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× "Posso farti una domanda?"

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× "Posso farti una domanda?"

Melissa si è svegliata dalla sua dormita pomeridiana e, come sperava, ha ritrovato Paulo al suo fianco, anche lui fresco di qualche ora di riposo. Si sono abbracciati senza dirsi niente e lui ha iniziato a farle le carezze, facendola rilassare ulteriormente.

"Si." risponde, prendendo la sua mano e baciandone il dorso.

"Quando sono venuto a casa tua ho notato che nella bacheca non ha più le polaroid con me."

Lei mette a fuoco la porzione di casa sua e della bacheca, capendo immediatamente il suo ragionamento.

"Non le ho buttate, le ho conservate." non avrebbe mai potuto buttarle, sono pur sempre parte della sua vita, dei ricordi che la legano a tanti anni passati della sua vita. "Insieme a tutte le altre cose che mi erano rimaste di te."

"Cosa?"

"Le foto, i vestiti che avevo ritrovato in mezzo ai miei.." alza le spalle.

"L'ho notato dalla prima volta che ci siamo rivisti." accarezza le sue dita. "Non hai più l'anello e non te l'ho rivisto più indosso." fa riferimento ad un anello che le ha regalato ad un loro anniversario e che non le aveva mai visto togliere.

"Quello non è tra le cose conservate." accenna un piccolo sorriso timido.

"E dov'è?"

Melissa si alza e cammina verso il portagioie appoggiato sul mobile sotto lo specchio, lo apre e tira fuori quell'anello a cui tiene più di qualsiasi altra cosa. Non per il valore economico che ha, ma per quello affettivo. Era una promessa, quella che, un giorno, lo avrebbe visto sostituito da un anello più importante, quello che si sarebbero scambiati davanti al giuramento di stare insieme per sempre sull'altare.

Torna da lui sul letto e glielo mostra, ancora bello come quando glielo ha regalato.

"Per un attimo ho pensato che lo avessi gettato chissà dove." ridacchia mentre lo prende tra le mani.

"Non avrei mai potuto." lo abbraccia, sistemandosi sul suo corpo e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.

"Perché ti nascondi?" ridacchia mentre le accarezza la guancia. "Sono felice di sapere che non l'hai buttato."

"Non ho mai buttato nulla di quello che mi hai regalato, anche i foglietti di carta strappati dai quaderni con su quello che mi scrivevi." 

Rimane stupito, non pensava che li conservasse ancora, soprattutto perché risalgono principalmente ai primi mesi della loro relazione, quando ancora abitavano a Palermo.

"Un giorno vorrei vederli un'altra volta."

"Quando torniamo a Torino." accarezza le sue spalle e osserva i suoi occhi verdi che guardano l'anello. "Che cosa c'è?"

"Pensavo ad una cosa." si volta in sua direzione, facendole vedere quanto quelle iridi così chiare e belle possano brillare ancora più di quanto non facciano di solito. "Questo è tuo."

"Non è mio, non c'è più niente di quello che c'era quando me lo hai regalato." sta male al solo dire quelle parole ma non possono negare che non sia così.

"È vero, ma rimane tuo appunto perché c'era qualcosa quando te l'ho regalato. Qualcosa di forte." prende delicatamente la sua mano e inserisce l'anello nell'anulare di lei.

"Questo cosa significa?"

Lui pensa prima di rispondere, riflette attentamente e mette in ordine tutte le parole che vorrebbe dirle. Parole confuse, altre prive di nessi.

"Ricordi la promessa che ti ho fatto quando te l'ho regalato?" vede i suoi occhi splendere di una luce già vista, quella di chi nutre grande speranza.

"Si che la ricordo."

"Non la dimenticare mai." sussurra e poi le accarezza il mento, vedendola sorridere.

"Non dirmi cose che forse non potrai promettere." è un sorriso nervoso, pieno di paure e dubbi.

"Sai che non faccio mai promesse se so di non poterle mantenere."

"In questo momento, anche una piccola promessa, diventerebbe un qualcosa troppo più grande di noi."

"Perché?" non riesce proprio a comprendere il suo punto di vista.

È vero che non stanno più insieme ma perché non dovrebbe conservare un po' di buonumore? La sua idea è di non dare nulla per scontato; solo perché si son lasciati una volta, non vuol dire che non torneranno più insieme. Si sforzano davvero per cercare di capirla un po' di più e magari rendere tutto meno difficile anche a lei. Non che questa situazione sia leggera per Paulo, ma sta cercando di renderla più semplice in modo tale da non farla diventare l'ultima pagina di un libro intero.

"Non farmelo ripetere."

"Hey." accarezza entrambe le sue guance e la guarda dritto negli occhi. "Il punto che abbiamo messo alla nostra storia non è la fine, è solo uno dei tanti capitoli."

"Il libro prima o poi finisce però."

"Lo so, ma noi siamo ancora a metà."

Melissa mordicchia il suo stesso labbro inferiore, è ansiosa di quel che verrà anche se sa che dovrebbe concentrarsi sul presente e godersi il momento perché potrebbe non tornare più.

"Hai ragione." prende un respiro profondo e cerca di buttare fuori, insieme all'aria, tutta l'energia negativa.

"Non voglio sentirmi dire che ho ragione perché lo so già, voglio sapere che non sono il solo, tra i due, a pensare che non sia ancora finita, non del tutto per lo meno."

Melissa annuisce e solo il cielo sa quanto sia felice di sentirgli dire quelle parole.

"Non sei il solo."

"Allora fidati di me, diamo tempo al tempo, intanto, però, voglio che questa sia la nostra vacanza." le da un leggero bacio sulle labbra. "Niente pessimismo d'ora in avanti fino alla fine di questa vacanza, ok?"

"Sarà la nostra vacanza, te lo prometto." gli accarezza il collo con la mano su cui spicca quell'anello e, per un attimo, percepisce il tempo che hanno perso stando lontani e lo sente diventare più piccolo, futile e invisibile rispetto a tutto quello che passeranno insieme.

Vuole credere con tutta sé stessa che non sia ancora finita del tutto perché, si sa, se credi davvero in qualcosa e ti impegni a realizzarla, questa prima o poi arriverà. Se è vero che tra loro è destino, allora in una maniere o nell'altra ne verranno fuori, insieme.

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÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora