascuno di noi. E' una sensazione devastante, mi sta mangiando lo stomaco." Zayn rise di nuovo, facendomi riporre tutto nella busta per poi sollevarmi e farmi fare un giro completo in aria, fermandosi solo a causa dell'ascensore che era arrivato al piano terra. Uscimmo dall'edificio, ma non smise di ridere, nemmeno quando rischiò di urtare un paio di turisti indaffarati nelle spese. E il suo buon umore andò a braccetto con il mio, non venne intaccato da nulla, neanche dalla pioggia che aveva preso a scendere leggera e fastidiosa come solo a Londra poteva esserlo. A quel punto ci fermammo e il bacio che ci scambiammo sotto quelle gocce fredde, riuscì a fare invidia alle migliori scene di un film romantico: noi eravamo i registi del nostro stesso film e la trama si prospettava qualcosa di magico.

"Ti giuro, ho provato a convincerli di non preoccuparsi, ma quando non vi hanno visti a mensa non c'è stato verso di bloccarli." Mi bloccò Giulia fuori dalla porta della nostra stanza, affiancata da Liam con sguardo preoccupato.
"Cosa intendi?" Le domandai, il sorriso luminoso in volto e Zayn stretto a me.
"I ragazzi, tutto il gruppo, sono dentro la vostra stanza e dicono che non se ne andranno fino a che non riceveranno spiegazioni." Si aggiunse Liam, facendo un cenno alla porta alle loro spalle.
"Come hanno fatto ad entrare?" Chiese Zayn, il suo sorriso lievemente incrinato dalla preoccupazione.
"Sono capitanati da quel coglione del mio ragazzo..e lui ha ancora la tessera magnetica della stanza, visto che prima era la sua." Comunicò con una smorfia. Zayn si voltò a guardarmi, masticandosi un labbro.
"Che facciamo?" Io sospirai e gli strinsi di più una mano.
"Possiamo provare a parlare e..dare la notizia. Se vuoi." Proposi. "Oppure mentire e aspettare."
"Non credo riuscirei a mentire su questo." Disse dopo un po'.
"Già, nemmeno io.." Risposi, facendo calare il silenzio nel corridoio solitario.
"Tu..ti senti pronta?" Chiese a me, accarezzandomi una guancia.
"No. Sì. Forse?" Risposi confusamente.
"Ehi, respiriamo." Mi consigliò e insieme facemmo un respiro profondo. "Ok. Adesso entriamo e affrontiamo di petto la questione." Mi istruì. "Rimarranno scioccati per qualche ora, ma vedrai che andrà bene."
"Ok. Ok. Solo..un secondo che penso a cosa dire." Gli chiesi, ma lui scosse la testa.
"O adesso o mai più, diremo la prima cosa che ci verrà in mente." Mi strinse a sé e, con Giulia e Liam, entrammo nella stanza, vedendoli tutti seduti - dieci maledette persone - sul letto.
"Vogliamo spiegazioni." Esordì Mary, braccia incrociate al petto.
"Adesso." Si intromise Louis, sostenuto da altre nove teste che annuivano convinte.
"Ragazzi." Li riprese Liam alzando gli occhi al cielo, ma venne fulminato da un'occhiata da Harry.
"Non interferire tu." Lo bloccò Caroline.
"Già, Liam, tu almeno sai cosa sta succedendo." Disse Niall.
"Forse dovreste lasciare loro decidere quando parlare." Provò Meredith, sostenuta solamente da Francy.
"Ma voi due da che parte state, uhm?" Chiese Jenna.
"Non potete costringerli a parlare." Fece presente la biondina, mentre Tracy alzava gli occhi al cielo.
"No, avete ragione, penso sia giusto dirvelo." Dissi.
"Già, noi..abbiamo una cosa da confessare." Borbottò comunque il mio ragazzo.
"Lo sappiamo." Fece presente il riccio.
"Non mettete ansia." Ringhiò Giulia, riuscendo a farli zittire tutti.
"Ok, ehm.." Come avremmo dovuto dirglielo? Diretto? Velato? Ed ecco che tornavano gli stessi dubbi che avevo avuto quando dovevo dirlo a Zayn. Forse però in questo caso era meglio prepararli con qualche frase di circostanza e solo dopo accennare al fatto che..
"Emily è incinta." ..esatto, al fatto che fossi- no, un attimo, cosa?! Guardai Zayn e lui fece spallucce, facendomi capire che non sapeva come dirlo in altro modo.
"Che cosa?!" Urlarono quasi tutti in coro, tranne Meredith che sembrava sospettarlo già.
"Quello che ho appena detto: Emily è incinta." Tracy si fece aria con una mano, mentre Carol aveva lo sguardo perso.
"Non penso di aver capito bene." Mormorò Jenna.
"State scherzando?" Chiese poi Louis, passando dal guardare me a guardare Zayn.
"No, nessuno scherzo." Dopo quella mia frase, il silenzio calò nella stanza e sia io sia Zayn lasciammo i nostri amici comprendere e accettare quello che avevamo annunciato.
"Dite qualcosa." Supplicò infine Zayn, fissandosi a guardare soprattutto Harry.
"Io..non so se questo bambino è voluto o-" Iniziò il riccio, ma venne bloccato da me.
"Non è cercato, ma abbiamo intenzione di tenerlo."
"Ok, è ovvio che vi aiuteremo per quanto possibile-"
"Io sono brava come babysitter." Lo interruppe Francy con un sorriso rivolto a noi, facendo sbuffare indispettito il ragazzo per essere stato interrotto per la seconda volta.
"-spero solo che ci abbiate pensato bene e che sappiate a cosa andrete incontro." Zayn annuì serio.
"Ne abbiamo parlato e siamo sicuri." Spiegò.
"Siamo contenti di..questo." Portai la mano intrecciata a quella del mio ragazzo sulla mia pancia, così che entrambi potessimo toccarla. Harry rimase pensieroso.
"Harry?" Lo richiamò Zayn.
"Ti starò vicino, Zay, ma voglio solo essere sicuro che non ti senta costretto in qualche modo. Senza offesa Emily."
"Nessuna offesa, capisco cosa intendi."
"Sto benone, Har, e ne sono sicuro. Sono piuttosto eccitato." Così Harry si alzò e strinse in un abbraccio il suo amico, battendogli poi leggere pacche sulle spalle.
"Allora va tutto bene, sono contento anche io." Sussurrò. "Gli darete il mio nome?"
"Oh per carità." Rise lui, facendo ridere anche me.
"Ragazzi?" Chiesi, per pregare chi ancora non aveva parlato, di dire qualcosa.
"L'importante è che ne siate felici." Disse Meredith con un sorriso dolce.
"Beh, sapete che vi dico? Io sono contento! Mi piacciono i bambini." Niall si alzò in piedi e abbracciò Zayn, lasciandomi poi un bacio sulla guancia. "Sarò uno zio Niall perfetto!"
"Grazie Irish." Gli sorrisi.
"Possiamo usarlo come mascotte per la squadra di cheerleading?" Chiese Allyson con un sorriso, sostenuta da un annuire febbrile di Mary che voleva lo stesso.
"Solo se sarà femmina. In caso contrario diventerà la mascotte della nostra squadra di calcio." Si aggiunse Louis, facendo ridere il mio ragazzo.
"Credo che non potrà essere la mascotte di nessuno." Commentai. "Sono di quasi tre mesi il che vuol dire che andrò avanti con la gravidanza oltre la fine della scuola."
"Oh mio dio, nascerà ad agosto?" Chiese Tracy con gli occhi brillanti. "Io ho sempre voluto festeggiare il mio compleanno durante il mese più caldo dell'estate."
"Io credo nascerà a settembre." La corresse la sorella.
"Non lo sappiamo ancora, tra due settimane avremo la seconda visita, quindi-"
"Avete già fatto una visita?" Chiese Francy.
"Sì, uhm..oggi." Rispose lui per me.
"Per accertarci che tutto andasse bene." Aggiunsi.
"Hai fatto un'ecografia?" Mi domandò Meredith con gli occhi luminosi e io annuii, tirando fuori l'immagine dalla busta che aveva ancora Zayn. Tutte le ragazze mi circondarono per vedere la foto, mentre i ragazzi si spostarono in un angolo a parlare.
"Ma quanto è piccolo!"
"E' bellissimo."
"Sbaglio o ha il ciuffo di Zayn?" Commentò Caroline, facendoci ridere. Tra tutti quei commenti, spostai il mio sguardo per incrociare quello di Zayn e una volta trovato, mi sorrise, facendomi capire che tutto andava bene. Ora il gruppo sapeva e, nonostante la sorpresa, l'avevano presa bene. Per quel motivo ricambiai il sorriso, prestando maggiore attenzione alle mie amiche che con entusiasmo crescente mi facevano domande. Decisamente il nostro film stava prendendo una piega inaspettata ma bellissima.

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Vi ricordo che questa storia non è mia ma di Giulia_Choppers su EFP

Se volete commentare la storia su Twitter l'hashtag è #ChoppersYLIMD

Messaggio dell'autrice:

1. "Vorrei solo fare pubblicità al gruppo whatsapp che io e altre venti ragazze abbiamo creato per sostenere Zayn da dopo che lui con un tweet ha dato ufficialmente inizio al fandom chiamato Zquad (nome di cui vado estremamente fiera visto che avevo quella piccola parola nella bio di Twitter da marzo, da quando lui ha lasciato la band): il nostro gruppo si chiama AlphaZquad ed è possibile vedere le stronzate che scriviamo lì sopra su twitter all'apposito hashtag #AlphaZquad. Se volete farvi una risata, quell'hashtag è giusto per voi :D"

2. "Stavo pensando di creare un gruppo whatsapp per chi volesse rimanere in contatto con me, per sapere date di aggiornamenti, spoiler, aiutarmi quando ho dubbi esistenziali, sapere delle nuove storie, avere consigli o semplicemente parlare. Se qualcuna di voi è interessata, basta che lo scriva nella recensione, in un messaggio su Twitter (io sono @OrsoPolareChop) o ancora tramite un tweet all'hashtag #ChoppersYLIMD e io vi manderò un messaggio chiedendovi nome e numero da aggiungere. Ditemi voi ;)​"



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