Cap.4- Hey, Malik. This is called girl's power. Don't forget.

812 29 1
                                    

Tornai in stanza da me e Giulia mi saltò addosso.
“Pur essendo un puttaniere, Harry è molto dolce.” Mi disse.
“Ehi! Giulia, svegliati! E’ una trappola. Ti catturano in questo modo.” Alzai gli occhi al cielo.
“E tu dov’eri? Sbaglio o eri con Liam, eh?” Rise.
“Gli ho detto di Christian.” Lei spalancò la bocca e poi scosse la testa.
“Sei sicura di star bene? L’hai appena conosciuto e già ti fidi? Non è da te.”
“Liam mi ispira fiducia, come se fosse mio fratello.” Le arrivò un messaggio e cominciò a saltellare come una stupida.
“Harry ha detto che stasera vanno a mangiare tutti insieme da Nando’s! E vuole che veniamo anche noi!” Aveva il numero di Harry?
“Hai il numero di Harry?” Domandai.
“Io, ecco…emh…” Cominciò. Poi squillò il telefono.
“Sei stata salvata dal suono del telefono. Ritieniti molto, ma molto fortunata… Pronto?”
“Emily, sono Niall!” Anche lui aveva il mio numero?
“Irish boy! Dimmi tutto!” Lui cominciò a ridere.
“Irish boy? Come ti è saltato in mente, eh?” Rise di nuovo. “Questa sera da Nando’s! Ci sei vero?”
“Niall, c’è anche..emh..” Insomma! Malik!
“Sì, ma non ti preoccupare.” Mi rassicurò.
“Già! Ci siamo noi con te!”  Urlò Louis dall’altra parte del telefono.
“Giusto!”  Gridò Liam.
“Ok, a che ora?” Cedetti.
“Allora, ora sono le sei e mezza, perciò..tra un’ora all’entrata della scuola! A dopo bella!”
“A dopo.” Chiusi la chiamata.
“Dobbiamo cominciare a prepararci.” Lei saltellò fino all’armadio e cominciò a lanciare in aria vestiti. Scegliemmo i vestiti (Emily:http://www.polyvore.com/school/set?id=50372193#stream_box, Giulia: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=49485201#stream_box) e ci sistemammo trucco e capelli, presi la borsa e controllai che ci fosse tutto.
“Scaduto il tempo!” Urlò Harry da fuori la porta. Giulia aprì tutta contenta e lui le diede un bacio sulla guancia. Poi venne a salutare me.
“Comunque non ci siamo ancora presentati ufficialmente. Io sono Harry, molto piacere.” Mi fece un gran sorriso e poi mi abbracciò.
“Ciao Harry.” Lui mi lasciò andare ed insieme a lui andammo all’entrata. Erano tutti e cinque pronti..un attimo…erano quattro. Mancava Malik. Dove diavolo era? “Da quando ti interessa dove va? Eh?!” Maledetta vocetta fastidiosa.
“Ragazzi, ma Zayn?” Domandò Liam dando voce ai miei pensieri.
“Emh…Aveva detto che ci raggiungeva leggermente dopo, mi pare.” Rispose Harry grattandosi la testa come per ricordare meglio.
“Allora? Andiamo, no?” Niall era tutto entusiasta.
“Beh, se non vi dispiace io vengo con la mia moto.” Ho bisogno di guidare un pochino la mia adorabile Miranda.
“Avevi promesso che me l’avresti fatta vedere!” Protestò Louis. Io gli indicai una Kawasaki verde che spiccava nel parcheggio della scuola e lui spalancò la bocca.
“Carina, eh? Il colore non è dei migliori ma la moto va’ che è una meraviglia!”
“Miranda!” Urlò Giulia prendendomi in giro.
“Ehi! Sei solo gelosa.” Le feci una linguaccia. “Vi seguo a ruota, ragazzi!” Dissi prendendo il casco. Loro partirono ed io salì sulla moto, correndo dietro alla loro macchina. Finalmente potevo correre libera! Quando ero in America avevo mio padre che mi teneva d’occhio. Accelerai affiancando la loro Bmw. Louis, al volante, mi fece una linguaccia, spingendo sull’acceleratore nel vano tentativo di superarmi. Io sbuffai e aumentai la velocità. Appena vidi un enorme insegna con scritto Nando’s frenai e mi tolsi il casco, dopo aver parcheggiato. Loro parcheggiarono la macchina e scesero di corsa.
“Certo che corri, eh Allen?” Venne Louis ad abbracciarmi.
“La mia Kawasaki è la migliore, in assoluto.” Feci una linguaccia e la mia attenzione venne catturata da un tipo su una Ducati nera. Una gran moto! Ho deciso, mi sposerò il ragazzo su quella moto! Il tipo si tolse il casco e venne verso di noi. “Bella battuta, Allen! Piuttosto ti fai suora, chiaro?! Suor Emily Allen. Suona anche bene.” Sputò la mia vocina interiore alla vista di…Malik. “Buoni gusti, però!” Commentò alla fine.
“Ehi Allen. Bella moto.” Mi disse Malik con un cenno della mano. Prima ero Emily, poi Allen? No comment. Roteai gli occhi e sbuffai. “La mia Ducati è migliore, però.” Cosa? Cosa cazzo aveva detto?! Coglione! “Non insultare la moto! L’unica cosa di cui vado fiera è la mia Miranda!” Sbraitò la vocina ed io mi trovai d’accordo con lei.
“Ora si incazza.” Commentò a bassa voce Giulia.
“Hai detto qualcosa…Malik?!” Sbottai. Lui sfoderò un sorrisetto arrogante e indicò la mia adorabile moto.
“Quella non può superare la mia Ducati. E’ fuori discussione.” Disse con aria strafottente.
“Oh cazzo. Zayn non complicare le cose. Chiudi il becco.” Borbottò di nuovo Giulia.
“Mi spieghi cosa succede?” Chiese Liam.
“Puoi dirle qualsiasi cosa, ma non insultare la sua moto. Quella è sacra!” Rispose Giulia.
“Stai zitta, Giu!” Mi avvicinai, gli puntai il dito al petto e lo inchiodai con lo sguardo. “Bene, coglione. Sei certo di poter insultare così la mia Kawasaki? Allora non avrai problemi ad accettare una piccola scommessa, no?” Lui si fece più vicino e mi infilò le mani nelle tasche posteriori, avvicinandomi a sé. Il mio corpo reagì tremando e lui sembrò accorgersene, sorridendo compiaciuto.
“Hai attirato la mia attenzione, continua.” Mi sussurrò. Per un attimo mi sentì le gambe molli, poi la rabbia prese il posto di tutte le altre emozioni. Mi avvicinai a mia volta a lui, al suo orecchio e bisbigliai in maniera abbastanza seducente:
“Una piccola corsetta. In moto. Ora.” Gli scoccai un sorriso, gli tolsi le mani dalle mie tasche e gliele lasciai penzolanti. Lui fece un sorrisetto sghembo e se le mise nelle tasche dei Jeans.
“Il premio? Caramelline di gomma e cioccolatini?” Rise.
“Oh, no, caro mio. Non te la cavi così. A Los Angeles si scommettono soldi, ma visto che mi sento buona, stasera ci giochiamo la cena. Se vinco io, sarai costretto a pagarmi la cena.” 
“Io avrei preferito qualche premio più hot.” Confessò con il solito sorrisetto.
“Non ti eccitare troppo, Malik. Non sono una delle tue puttanelle.” Detto questo, mi girai verso i ragazzi che mi guardavano a bocca aperta.
“Wow. La prima ragazza che tiene testa a Zayn. Da segnare sul calendario.” Rise Liam. Andai verso la mia Miranda e presi il casco.
“Allora, Zayn prende le curve in modo largo. Tu, parti dall’esterno e arrivata alla curva, frena leggermente per poi passare alla corsia interna. Chiaro?” Mi suggerì Louis.
“Grazie. Sei un tesoro.” Gli diedi un bacio sulla guancia e accesi la moto, portandola fino al centro della strada, a fianco alla Ducati.
“Vediamo le regole. Partite appena il Giulia fa cadere il fazzoletto, andate fino alla fine del viale e tornate indietro.” Spiegò Harry mentre Giulia prendeva un fazzoletto e si metteva al centro della strada. 
“Allora buona fortuna, micetta.” Fece un sorrisetto da stronzo e si infilò il casco.
“Sei tu quello che ha bisogno di fortuna, coglione.” Mi infilai a mia volta il casco e salii in moto. Giulia ci guardò, aspettò che noi accendessimo le moto, dando gas, e fece cadere il fazzoletto. Con una sgommata partimmo entrambi e io mi portai in vantaggio. Vai Miranda! Malik mi superò e mi fece un cenno con la mano. Arrogante stronzo! Io sbuffai e accelerai. Arrivati alla curva, rallentai, lasciandolo passare, e mi portai nella corsia interna accelerando come una pazza. Lui mi era alle calcagna, ma non riusciva a superarmi. Lo guardai, gli feci un cenno con la mano e aumentai ancora di più la velocità. Appena superai il gruppo dei ragazzi, frenai, facendo stridere le ruote sul terreno. Il ragazzo arrivò dopo di me, dimostrando chi fosse effettivamente il più forte. Mi tolsi il casco e scossi la testa, ravvivandomi i capelli con l’aiuto di una mano. Scesi dalla moto, con il casco sotto il braccio, e mi avvicinai al ragazzo che stava fumando appoggiato alla sua moto.
“Ehi, Malik. Questo si chiama girl’s power. Non dimenticarlo.” Gli sorrisi e mi avviai verso l’interno del ristornate, seguita dagli altri.
“Grande Emily!” Urlò Harry abbracciandomi.
“E’ stato bellissimo poter correre di nuovo.” Lanciai un gridolino sorridendo. Ci sedemmo a mangiare e si aggiunse a noi anche Zayn. Ordinammo pollo, patatine e insalata per ciascuno e cominciammo a mangiare.
“Quindi sei una stronzetta famosa e ricca?” Mi chiese ad un certo punto Louis e io gli sorrisi.
 “Diciamo che non sono proprio la classica figlia di papà viziata e con tutto a disposizione. La maggior parte delle volte che andavo a stare qualche mese da mio padre ero io che lo viziavo.” Io vivevo stabilmente a Los Angeles con mia madre, ma durante le vacanze estive andavo a New York da mio padre. Certo, venivo da una famiglia ricca, ma detestavo chi credeva che la mia condizione economica mi avvantaggiasse. Mio padre aveva cercato di viziarmi, ma mia madre mi aveva sempre insegnato a lottare per quello che volevo e non mi aveva mai regalato nulla. Tutto quello che avevo voluto, me l’ero guadagnato con il sudore e la fatica. Lavorando in una gelateria durante il week-end e facendo le corse di sera. “Mi faceva vestire da bambolina, mi portava ai balli in maschera, mi faceva fare danza classica e ginnastica artistica. Tutte cose che io non chiedevo. Ogni sabato sera, Giulia e altri amici mi venivano a trovare e andavamo a ballare in qualche discoteca. Poi tornata a casa mia, saltavo sulla mia moto e facevo delle corse con il mio gruppo di amici. Probabilmente con la vincita guadagnavo più soldi di mio padre.” Risi. “Mi tingevo i capelli di rosso, mi toglievo i vestiti da principessina e mi ubriacavo alla grande.”
“Si diceva No Emily, no party. Dove c’era lei, c’era lo sballo.” Rise Giulia.
“Wow. Ribelle!” Commentò Niall.
“Poi l’hanno scoperta.” Sussurrò Giulia.
“Ho trovato una mia foto sui giornali mentre fumavo una sigaretta appoggiata alla mia moto. Sai che scandalo.” Roteai gli occhi. “Mi hanno spedita in Italia dai miei zii e quando sono tornata sono successi parecchi casini che mi hanno portata qua.” Finii di dire bevendo la mia birra. Mi ravvivai i capelli con una mano e poi dissi: “I miei genitori pensavano fossi assatanata, perciò sono cambiata per assecondare mio padre. Essendo famoso e potente, io non volevo e non potevo rovinargli la reputazione.” Alzai le spalle e finì la birra.
“Wow! Sei proprio trasgressiva.” Ridacchiò Harry. “Sei mai stata arrestata per droga?”
“No, ma sono sicura che frequentando te potrebbe succedere.” Ribattei a mia volta.
“Touché, Allen.” Rispose ridendo. Zayn non spiccicò parola tutta la sera, mi fissava e basta.
“Ragazzi sono le undici e mezza. Dobbiamo tornare.” Disse Giulia.
“E’ vero. E’ tardi.” Concordò Liam. Ci alzammo tutti insieme ed io fermai Zayn da un braccio.
“Ricordati che devi pagarmi la cena, Malik.” Gli feci un sorrisetto arrogante ed uscii dal ristornate con il casco tra le mani. Voleva fare lo stronzo? Bene! Aveva trovato pane per i suoi denti. Zayn Jawaad Malik, sei ufficialmente entrato nella mia lista nera.

 
#Zayn
“Ricordati che devi pagarmi la cena, Malik.” Queste erano state le sue parole. Quanto cazzo era irritante quella ragazza! Che carattere di merda! Voglio dire, mi piacevano quelle con il caratterino un po’ piccante, ma lei era troppo! Il suo modo di dire il mio cognome era assolutamente insopportabile. Sarei mai riuscita a domare quella tigre?
“Vaffanculo.” Sussurrai passandomi una mano tra i capelli, esasperato.
“Cosa c’è Zayn? Hai trovato quella che ti tiene testa?” Rise Liam. Non risposi e, dopo aver pagato la mia cena e quella di Emily, mi fiondai fuori con la sigaretta accesa tra le labbra. Lei era lì, appoggiata alla sua moto, (in tutta la sua bellezza) e i suoi occhi saettarono nei miei. Continuò a guardarmi negli occhi, come se volesse capire cosa mi passasse per la testa e poi le sue labbra si piegarono in un sorrisetto. Io sbuffai e andai verso la mia Ducati. Infilai la chiave e provai a farla partire. Cazzo! Non partiva! No, no, no! La mia moto, no! Provai di nuovo, ma non volle accendersi. Cazzo! Diedi un pugno al muro e mi incazzai ancora di più quando cominciò a piovere. Ed ora come tornavo a casa! Maledizione!
“Hei! Zayn. I posti in macchina da noi sono tutti occupati, ma tu puoi andare con Emily. Ti sta aspettando, vai!” Mi comunicò Louis e scappò in auto con gli altri. Allen?! Mi stava aspettando? La guardai negli occhi ed il suo sguardo mi scivolò addosso. Sulla maglia bagnata. Deglutì e si morse il labbro inferiore. Quindi non era del tutto immune a me come voleva far credere. Buono a sapersi. Il mio sguardo seguì incantato il movimento dell’angolo del suo labbro che veniva coperto dai denti. Ero affascinato. “Malik, svegliati! Tu non ti fai incantare. Tu incanti e basta!” Andai verso di lei, buttai a terra la sigaretta e mi infilai il casco. Lei fece lo stesso e salì per prima. Sarei dovuto stare io dietro? Per caso mi stava incitando a scoparmela sulla moto? Mi morsi il labbro a quel pensiero e il mio amico lì in basso ebbe un fremito.
“Tieniti forte, cucciolotto.” E partì, facendo aderire il mio corpo al suo. Mi avevano sempre attirato le ragazze ribelli. Emily era il mio prototipo ideale di scopa-amica. Il modo sicuro con cui guidava la moto era eccitante e più volte mi ritrovai a fare pensieri poco, davvero poco casti su di lei. Nei miei pantaloni si stava scatenando la seconda guerra mondiale. Come faceva a farmi questo effetto? Poi sbattei la testa contro la sua schiena. Emily aveva inchiodato di brutto e aveva appoggiato un piede a terra per tenere in piedi la Kawasaki.
“Guardare dove cazzo vai, no eh?! Coglione!” Urlò alla macchina che le aveva tagliato la strada. “Ti sei fatto male, Zayn?” Mi domandò. Cavolo! Mi aveva chiamato per nome? Il mio nome, uscito dalla sua bocca, aveva un suono davvero sexy. “Malik?! Ti rendi conto di cosa stai pensando?! Smettila subito!” Mi rimproverai mentalmente.
“Tutto bene, tranquilla.” Volevo risponderle “Piccola, ti assicuro che non mi faccio male per così poco”, ma dalla mia bocca era uscito tutt’altro. Ripartì di nuovo ed arrivò davanti alla scuola, parcheggiando davanti. Scendemmo dalla moto e ci togliemmo il casco. Lei si ravvivò i capelli bagnati, scuotendo la testa ed io mi accorsi che stava ancora piovendo. Il suo sguardo si posò su di me, accarezzandomi nuovamente il corpo. Le feci un sorrisetto e lei arrossì. Sembrava così indifesa quando arrossiva. Prese le chiavi della moto, il casco sottobraccio e si andò a riparare sotto il porticato. Feci la stessa cosa io e poi salimmo insieme le scale. Non parlavamo, ma i nostri corpi si sfioravano più volte, facendomi fremere dall’eccitazione. Lei invece aveva i brividi, ma non dal freddo. Entrambi al terzo piano, l’accompagnai fino alla sua stanza, in fondo al corridoio, non so per quale motivo. “Vuoi rimane ancora con lei, no?” Mi aveva suggerito la mia mente. Arrivata alla sua porta, si girò verso di me e arrossì di nuovo. Questa non era la Emily forte e ribelle che era stata tutta la sera. Da quando era rimasta sola con me non aveva fatto altro che guardarmi e arrossire. Non che mi dispiacesse. Preso da non so quale impulso, mi avvicinai a lei e le feci toccare le spalle al muro. Sei mia, piccola ribelle.

-------------------------------------------

Hola! ^^

In questo capitolo abbiamo visto una Emily ribelle e sicura di sé, ma anche una Emily fragile che arrossisce in compagnia di Zayn. Ora si ritrovano spaccicati al muro, cosa succederà?

Buon Natale in ritardo e Buon Santo Stefano ;) ❇❤

Al prossimo capito ^^

Elfo ❤

Your Love Is My Drug (Di Giulia_Choppers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora