Cap.29-Message.

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Senti, dimentica quello che è successo ieri. Dimentica quello che ti ho chiesto e dimentica il mio comportamento di merda. Resetta tutto quello che è successo da dopo..insomma..hai capito, spero. Emh..vabbé, nulla. Ciao, Zayn.


Quello era il primo messaggio che avevo letto appena sveglia, ma avevo trovato il coraggio di rispondergli solo alle quattro di pomeriggio. Il giorno prima, quando Zayn si era rifugiato in bagno, io ero tornata in camera, lasciandogli un bigliettino come avvertimento.


Ti prego non sentirti in imbarazzo con me. Non lasciare che quello che è successo cambi il nostro rapporto. Sei troppo importante per me.


Mi sono resa conto di provare qualcosa per te. Non so cosa di preciso, ma questo sentimento mi destabilizza.


In realtà non voglio dimenticare. Sei l'unico che mi fa battere il cuore così forte.


Zayn non dire così. Io ho bisogno di te.


Scrivevo e cancellavo. Scrivevo e cancellavo. Alla fine, la mia insensata paura prese il sopravvento facendomi inviare un semplice:


Ok, non preoccuparti. Emily.


"Sei una deficiente, ecco cosa sei!" Sbuffò Giulia, sfilandomi il telefono dalle mani. "Potevi confessare! Potevi confessare ciò che provavi e liberarti di quel peso!"
"Giulia, io ho paura." Confessai. Lei posò il cellulare sul comodino.
"Di cosa?" Domandò, sedendosi a fianco a me sul letto.
"Di rimanere bruciata, scottata dai miei stessi sentimenti. Sì, provo qualcosa per Zayn, ma lui non è interessato. Lui è interessato alla scommessa, non a me."
"Te l'ha detto lui questo?" Chiese accarezzandomi la testa.
"No, ma non è difficile da capire."
"Finchè lui non ti dice 'Emily, non provo nessun interesse nei tuoi confronti' c'è sempre una possibilità. Ma se tu non fai il primo passo, allora puoi scordarti che lo faccia lui!"Io sbuffai e mi sdraiai, nascondendo la testa sotto il cuscino. "Cambiamo discorso?" Io annuii e borbottai un Si flebile. "Cosa volevi dire ieri con la frase 'La preside ha detto che la scuola pagherà tutto, a patto che noi diventiamo anche le mascotte della squadra di football'?"
"Se noi accettiamo di diventare le cheerleader che sostengono la squadra di Lou durante le partite di football, allora la preside ci pagherà le trasferte delle nostre gare." Spiegai, levandomi il cuscino dalla faccia con stressante lentezza.
"Hai accettato vero?" Saltò in piedi.
"Volevo prima parlarne con gli altri." Sussurrai e lei annuì.
"Chiamali e proclama una riunione!" Esclamò, ridandomi il telefono. Io presi il cellulare e inviai un messaggio a tutti, dandogli dieci minuti per arrivare in palestra.
"Però..non me la sento di andare giù. Puoi spiegare tu? Vorrei dormire un pochino." Mormorai e lei mi fece un sorriso, annuendo.

Ero sdraiata da circa mezz'ora. Ero stanca, ma non avevo sonno. Sbuffai per l'ennesima volta e mi rigirai tra le lenzuola. Erano circa le sette e io non avevo fatto nemmeno cena, Giulia era ancora con i ragazzi del gruppo e io mi sentivo male.
Freddo.
Ecco come mi sentivo dentro. Le lenzuola erano fredde senza Zayn a scaldarle e..già mi mancava. Perché mi stavo affezionando così tanto a lui? Perché avevo lasciato al mio fragile cuore di finire tra le sue mani? Un tocco lieve alla porta mi fece sussultare. Non stavano bussando, ma qualcuno aveva urtato leggermente la porta. Mi alzai e aprii la porta. Davanti a me, c'era Zayn, appoggiato con la schiena alla porta. Appena mi vide si alzò velocemente e si passò una mano tra i capelli.
"Co-cosa ci fai qui?" Chiesi cercando di sembrare tranquilla.
"Io volevo..emh..ecco.." Sembrò non riuscire a dire qualcosa di importante, poi scosse la testa e continuò. "Avevamo, cioè..abbiamo..ripetizioni, no?"
"Sì. Entri?" Mormorai, delusa. Speravo in qualcosa di più..
"Emh..si." Mi feci da parte e gli permisi di entrare, chiudendomi la porta alle spalle. Non mi preoccupavo che mi vedesse in quello stato pietoso, i capelli arruffati, il trucco del giorno prima colato sotto gli occhi, la maglia del pigiamo stropicciata. Non importava nulla. Presi il libro di letteratura e, con un sospiro, mi risistemai sul letto, aspettando che lui si mettesse al mio fianco. Con mia sorpresa si sedette a terra con la schiena appoggiata al letto di Giulia. Lo sapevo, era imbarazzato. Con estrema calma gli spiegai anche tutto quello che c'era da sapere sull'Odissea, facendolo ripetere più volte.
"Basta così." Dissi, annunciando la fine. "Abbiamo finito." Lui si alzò e fece per dire qualcosa, ma la suoneria del mio telefono lo bloccò. Sospirai e risposi. "Pronto?"
"I ragazzi vogliono provare, tu scendi?" Domandò Giulia.
"Io..no, Giuls, non vengo. Preferisco stare a letto, non mi sento molto bene."
"Hai mangiato?"
"No, non ho mangiato nulla."
"Vai subito a prendere qualcosa da mangiare! Noi intanto proviamo la coreografia, ci vediamo dopo, ok?" M'informò.
"D'accordo."
"E per favore, mangia. Ho capito che stai male per lui, ma.."
"Ok, Giu, hai detto troppo, ci vediamo dopo." C'era così tanto silenzio in camera che lui poteva benissimo sentire quello che Giulia diceva.
"Ops, non pensavo fosse lì..Ok, a dopo." Chiuse la chiamata e io appoggiai il telefono sul comodino, passandomi poi una mano tra i capelli.
"Non hai ancora mangiato nulla?" Domandò spostando il peso da un piede all'altro. Ecco! Aveva sentito tutto.
"No, non ancora." Lui sospirò e appoggiò la mano alla maniglia della porta.
"Aspettami qui." Uscì dalla stanza, lasciandomi confusa e a bocca aperta. Mi sedetti sul letto e aggrottai le sopracciglia. Che diavolo stava facendo? Dopo qualche minuto sentii bussare alla porta, aprii trovandomi davanti uno Zayn in versione fattorino con due sacchetti in mano. Me ne porse uno e rimase sulla porta, indeciso se entrare o meno.
"Puoi entrare, non ti mangio." Dissi, cercando di alleggerire l'atmosfera. Zayn entrò e chiuse la porta, sedendosi sul letto. Aprii il sacchettino, trovandoci due toast. Storsi il naso alla vista del cibo e feci per posarlo sul comodino.
"Mangia. E' meglio se ti tieni in forze. Devo ricordarti io della gara di domenica?" Consigliò, iniziando a mangiare un panino.
"Grazie, Zayn." Sussurrai, imbarazzata, addentando il primo toast. Ok, basta con tutto questo imbarazzo, basta. Non potevo più sopportarlo. "Scusami." Mormorai a quel punto.
"E di cosa?" Chiese, non capendomi.
"Per tutto.." Per non aver risposto alla domanda di ieri, per averti deluso, perché provo qualcosa per te. "..ma soprattutto per questo." Dissi, prima di avventarmi sulle sue labbra. Lui inizialmente non ricambiò, troppo sorpreso, ma poco dopo sentii una scarica elettrica attraversarci entrambi e mi ritrovai stesa sotto di lui, mentre le nostre labbra non avevano intenzione di separarsi.
"Sì, ti perdono." Ansimò al mio orecchio, stampandomi un bacio sotto l'orecchio, ma allontanandosi subito dopo. "Mi piacerebbe tanto fare ginnastica, ma prima è meglio se finisci di mangiare." Sbuffai e ripresi in mano il toast. Lo guardai schifata e mordicchiai la punta del pane. Guardai Zayn e, dal suo sguardo, capii cosa stava pensando. Quando tirai fuori la lingua e leccai via, molto lentamente, una striscia di formaggio, lui sgranò leggermente gli occhi. Quando guardai il cavallo dei suoi pantaloni notai che il suo amico dei Paesi Bassi si era svegliato.
D'accordo, mi piaceva esagerare. Percorsi con la lingua tutto il contorno del toast e poi lo morsicai, leccandomi le labbra subito dopo. "Mi stai provocando?" Detto con il tono da pornodivo che lavora ad una hotline. Amavo quel suo tono di voce schifosamente erotico. Con quel tono poteva dirmi la lista della spesa e io sarei venuta comunque.
"Non farlo più." Sussurrai, deglutendo.
"Che ho fatto? Sto solo parlando.." Ecco, appunto!
"Tu vuoi che io mangi, ma se usi quel tono di voce così eccitante..non credo di potermi controllare a lungo. In più se penso a quello che hai nelle mutande! Credo che voglia venire fuori a giocare." Dissi, facendogli l'occhiolino.
"Mi piace questo gioco, davvero." Mormorò abbassando la voce di un tono, facendola risultare più roca e calda. Dio, che ti farei! Con un ultimo, erotico morso, finii il primo toast, leccandomi gli angoli delle labbra per rimuovere i residui di formaggio. Lui avvicinò una mano al mio viso e io piegai di lato la testa, avvicinandomi a lui e lasciandomi accarezzare.
"Micetta." Sorrise con la lingua tra i denti. Lo osservai a lungo, poi socchiusi gli occhi e, dopo aver strusciato la testa sulla sua mano, come un bravo gatto, sussurrai:
"Miao." E gli lasciai un bacio sul palmo. Alzai il viso e mi avvicinai alla sua bocca, lasciandogli un rovente bacio sul collo. Con uno strattone leggero mi portò sulle sue gambe, facendomi sedere sulla sua erezione. Con piccoli movimenti mi strusciai su di lui, lasciandomi scappare un sospiro.
"Forse il secondo toast lo mangerai dopo." Ansimò, mentre continuavo a occuparmi del suo collo. Mi ero soffermata su un punto solo e avevo cominciato a succhiare la pelle.
"Perciò posso smaltire quello che ho mangiato fin ora?" Domandai maliziosamente.
"Con piacere." Tirò fuori dalla tasca dei jeans un preservativo e me lo sventolò davanti agli occhi, sorridendo. "Comincia lo spettacolo."

Your Love Is My Drug (Di Giulia_Choppers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora