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× "Hey Amy Winehouse, vedo che ti stai divertendo

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× "Hey Amy Winehouse, vedo che ti stai divertendo." la voce di Paulo arriva alle orecchie di Melissa che, dopo averlo guardato qualche istante, torna a dargli le spalle e a ballare. "Perché mi stai ignorando?"

"Non ti piace quando lo fanno a te, vero?" chiede retoricamente e con tono parecchio infastidito.

"Cos'hai mandato giù per essere così acida?" sceglie sempre la via dell'ironia.

"Fanculo." alza il dito medio in sua direzione e ride quando vede un ragazzo ballare in modo buffo, fingendo di essere un granchio.

"Mi dici cos'hai?" insiste e lei valuta le opzioni: potrebbe non rispondere e dunque giocare al gioco dell'insistenza per tutta la sera o dirglielo e farla finita.

"Ti tratto per come mi hai trattata tu." sceglie la via della verità.

"Quando ti avrei ignorata?"

"Quando stavi parlando al telefono, non fare finta di non saperlo." sbuffa e inizia a far ondeggiare i fianchi quando sente le prime note di una canzone che le piace.

"Era una cosa importante."

"Si si, come vuoi." cerca di liquidarlo con un gesto della mano ed accetta di buon grado il bicchiere che Letizia le passa.

"Melissa." cerca di richiamare la sua attenzione ma la vede sconnessa, divertita da ogni singola sciocchezza.

Paulo, notando quanto già sia ubriaca, le prende il bicchiere dalle mani dopo che lei ne ha bevuto metà, buttando giù tutto con un solo sorso.

"Hey!" esclama. "Non dovevi guidare tu?"

"Non mi faranno storie per un drink che hai bevuto tu per metà." si libera del bicchiere. "Ma tu dovresti smetterla adesso, sei già abbastanza alticcia."

"Non sono affari tuoi." incrocia le braccia al petto.

"E invece si, non vorrei pensare a te la prossima volta che ascolterò Rehab."

"È per questo che mi hai chiamata Amy Winehouse prima?" corruga la fronte. "Sei davvero uno scemo."

"Hey!" Letizia urla così da attirare la sua attenzione. "Andiamo a sederci? Mi fanno male i piedi." fa una smorfia di dolore e raggiungono il divano più vicino, ovvero quello dove sono già seduti Alessio, Jamison e altri amici di Mateo.

"Finalmente ci siamo riuniti tutti, anzi no, quasi." sorride l'organizzatore della festa.

"Mi sto divertendo da pazzi, grazie mille per l'invito." anche Ginevra ha perso lucidità per via degli alcolici e biascica un po', ridendo spesso, anche se nessuno fa o dice qualcosa.

"Sono felice di sentirtelo dire."

"E poi voi spagnoli siete tutti così sexy, mi sono innamorata almeno dodici volte da quando sono qui." da sobria non avrebbe mai detto una cosa del genere, ma a quanto pare adesso si sente uno spirito libero.

"È nel nostro sangue." ridacchia, poi guarda Melissa che è un po' imbronciata per via di quel qualcosa che Paulo le sta dicendo all'orecchio. "A te piacciono gli spagnoli, Mel?"

Lei solleva i suoi occhi verdi sulla sua figura e nota un pizzico di malizia nello sguardo di Mateo, come se volesse alludere a qualcosa, anzi, a qualcuno. Quel qualcuno sarebbe sé stesso.

"Non guardo la nazionalità di solito." ammette.

"Quindi devo prenderlo come un si?"

"Sa anche lei che siete terribilmente affascinanti, come si può negare una cosa del genere?" Letizia allarga le braccia con fare drammatico. "Vero amica mia?"

"Si, hanno il loro fascino." ammette finalmente, poi si sventola con una mano, sentendo molto caldo.

"Anche le italiane sono molto sexy." Mateo fa l'occhiolino a Melissa che ridacchia, lanciando un'occhiata a Paulo che le ha appena afferrato la coscia.

"Già, sono fantastiche sotto ogni punto di vista." parla poi, seguendo Mateo nella sua allusione.

"Immagino, soprattutto se si tratta di Melissa."

Tra i due nasce una specie di gara di sguardi a chi più tiene duro. Paulo vuol fargli capire che non sta scherzando e che è davvero infastidito per tutta la confidenza che si sta prendendo con Melissa, soprattutto perché lei continua a sentirsi a disagio.

"Non puoi neanche immaginare quanto sia meravigliosa." la sente dimenarsi dalla sua presa ed allontana la gamba.

"Quindi voi due state insieme?" chiede poi, spiazzando entrambi.

"No." risponde Melissa dopo qualche istante, dovendo dire la verità.

"Oh, quindi vi divertite e basta." capisce immediatamente. "Non credevo che tu potessi fare cose del genere."

"Perché? Cosa ci sarebbe di male se si divertisse e basta?" l'argentino difende la ragazza.

"Assolutamente nulla, anzi." alza le mani per difendersi, essendosi spiegato male. "Fortunato chi ha l'onore di divertirsi con lei."

"Allora ti ringrazio." lascia intendere che lui è uno di quei ragazzi fortunati, anzi, l'unico ragazzo che abbia mai avuto la fortuna di andare a letto insieme a lei, dando la conferma a Mateo di quello che c'è tra loro al momento.

"Io vado a cambiare aria." afferma lei, alzandosi e cominciando a camminare verso il bagno.

Sospira non appena richiude la porta alle sue spalle e guarda il suo riflesso nello specchio, rendendosi conto di non essere nelle migliori delle condizioni. Con un fazzoletto toglie il trucco colato e ridefinisce il contorno delle labbra, il cui rossetto è sbavato. Dal suo alito si rende conto di aver esagerato parecchio con i drink e fruga nella sua borsa per cercare una mentina, appoggiandosi poi contro la parete. Non riesce a capire perché quei due continuino a battibeccarsi in quel modo, come se entrambi dovessero avere per forza l'ultima parola in ogni argomentazione. Anche quelle che la riguardano direttamente. La domanda che Mateo le ha posto, quando chiedeva se stesse insieme a Paulo, l'ha portata riflettere e a ricordare le parole che Jamison le aveva detto sul chiarire il suo ruolo all'interno della vita di Paulo e viceversa, così da stabilire un rapporto che non oscilli troppo. Chiarimento che non c'è stato però.
Sospira. Ha una gran voglia di tornare a casa e questa brutta sensazione che ha addosso non l'aiuta a distrarsi, anzi, le rende solo più impossibile continuare la serata.

"Eccoti qua." mormora l'argentino quando la vede uscire dal bagno, facendola sobbalzare per lo spavento.

"Non ho voglia di parlare con te adesso, lasciami in pace per un bel po'." rilassa le spalle e fa per andare via, venendo fermata da lui.

. . .

÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora