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× "E quindi non hai ascoltato quello che ti ho detto

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× "E quindi non hai ascoltato quello che ti ho detto."

Ginevra e Letizia sono andate a trovare Melissa dopo aver ricevuto il suo messaggio, in cui diceva loro che non sarebbe uscita perché ha un forte dolore ai piedi. Ha omesso che si trattasse per la lunga camminata di ieri sera, dopo aver lasciato casa sua, ma entrambe lo hanno intuito facilmente dalla faccia che ha oggi.

"Già.." ammette senza girarci intorno, sentendosi in colpa.

"E ci sei cascata di nuovo." continua Ginevra, che incrocia le braccia al petto.

"Si."

"Come se non bastasse ti sei fatta non so quanti chilometri a piedi perché scommetto che ha fatto qualcosa che ti ha fatto innervosire." conosce bene la sua amica e di conseguenza anche le sue reazioni.

"Dai Ginny, lasciala stare, non ha bisogno della predica adesso." la bionda prova a mettere pace.

"Si ma non è giusto." sospira mentre si mette in piedi, iniziando a camminare verso il balcone. "Ogni volta che vanno a letto insieme, quella che ci sta male, dopo, è lei."

Magari prendere un po' d'aria le farà sbollire un po' la rabbia. Non è cattiveria la sua, lo sanno benissimo entrambe, ma detesta vedere le she amiche star male e reagisce così, come può.

"Ha ragione lei, sono patetica." sbuffa Melissa, portando le mani sul viso.

"Non dire così, non è colpa tua." Letizia la conforta, sorridendole sinceramente. "Vedrai che si sistemerà questa situazione, in un modo o nell'altro. Dai tempo al tempo." sospira e le accarezza le spalle. "Ti va di dirmi cos'è successo?"

Singhiozza leggermente e asciuga le lacrime che sono uscite, sfuggite al suo controllo.

"Prima di stare con me è stato con un'altra." mormora, cercando di non farsi sentire da Ginevra.

"Cielo, dici sul serio?" scuote la testa. "Non può averlo fatto davvero, ti pare?"

"Però l'ha fatto." si morde nervosamente l'interno della guancia. "La confezione dei preservativi era aperta, era vestito bene e ci ha messo pochissimo per arrivare al sushi ieri quando si perde più tempo da casa sua a lì."

Melissa non parlerebbe mai se non fosse sicura di quel che ha visto; Letizia lo sa ma non può comunque credere che Paulo abbia fatto una cosa del genere.

"Magari è una cosa da niente.." cerca un modo, qualche parola per tirarla su di morale.

"Quindi anche io sono una cosa da niente?" la mora spalanca gli occhi e Letizia fa lo stesso, mentre nega con le mani.

"No, no, non ho detto questo." la ferma dal pensare male. "Solo.. ecco, tu e questa fantomatica sconosciuta non potreste mai essere poste sullo stesso livello. Tu e lui siete stati insieme, non sarà mai lo stesso. Capisci cosa sto cercando di dirti?"

"Qui non c'entra il livello, Letizia, proprio per niente." interviene Ginevra che è riuscita ad ascoltare la conversazione. "Non dirle queste cose perché starà peggio dopo."

"Scusa." mormora, non si sa se in direzione di una o dell'altra, ma Melissa le accarezza il braccio e le sorride, per quanto ci riesce.

"Se è vero che Paulo è stato con un'altra donna prima di stare con te, non c'è niente di cui farsi pensiero, è un pezzo di merda e basta, bisogna dire le cose come stanno e chiamarne altre con il proprio nome senza mezzi termini."

"Si, però.." sospira l'altra mora. "Non posso certo dirgli di non farlo, insomma.. io e lui non stiamo insieme, ha tutto il diritto di vedere chi vuole e quando vuole." inizia a giocare nervosamente con le sue mani. "Senza contare che è quello che c'è tra noi, qualunque sia il suo nome, ad essere pressoché sbagliato."

"Oddio, non poi così tanto." riflette Ginevra a voce alta.

"Ah no?" Letizia appare più confusa di prima.

"Si, cioè, non ci sarebbe niente di male se si divertissero a letto e basta. L'importante è che non ci siano altre persone in mezzo, che siano entrambi d'accordo e che siano chiariti i ruoli." spiega le sue ragioni. "Io mi arrabbio e me la prendo così tanto perché lei poi ci sta male." guarda Melissa abbassare lo sguardo. "E perché so come stanno le cose per lei."

"Già, hai ragione tu." sospira Letizia. "Non aiuta il fatto che stiamo per andare in vacanza tutti insieme."

"Non c'è solo Paulo, ci sono Jamie e Ale." le ricorda. "Senza contare che saremo in un posto bellissimo, pieno di ragazzi altrettanto belli e tremendamente sexy."

"Non è che mi importi dei ragazzi." sbuffa Melissa.

"Lo so tesoro, ma devi distrarti e staccare la spina dalla corrente Paulo." si siede accanto a lei e poggia le mani sulle sue spalle. "E poi non vuoi fargliela un po' pagare per quello che è successo ieri?"

"Uh!" esclama Letizia, eccitata a quelle parole. "Continua, sono curiosa."

"Potresti mostrarti un po' fredda nei suoi confronti e vedere come reagisce, anche se è facilmente intuibile. Impazzirebbe dopo nemmeno un giorno."

"Non è che ne sia così sicura.." non le piace l'idea di trattarlo con freddezza, anche perché sa che non ci riuscirebbe, soprattutto se andrebbe a suscitare emozioni negative.

"Se non vuoi farlo per te stessa, fallo per i tuoi poveri piedi gonfi e dolenti che hanno dovuto sopportare un tacco fastidioso per chilometri e chilometri." ridacchia la bionda. "E poi io dico che sarà molto divertente, non hai nemmeno nulla da perdere."

Ci riflette un po' su e deve ammettere che l'idea di vedere come reagirebbe se lo tenesse a distanza inizia a stuzzicarla. Guarda le due amiche, entrambe sorridenti e piene di speranza, in attesa di una risposta affermativa.

"E va bene, ci proverò." cede, sperando che sia una buona idea.

"Grande!" esclama Ginevra, abbracciandola. "Adesso basta con le chiacchiere però, abbiamo delle valigie da sistemare perché domani si parte e non voglio portare dietro nessun tipo di problema, se non Paulo che è un problema con le gambe e la facoltà di respirare."

Le due scoppiano a ridere a quella battuta e, il discorso, inevitabilmente, vira principalmente sul tema della vacanza che affronteranno.

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÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora