Cap.32-Busy day (part 2)

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#Zayn
Stupido! Stupido! Stupido! La gelosia mi attanagliava lo stomaco, la rabbia mi bruciava ancora. Quello stronzo l'aveva toccata, ci aveva provato!
Perché tutto il mio stomaco era in subbuglio? Il cuore batteva più velocemente del solito?
Ero malato. Sicuramente.
"Bene, bene! Il signor Malik si è presentato! Wow, Emily Allen fa miracoli." Il professore di letteratura credeva di essere divertente? Beh, non ero in vena!
"Sì, professore, ha ragione. Ora mi dia quella verifica che voglio togliermi un peso." Mi sedetti al mio banco, dopo aver strappato di mano dal prof quel cazzo di foglio.
"Ha tutta l'ora per finire. Vada con calma, è un ragazzo intelligente, non mi va di bocciarla." Nonostante tutto gli feci un sorriso, ringraziandolo.
Prima domanda: Parla della caduta di Troia, delle leggende e dell'autore.
Pff, nulla di più facile. Presi una penna blu e cominciai a scrivere. Avrei fatto fiera Emily.

#Emily
Terza ora. Filosofia. Tracy al mio fianco sembrava rilassata, sicura di sé.
"Cos'hai?" Chiesi. Di solito, durante l'ora di filosofia, sbuffava e imprecava contro il prof.
"Nulla, sono solo tranquilla." Mi sorrise e io corrugai la fronte. Quella ragazza mi nascondeva qualcosa, poco ma sicuro.
"Buongiorno a tutti." Esordì Tompson entrando in classe. Ci squadrò tutti, poi si fermò a guardare Tracy e il suo sorriso si fece più caldo. Era vestito in maniera impeccabile. Una maglia a maniche lunghe blu, un paio di jeans chiari, una sciarpa al collo e delle Vans bianche.
"Buongiorno, professore." Salutammo tutti. Tracy gli mimò qualcosa a lui cui rispose con un sorriso appena accennato.
"Bene, oggi faremo una lezione un po' particolare. Dovrete dividervi in gruppi di cinque, scegliere un capogruppo che verrà qui da me e prenderà un foglio.." Disse mostrando i fogli che aveva tirato fuori dalla borsa. "..e discutere tra voi dell'argomento elencato sul foglietto. Scrivete quello che vi dite sotto il titolo della discussione e consegnatemelo a fine lezione. Tutto chiaro?" Chiese.
"Sì, chiaro." Rispose Caroline, dietro di me, vicino a Giulia.
"Limpido."Borbottò Louis.
"Tutti tranne la signorina Tracy Clarke. Abbiamo una verifica in sospeso, no?" Tracy annuì e si avvicinò alla cattedra, parlando con il professore. Io avvicinai il mio banco a quello di Louis, stessa cosa fecero Caroline, Mary e Giulia.
"Posso fare il capogruppo?" Chiese Caroline, guardando verso sua sorella che ancora parlava con il professore. La guardai in maniera interrogativa e lei fece spallucce.
"Voglio andare a sentire cosa si stanno dicendo, mi sembrano troppo..affiatati. Se faccio il capogruppo devo andare a prendere il foglio da lui e se vado da lui posso origliare un pezzo della conversazione." Rispose e Louis l'abbracciò.
"La mia ragazza è una bellissima Totally Spies." Caroline rise, poi scese la scalinata, andando verso la cattedra. Quando tornò tutte le chiedemmo la stessa cosa:
"Cosa si stanno dicendo?" Lei scosse la testa.
"Si sono zittiti appena sono arrivata e hanno cominciato a parlare del compito. Mia sorella nasconde qualcosa e ho tutta l'intenzione di scoprire cosa." Lanciò uno sguardo omicida al professore che era intento a consegnare un foglio a Tracy, poi sbuffò. Dopo poco sentimmo la biondina alzarsi dalla sedia e sibilare:
"Può uscire un secondo, professore?" Mettendo maggiore enfasi nell'ultima parte. Tompson annuì e uscirono insieme dalla classe. Caroline scattò in piedi e si appoggiò dietro alla porta con l'orecchio. Mary le fece segno di dirci quello che stava succedendo, ma lei fece una smorfia e aprì la porta, mostrandoci che loro non c'erano. Si erano allontanati chissà dove.
"Leggici quello che c'è scritto, che è meglio." La convinse Giulia.
"Appena mette piede in camera la bombardo di domande, poco ma sicuro." Disse e si risedette. Ci lesse quello che dovevamo fare. Discutere sui pro e contro della scoperta dell'America da parte di Colombo. Cominciammo a tirare giù una lista, discutendone tra noi d io scrissi degli appunti, evidenziando, cancellando, riscrivendo. Quando Tracy e Tompson rientrarono in classe, l'attenzione si spostò su di loro. Tracy si rimise seduta, aveva ripreso quell'espressione scazzata, mentre il prof la guardava con la coda dell'occhio. Tracy scriveva, scriveva, scriveva, senza alzare lo sguardo dal foglio. Noi finimmo la discussione e, al suono della campanella, consegnammo il foglio. Tompson gli diede un'occhiata veloce e ci sorrise.
"Ottimo lavoro, ragazzi. Metterò i voti sulla bacheca, di fianco alla porta dell'aula. Avete scritto i vostri nomi?" Io annuii, sistemandomi meglio lo zaino in spalla, e lui sorrise di nuovo."Perfetto, andate pure." Tracy si alzò e gli accartocciò il foglio sul petto, segno che era incazzata e aveva finito la verifica.
"Andiamocene." Sbottò lei e ci spinse verso l'uscita. Caroline prese per mano la sorella e la trascinò alle scale che portavano al piano superiore, le stanze. Dovevano parlare, evidentemente.
"Giuls, io vado da Zayn. Stiamo nella mia stanza. Tu vai a lezione, no?" Lei mi sorrise e annuì, facendomi poi l'occhiolino.
"Usate le precauzioni, tanto hai il cassetto pieno, e confessagli quello che provi..è la cosa migliore." Mi sussurrò l'ultima parte nell'orecchio, dandomi una carezza sulla testa e andando via con Mary e Louis. Storsi la bocca, sovrappensiero e arrivai, di corsa, fino alla mia stanza, notando che il bel moro era già lì, sorridente come non mai.
"Come mai sei così..felice?" Chiesi avvicinandomi ed estraendo da una tasca della cartella la chiave magnetica.
"Mi sono tolto il peso della verifica di letteratura." Si limitò a dirmi.
"Quanto ti hanno dato?" Chiesi sperando che fosse andata bene.
"Non lo so ancora, ma ero talmente sicuro quando scrivevo che, per ben tre volte, il prof ha controllato che non stessi copiando." Gli saltai al collo e gli lasciai un bacio. Lui rise e mi tirò su, tenendomi dalle cosce, entrando in camera e chiudendo la porta con un calcio.
"L'avevo detto che ce l'avresti fatta! Sono così fiera di te!" Gli diedi un altro bacio, che lui approfondì, lasciando che la sua calda lingua entrasse nella mia bocca. Abbandonammo a terra gli zaini e continuammo a toglierci l'aria a vicenda.
"Non sarebbe andata così se non fosse stato per te. Grazie." Riuscì a dire, poi mi appoggiò con le spalle al materasso.
"Di niente, piccolo." Mi baciò ancora, poi scese a baciarmi il collo con ardore. Buttai indietro la testa, in modo da dargli maggiore accesso, e strinsi due ciocche dei suoi capelli tra le dita. Con frenesia mi slacciò i bottoni della camicetta e mi sciolse in fretta la cravatta. Odiavo la mia divisa. Ansimai appena le sue dita raggiunsero veloci il bordo dei miei slip da sotto la gonna a scacchi. Scostò il tessuto e affondò due dita nella mia intimità. Soffocai un gemito, pizzicando il labbro tra i denti, e tirai di più i suoi capelli. Fece scivolare gli slip neri giù dalle mie gambe, lasciandomi ancora addosso la gonna. Le sue dita si fecero più insistenti, mentre le sue labbra cercavano le mie con più passione. L'altra sua mano andò a sfilarmi del tutto la camicetta, levandomi anche il reggiseno. Le sue labbra scesero lungo il mio collo, leccandolo, fino ad arrivare al seno. La sua lingua vorticava sui miei capezzoli, mentre io mi contorcevo sotto il suo tocco sensuale. Ero sul punto di venire, sentivo tutti i miei muscoli tendersi. Poi qualcuno bussò con insistenza alla porta.
"Non c'è nessuno!" Rispose Zayn, staccandosi un attimo dal mio seno.
"Signor Malik, dovrei parlare un attimo con la signorina Allen, se non le dispiace." Era Joe Tompson. Cosa voleva da me?
"Emh..si, un..un attimo." Imbarazzatissima mi alzai in piedi e presi la maglia del mio pigiama che era sotto il cuscino. Me la infilai, lasciai un bacio a fior di labbra a Zayn e uscii dalla porta.
"Mi perdoni, non volevo disturbare il vostro..pomeriggio studio." Disse, quasi ghignando, indicando i miei capelli. Li sistemai alla bell'è meglio con le mani, poi parlai:
"Credo che, vista la sua età, questi pomeriggi studio li abbia anche lei, professore. Non facciamo nulla di male, no?" Domandai retoricamente con il mio solito sorrisetto bastardo, facendogli spalancare la bocca. Oh, so essere molto sfacciata, caro il mio professore.
"Ottima risposta, complimenti." Rise, poi si fece serio. "Io..volevo sapere se conosceva il numero della stanza di Tracy Clarke."
"Certo..ma perché viene a chiedere a me, scusi?" Ero leggermente confusa.
"Beh, diciamo che l'ho seguita, ma non ho avuto il coraggio di interrompervi. Non sapevo a chi altro chiedere, gli altri erano già scomparsi." Confessò e io risi. Io e Zayn avevamo dato spettacolo.
"Stanza 182, è di sotto." Gli dissi.
"Grazie mille, signorina. E..buon divertimento." Rispose, dandomi le spalle per andarsene.
"Ah, un'ultima cosa." Tompson si fermò. "Sia buono con Tracy, una ragazza innamorata va trattata con riguardo. Non la faccia soffrire." Gli chiesi. Lui annuì sovrappensiero e si dileguò, permettendomi di tornare in stanza.
"Adoro quando usi quel tono di voce con chi ti prende per il culo." Zayn mi prese in braccio e mi baciò ancora. "Lo facciamo nella doccia?" Mi chiese e il mio sguardo si illuminò.
"Non l'ho mai fatto nella doccia." Risi.
"Nemmeno io." Sorrise e camminò fino al bagno, facendomi toccare terra solo per spogliarmi. Allungai la mano verso il box doccia, aprendo la porta e regolando il getto dell'acqua. Mi sfilò in fretta la maglia e mi tirò giù la zip laterale della gonna, lasciandomi nuda. Io mi aggrappai alla sue spalle e gli sciolsi il nodo della cravatta, lasciandola cadere a terra. La mia bocca trovò la sua, le mie mani scesero a sbottonargli la camicia che tolsi con la giacca blu. Gli slacciai la cintura e gli abbassai i pantaloni beige, facendo cadere anche i boxer neri. "Wow, veloce." Mi sorrise, poi all'ennesimo mio tocco, ansimò e disse: "Per quanto mi riguarda, potrei venire con un tuo solo sospiro." Mi resi conto di essere nella sua stessa condizione.
"Saltiamo i preliminari, non resisto più." Concordai con lui.
"Il preservativo, nella tasca dei pantaloni." Sorrisi, presi i suoi pantaloni da terra e tirai fuori il quadratino rosso dalla tasca. Lo strappai con i denti e tirai fuori l'anello di lattice, infilandoglielo con calma. Subito dopo mi spinse sotto il getto d'acqua calda. Le nostre bocche scivolose si attaccarono le une alle altre, la mia mano tornò a stringere i suoi capelli mentre la sua era andata a circondarmi un capezzolo. Gemetti di soddisfazione e premetti con forza le labbra sul suo collo, beandomi del caldo getto dell'acqua. Lui sorrise e mi passò una mano tra i capelli bagnati per tirarli indietro. Mi sollevò nuovamente dalla cosce, piazzando le mani sotto i glutei per tenermi sollevata, e mi fece aderire alla parete della doccia. "Tieniti forte piccola." Mi sussurrò con voce roca all'orecchio, prima di entrare in me con un colpo secco.
"Oh cazzo."Gemetti, toccando il muro con la testa e chiudendo gli occhi. Le sue labbra andarono a coccolare la mia gola, mentre la mia bocca era ancora aperta per il troppo piacere. I nostri corpi scivolosi aderivano perfettamente l'uno all'altro, il suo bacino cominciava a muoversi, il suo membro entrava e usciva da me con deliziosa lentezza.
"Mi piace da morire questa posizione."Ansimò lui, dandomi un altro colpo di bacino.
"Come mai?" Riuscii a chiedere, tirando di più i suoi capelli tra le dita.
"Riesco a controllarti." Elencò, facendomi notare che tutti i movimenti li controllava lui. Certo, lui e la sua mania del voler stare sopra. "Ma soprattutto..le tue pareti si stringono attorno al mio uccello in maniera fantastica." Il suo tono di voce e la sua ennesima spinta mi fecero gettare un urletto che Zayn sembrò gradire. "Brava, gattina, fatti sentire." Grugnì, affondando le mani nella carne dei miei glutei e facendomi rabbrividire. L'acqua continuava a scorrere, Zayn prese un ritmo più veloce che mi fece inarcare la schiena.
"V-vai più veloce." Dissi, aprendo gli occhi e incatenandoli nei suoi.
"Con molto piacere." Un ritmo disperato, la voglia di appartenersi, la voglia di sentire l'eccitazione scuotere i nostri corpi. Le mie labbra si fiondarono sulle sue, la sua lingua accarezzò la mia con dolcezza mentre rispondevo ai suoi affondi con una leggera rotazione del bacino. Nel piccolo bagno non si sentiva altro oltre allo scorrere dell'acqua e ai nostri gemiti soffocati.
"Emy, sto..sto venendo.." Ansimò, avvertendomi che era davvero al limite.
"Oh..dio..Ah!" Fu la mia unica risposta. Un altro affondo e Zayn sospirò intensamente, rilasciando il liquido nel preservativo. Nonostante tutto, continuò con quelle spinte, aumentando ancora la velocità.
"Forza, Emily, vieni.." Sussurrò e io lanciai un gemito vergognosamente alto, mordendogli la spalla per soffocare un urlo dovuto all'orgasmo. Lentamente lasciai andare la testa sulla sua spalla, baciandogli una clavicola. Delicatamente mi posò a terra, incastrandomi tra la parete e il suo corpo, la sua testa appoggiata alla parete, di fianco al mio orecchio. "Grazie, piccola." Sussurrò, spossato a causa dell'intenso orgasmo. Non capii precisamente per cosa mi stesse ringraziando, ma sorrisi e portai le mani dietro il suo collo, baciandogli la parte di pelle tra l'orecchio e la mandibola. Si tirò su e mi accarezzò una guancia, in maniera dolce. Le sue attenzioni mi piacevano, mi facevano sentire amata e io..amavo lui. Perché ormai era evidente. Questa certezza mi fece sospirare. Io mi ero innamorata di Zayn, quando avevo promesso a me stessa che non sarebbe successo. Rimanemmo ancora un po' sotto il getto caldo dell'acqua, poi Zayn uscì, allacciandosi un asciugamano alla vita, e aprendone uno più grande per me. Mi fece segno di uscire e mi avvolse nel morbido asciugamano, strofinandomi per asciugarmi. "Lo sai che sei bellissima?" Chiese subito dopo, girandomi lentamente verso di lui.
"Mai quanto te.." Mi baciò. Un bacio lento, dolce, uno di quelli che meritano un primo piano nei film. Poi, sorridenti, mettemmo le nostre divise nella lavatrice.
"Io non so preparare la lavatrice." Rise, vedendomi trafficare con i vari bottoni per scegliere l'impostazione migliore.
"Un giorno ti insegno." Lo rassicurai, facendola partire.
"Mmh mmh, subito dopo potremmo togliere dalla lista di posti particolari su cui scopare anche la lavatrice, magari quando è in centrifuga." Sorrise malizioso, andando in camera, per prendere il telefono dalla cartella abbandonata ai piedi del letto.
"Perciò c'è anche una lista?" Chiesi ridendo.
"Mi pare ovvio. Fin'ora l'abbiamo fatto sul classico letto, sia camera mia sia camera tua, sul comodino, sulle pareti e nella doccia. I prossimi saranno sulla lavatrice, nella macchina, sul banco della classe di musica..potrebbe essere eccitante in biblioteca!" Esclamò portandosi il telefono all'orecchio. "Chi vuoi che sia che ti chiama in classe, Styles?" Disse a Harry, dall'altra parte del telefono. "Hai lezione con quello di informatica, no? Ah sei già fuori? Bene.. Vai nella nostra stanza, mi serve un cambio.." Nel mentre che lui era al telefono mi venne in mente che avevo ancora le foto nella cartellina. Così mi avvicinai alla mia cartella, tirai fuori le fotografie e le misi sul comodino, poi presi la Canon. "No, Harry, ora..Ma sì, una maglia, un paio di pantaloni.." Era mezzo nudo e sovrappensiero, era meraviglioso. Impugnai la macchina fotografica e gli scattai una foto. "Ci andrei volentieri io se solo non fossi nudo..No, non è Emily che mi ha nascosto i vestiti, li ho messi a lavare.." Lui non se n'era accorto, il che mi fece sorridere. Gli avevo scattato altre foto, una di seguito all'altra. Le avrei aggiunte al mio album. "Edward, finiscila di parlare e portami dei vestiti, per favore..Ah ah..Bravo! E' per questo che ti voglio bene..A dopo riccetto!" Chiuse la chiamata e mi guardò con un sopracciglio alzato. Altra foto. Zayn sorrise, poi mi rubò la Canon e cominciò a farci delle foto insieme. Sorridenti, imbronciati, facendo espressioni strane e anche due o tre mentre ci baciavamo. "La professoressa avrà di che divertirsi, no?" Rise eposò la macchinetta sul comodino. Vide le foto che avevo stampato e cominciò a guardarle tutte. Mi sedetti al suo fianco e le guardai con lui, commentandole di tanto in tanto. Erano davvero belle.
"Zayn, se state scopando, posso lasciarti i vestiti qui sulla porta?" Chiese Harry dall'altra parte della porta della stanza. Risi e mi alzai in piedi per andare ad aprire la porta.
"Dove credi di andare, adorabile e dispettosa micetta?" Alzai un sopracciglio e lui mi indicò. "Vorresti andare ad aprire la porta svestita in quel modo?" Io feci spallucce e lui sbuffò esasperato, sorridendomi subito dopo. "Meglio se vado io. Tu siediti sul letto e non ti muovere." Feci come mi aveva detto e lui aprì la porta.
"Zayn sei arrapante un sacco, davvero, ma è stato un trauma mettere le mani nel tuo cassetto per prenderti i boxer. Perciò, o li prendi, oppure te li faccio ingoiare." Esordì Harry, gettando i vestiti sopra il moro. In un suo momento di distrazione si affacciò dalla porta, facendomi un cenno di saluto. "Ciao Emily."
"Ciao Edward." Ricambiai il saluto, usando il suo secondo nome.
"Ok, grazie mille, Harold, ora esci. Ciao e buon proseguimento di giornata." Gli chiuse la porta in faccia, poi si girò verso di me. "Diamoci una sistemata, tempo un'ora e andiamo a mensa per mangiare. Sbrigati piccola." Mi alzai e lui mi diede una leggera pacca sul sedere. Mi girai e gli feci una linguaccia, entrando in bagno per asciugarmi i capelli.

Your Love Is My Drug (Di Giulia_Choppers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora