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× Al sorgere del sole, il giorno dopo, Melissa ha aspettato che Paulo si svegliasse da solo e ha preparato lui la colazione, lasciandolo mangiare da solo, nella sua pace, tornando a sistemare le sue cose e prepararsi per uscire

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× Al sorgere del sole, il giorno dopo, Melissa ha aspettato che Paulo si svegliasse da solo e ha preparato lui la colazione, lasciandolo mangiare da solo, nella sua pace, tornando a sistemare le sue cose e prepararsi per uscire. Lega i capelli in una coda bassa e abbottona i jeans, raccogliendo la sua borsa e poi la sua valigia. Lava velocemente le stoviglie sporche e, quando termina, trova Paulo fuori dal bagno, vestito con dei pantaloncini bianchi e una canottiera nera. Non dice una parola e ne approfitta per assicurarsi ancora una volta che sia tutto a norma prima di lasciare casa. Il ragazzo ne approfitta e la osserva meglio.

"Devi mettere per forza quella maglietta?" le chiede. È la prima cosa che le dice oltre al 'buongiorno' di qualche ora fa.

"Che problemi ti crea?" chiede mentre spegne tutte le luci, fermandosi quando lui le si piazza davanti.

"È un po' corta." afferra il lembo sotto il seno sinistro e prova a tirarlo giù, scoprendola solo di più dalla parte superiore.

"Va bene così." sospira. "E non sta a te dirmi come devo o non devo vestirmi."

Si è svegliata con un forte mal di testa e neanche l'oki è riuscita ad aiutarla, vorrebbe evitare di discutere anche sull'abbigliamento, anche perché non si cambierà solo perché lui crede che quella maglia sia troppo corta. Ha usato un tono acido senza volerlo, ma non se ne pente. Esce di casa e aspetta che lui faccia lo stesso, per poi chiudere con le chiavi e scendere con l'ascensore.

"Andiamo con la mia macchina." parla Paulo quando la vede iniziare a camminare lungo il vialetto.

"Sono 10 minuti a piedi, dove intendi poi lasciare la macchina in aeroporto?" controbatte.

"Non farti problemi, muoviti e sali." è nervoso, forse per la maniere brusche che ha avuto lei poco fa. "Dai." la esorta ancora una volta.

Melissa rotea gli occhi al cielo quando Paulo le prende la valigia dalle mani, cominciando poi ad incamminarsi verso l'auto. Il viaggio è silenzioso, nemmeno la radio viene accesa e l'unico rumore reperibile nell'abitacolo è quello prodotto dalle dita di Paulo che ticchettiano sul volante. Arrivati nelle vicinanze dell'aeroporto, l'argentino svolta verso una strada che Melissa non conosce e, quando si fermano, il primo a scendere è proprio lui che effettua velocemente una telefonata.
Non ha idea se sia possibile lasciare lì l'auto, ma si fa i fatti suoi e non si fa troppi problemi, come le è stato detto poco fa, scendendo anche lei e prendendo le sue cose. Segue il suo istinto e, miracolosamente, riesce ad arrivare all'ingresso dell'aeroporto, seguita da Paulo. In lontananza vedono Letizia, Ginevra, Jamison e Alessio.

"Piccola." sorride Jamison, detto Jamie, abbracciando l'amica. "Come stai?"

"Tutto bene, tu?" subito dopo abbraccia anche Alessio che, invece, ha una domanda più importante da porgere.

"Come mai siete arrivati insieme voi due?" guarda prima lei e poi Paulo.

"Sono stato da lei ieri notte." risponde lui, senza far troppo caso alle sue stesse parole dato che è intento a messaggiare.

Lo sguardo severo di Ginevra si posa su di lei, come per chiederle se ricorda ancora cosa si son dette la sera prima.

"Non per quello che pensi tu." spiega. "Dopo vi spiego meglio." sussurra alle due amiche.

"Non ci pensiamo adesso, dai andiamo a fare questo check-in e a prendere questo aereo. Le vacanze ci aspettano!" l'intramontabile entusiasmo di Letizia coinvolge tutti che, immediatamente, si affrettano ad affrontare tutti i controlli necessari, salendo poi sull'aereo.

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melissa_orsolini

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Ibiza❤️‍🔥

"Allora? Hai intenzione di dirci cos'è successo ieri, si o no?" Letizia poggia le mani sul bordo della piscina e guarda Melissa che sta entrando in acqua.

"Non è che ci sia molto da dire in realtà." sospira. "Ieri è venuto a casa mia e mi ha abbracciata dal nulla, dicendo che aveva bisogno di me, ma niente che riguardasse il sesso. Infatti non abbiamo fatto nulla."

"E cos'avete fatto allora?"

"Siamo stati abbracciati senza dirci nulla, poi lui si è addormentato sul mio letto mentre preparavo la cena, ho sistemato tutto e mi son messa sul divano."

Afferma. I ragazzi sono andati a fare due tiri al pallone, parlando di squadre, ranking e altre cose così, lasciando così le ragazze alle loro chiacchiere.

"E non ti ha detto perché è piombato così improvvisamente a casa tua?" chiede Ginevra.

"No ed ho preferito non chiederglielo. Era molto pensieroso e triste, in più sembrava esausto." sospira.

"Allora posso passarci sopra se era davvero triste." dice la maggiore. "E poi siamo ancora in tempo per attuare il nostro piano, anche perché oggi qualcosa ve la sarete pur detti dato che sembrava infastidito per qualcosa."

"Aveva da ridire sulla mia maglietta."

"Perché cos'aveva che non va? È così carina e poi te l'ho regalata io." Letizia piega leggermente la testa di lato.

"Era troppo corta e voleva che ne mettessi un'altra, ma gli ho detto che non sta a lui decidere cosa devo indossare."

"Hai fatto bene." sorride Ginevra. "Adesso devi solo resistere, voglio proprio vedere cos'ha da dire."

Lancia un'occhiata ai tre che stanno tornando per immergersi un po' in piscina, intenti a finire il loro discorso di prima.

"È già finita la vostra sessione di allenamento?" Letizia sorride e schizza Alessio che poi provvede a farla andare sott'acqua.

"Non è proprio iniziata in realtà, siamo rimasti a fissare delle ragazze niente male che alloggiano qui." Jamison fa l'occhiolino alle tre. "Avevano dei perizoma niente male."

"Vedo che i vostri discorsi toccano sempre ambiti profondi." afferma ironica Ginevra. "Vedete di non restare ciechi a causa di quei perizoma."

"L'ultima cosa che voglio fare è procedere da solo quando posso andare con delle ragazze carine." ammicca Alessio, passando una mano tra i capelli bagnati.

"In effetti non è una brutta idea, anche io voglio conoscere qualche bel ragazzo." sorride Letizia, immaginando l'uomo dei suoi sogni.

"Già, non sarebbe affatto male." ammicca verso Melissa. "Qualche volta usciamo solo noi tre e andiamo a caccia di bei tipetti spagnoli, ti va Mel?"

"Perché no?" risponde, sentendo immediatamente lo sguardo infuocato di Paulo addosso.

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÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora