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× "Dai

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× "Dai." ride Melissa quando Paulo sposta il PC dalle sue gambe e si sistema sul suo corpo, lasciandole tanti piccoli baci sulla guancia.

"Lo avrai visto minimo cento volte quel film." dice in sua difesa, poggiando il mento sul suo petto.

"Ma mi piace ed avevi detto che avremmo visto qualsiasi cosa io volessi." accarezza i suoi capelli bagnati e si chiede il perché si ostini a non volerli asciugare.

"Mentivo." le lascia un bacio sul mento, tenendola ferma quando cerca di riprendere il PC.

"Dai, voglio vedere come finisce." ride, cercando di liberarsi.

"Sai già come finisce, lui si dichiara e si mettono insieme." afferma. "Per una volta che non ci sono quei quattro rompiscatole in giro e possiamo stare da soli, devi per forza guardarti un film?"

"Guarda che possiamo sempre andare da qualche parte solo io e te, non credo che ce lo impediscano."

Quelle parole creano un'idea nella testa di Paulo che, dopo qualche minuto passato in silenzio a fissarla, si alza e prende il telefono.

"Arrivo."

"Dove vai?" chiede ma non le dirà la verità, anche perché sa che cercherà di dissuaderlo.

"Niente, torna a guardare il tuo film." le restituisce il PC e lei lo guarda stranita, vedendolo uscire dalla stanza.

Quando gli sentire dire 'pronto' si rende conto che ha iniziato a parlare al telefono, come al suo solito, e sospira, credendo che si tratti ancora di quella ragazza. Scuote la testa e torna a prestare attenzione al suo amato film, visualizzando i titoli di coda quando Paulo rientra nella sua stanza con un grande sorriso.

"Che cos'hai da sorridere tanto?" forse non vuole saperlo, ma lui risponde comunque.

"Ho messo in atto quello che mi hai detto."

"Cosa ti ho detto?" alza un sopracciglio, non capendo di cosa stia parlando.

"Sbaglio o hai detto che saremmo potuti andare da qualche parte anche solo io e te e che quei quattro non ci avrebbero detto nulla?"

"Non sbagli." ma non capisce ancora quale sia il punto.

"Ecco, ho preso dei biglietti."

"Per cosa? Un concerto?"

Paulo ride innanzi alla sua ingenuità e scuote la testa mentre si avvicina per darle un bacio.

"Promettimi che non cercherai di farmi cambiare idea quando te lo dirò."

"Non posso prometterti qualcosa che non so."

"Dai, promettilo e basta. Giuro che non è nulla di pericoloso."

Melissa ci pensa un attimo e poi annuisce, promettendo a Paulo che non avrebbe cercato di fargli cambiare idea.

"Te lo prometto."

"Ho preso due biglietti per Valencia." sorride orgoglioso, vedendola spalancare gli occhi. Non si aspettava certo una cosa del genere quando ha parlato di quei biglietti.

"Valencia?" chiede confusa. "Perché?"

"Perché ci andremo insieme, io e te." torna a sdraiarsi sul suo corpo.

"Guarda che io dicevo di andare in spiaggia da soli o da qualche parte fuori a cena, di certo non da tutt'altra parte."

"Si diosa, l'avevo capito ma mi serviva un posto che fosse lontano dai nostri amici, sai quanto io li adori ma sanno essere dei rompiscatole. Senza contare che non voglio correre il rischio di incontrare quel Mateo, o qualunque sia il suo nome." capisce immediatamente che sta aprendo bocca per contestare la sua scelta ma si affretta a ricordarle quel che gli ha detto poco fa. "Hai promesso."

Lei si ferma, si morde la lingua e si maledice per aver promesso senza prima pensare ad una cosa del genere. Non è la prima volta che Paulo pensa ad una trovata del genere, ma non pensava che avesse preso due biglietti nel tempo che è servito a lei per rivedere il finale di un film senza creare sospetti. Si sente anche stupida per aver pensato che fosse andato a parlare con una ragazza.

"Non dovevi fare una cosa del genere."

"Sciocchezze, volevo farlo e l'ho fatto."

"Posso almeno sapere perché hai scelto proprio Valencia?"

"Il primo motivo è perché è abbastanza vicino, soprattutto perché so che non ti saresti mai allontanata così tanto e quindi ho escluso Madrid o altre città." spiega.

"E poi?"

"Il resto lo scoprirai." si abbassa per darle un bacio e lei si attacca di più a lui, circondandogli i fianchi per tenerlo il più vicino possibile.

"E quand'è che dovremmo partire?"

"Domattina."

Spalanca ancora una volta gli occhi e si mette immediatamente in piedi mentre lo guarda. Se sa che non le sarebbe piaciuto allontanarsi più di troppo, allora dovrebbe anche sapere che odia dover fare le cose all'ultimo.

"Perché così presto? Oddio!" inizia ad aprire i cassetti e l'armadio, correndo da una parte all'altra senza però prendere mai nulla, facendo ridere Paulo.

"È tutto ok, abbiamo ancora qualche ora." si mette in piedi e la abbraccia da dietro, baciandole la spalla. "Non oso immaginare come sarebbe andata se avessi accettato di partire questa sera stessa."

"Dai sistemiamo le nostre cose, sai che odio dover fare le cose all'ultimo." sbuffa.

Apprezza le sue coccole, le adora da impazzire, ma ha sempre paura di dimenticare qualcosa quando viaggia e si porta sempre ogni cosa, anche le più inutili che non userà mai.

"Io la farò 'sta notte." sussurra e lei sbuffa.

"No, la facciamo adesso la tua."

Sa benissimo che sarebbe capace di farla anche due minuti prima di partire solo per farle un dispetto ed è per questo che inizia a camminare verso la sua stanza. Entra di getto ma si ferma quasi subito, rendendosi conto che l'intera stanza ha il profumo di Paulo.

"Ti sei incantata?" domanda, superandola.

"C'è il tuo profumo qui." sorride dolcemente, lasciandosi stringere dalle sue braccia.

"Non ti ricordavo così lunatica, prima sei infastidita e il momento dopo mi abbracci come se niente fosse." ridacchia.

"Ti dispiace?"

"No." accoglie il suo invito per l'ennesimo bacio di oggi. "Almeno sono riuscito a farti distogliere l'attenzione dalla valigia, anche se involontariamente."

"Non me ne sono dimenticata, adesso la facciamo."

Si allontana da lui e prende la sua valigia, aprendola mentre inizia a chiedergli cos'abbia intenzione di portarsi dietro a Valencia. L'argentino ride e, senza preavviso, la solleva, facendole poggiare lo stomaco sulla sua spalla, facendola poi cadere sul letto.

"Ora sta' ferma." la blocca così da impedirle di alzarsi.

"La valigia!" strilla prima di venir sommersa dalle sue coccole.

. . .

÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora