#Emily
Ero appiccicata al suo corpo. Aveva la testa appoggiata alla sua schiena e, senza accorgermene, avevo cominciato ad accarezzargli gli addominali attraverso la maglietta. Lui aumentò la velocità e io mi strinsi di più a lui. “D’accordo. Ammettiamo che è il genere di ragazzo che ti piace, eh Emily? Diciamo che una scopatina ci può anche stare, ma non puoi permetterti di innamorarti. Questo no!” Sbuffai. La vocina non mi dava tregua nemmeno in un momento di sconforto come questo. Esatto, sconforto. Mi sentivo umiliata e usata da uno stronzo. In due anni non aveva fatto altro che illudermi e solo ora riuscivo a capire che mi stesse solo usando per una sana seduta di sesso.
“Ehi, Emily. Siamo quasi arrivati. Vedrai che ti piacerà!” Mi comunicò Zayn. Non avevo molta voglia di parlare, perciò mi strinsi di più a lui e continuai ad accarezzarlo. Ad un certo punto cominciò a intravedersi una specie di foresta, che man mano si fece sempre più vicina. Poi Zayn accostò e mi disse di scendere dalla moto. Obbedì e, dopo essermi tolta il casco e averlo appoggiato a terra, vicino alla moto, lui fece lo stesso. Si tolse il casco e si sistemò i capelli in maniera assolutamente… “Assolutamente sexy! E arrapante! Dio, in un momento del genere, dispersi chissà dove, dovremmo prendere in seria considerazione la possibilità di stuprarlo seduta stante! Sarebbe eccitante!” Diciamo che la vocina soffriva di disturbi di personalità multipla. Un attimo prima mi urla di stare lontana da Zayn e l’attimo dopo se lo vuole fare…in una foresta! A interrompere questo flusso insensato di pensieri, ci pensò lui, prendendomi per mano e sorridendo della mia solita reazione: brividi ovunque. Mi fece un sorriso di incoraggiamento e mi accompagnò fino ad uno spiazzo. Non potei fare a meno che rimanere sbalordita davanti ad uno spettacolo simile. Varie rocce tracciavano i confini di un laghetto con un’acqua cristallina, dei lunghi rami si intrecciavano sopra di noi e si sentiva solo il suono di una piccola cascata. Guardai prima Zayn, poi la cascata, facendo viaggiare i miei occhi come palline da ping-pong tra l’uno e l’altro.
“E’ bellissimo.” Sussurrai. Zayn si sedette sull’erba, più vicino al laghetto, e io mi sedetti al suo fianco. Rimanemmo in silenzio, continuando a guardare lo spettacolare paesaggio. Ad un certo punto lui si girò verso di me, e lasciò posare il suo sguardo alle nostre dita ancora intrecciate. Io gli sorrisi e poi portai di nuovo l’attenzione davanti a me, al punto in cui l’acqua della cascata cadeva inesorabilmente nel laghetto, mescolandosi ad essa. Poi con la coda dell’occhio gli lanciai un’occhiata. Quando lo vidi immerso nei suoi pensieri, mi soffermai a studiare i particolari del suo viso così bello. Gli occhi, puntati sull’acqua, erano di un color nocciola con delle sfumature ambrate, i capelli castani erano assolutamente perfetti, rasati sui fianchi e folti sul davanti, tirati su in un ciuffetto che lo rendeva molto sexy. Che voglia di toccarli e affondarci le mani, per sentire se davvero fossero morbidi come sembravano. Le sue labbra erano una vera e propria tentazione. Erano semiaperte, quasi volessero invitarmi ad entrare con la lingua, e increspate in un sorrisetto sghembo.
“Quando è pronta la radiografia me la fai vedere?” Mi domandò, cogliendomi in fallo.
“Penso che la terrò per me. La voglio appendere nella mia stanza.” Lo canzonai, ridacchiando. Dio, che improvvisa voglia di lui. “Perché mi hai portata qui?” Chiesi sorridendogli. Lui mi lanciò un’occhiata e poi sospirò.
“Questo posto è perfetto per rilassarsi, meglio della nicotina.” Sussurrò. “E’ sempre stato il mio giardino segreto. Ogni volta che ero nervoso o avevo bisogno di dimenticarmi di tutto, mi facevo una bella corsa con la Ducati, venivo qui e mi rilassavo, con il telefono rigorosamente spento, per non permettere a nessuno di disturbarmi.” Ma io che ci facevo qui? “Oggi ti ho visto…” Non sapeva come descrivere il mio stato d’animo.
“Distrutta? Umiliata?” Suggerì. Lui annuì debolmente e tornò a guardare la cascata.
“Ho pensato che potesse farti bene venire qui. Questo è un posto solo nostro.” Bisbigliò. Solo nostro? Emily Allen e Zayn Malik potevano davvero avere qualcosa in comune? Gli feci un sorriso e mi sdraiai sulla schiena, puntando i miei occhi sul cielo. Lui sospirò e si accese una sigaretta, prendendo grandi boccate dalla Malboro che era appoggiata alle sue labbra. Persino il modo in cui teneva la sigaretta era intrigante. Gli strappai la sigaretta dalle mani e aspirai con calma, volevo sentire il sapore delle sue labbra. Lui mi guardò un attimo e mi tolse la sigaretta dalla bocca, spegnendola. Avvicinò ancora il viso al mio e sfiorò le mie labbra con le sue, leggermente. Le sue erano morbide e sensuali. Non mi bastava sfiorarle, volevo di più. Si sdraiò su di me, puntando sui gomiti per non pesarmi, e mi toccò il labbro inferiore con la lingua, facendomi rabbrividire, chiedendomi il permesso di baciarmi davvero, come dio comanda. Questa volta non gli negai il passaggio e aprì leggermente la bocca.
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Your Love Is My Drug (Di Giulia_Choppers)
FanfictionEmily Allen, 18 anni, appena arrivata a Londra da Los Angeles con la sua migliore amica Giulia. La sua vita è perfetta, nonostante il suo passato leggermente tormentato. Bella vita, famiglia benestante, tanti amici e tutto quello che una ragazza può...